Un
decalogo per il papà di
Bruno Ferrero
1 Il primo dovere di un padre verso i suoi figli è
amare la loro madre. La famiglia è un sistema che si regge
sull’amore. Non quello presupposto, ma quello reale, effettivo.
Senza amore è impossibile sostenere a lungo le sollecitazioni
della vita familiare. Non si può fare i genitori “per
dovere”. E l’educazione è sempre un “gioco di squadra”.
Nella coppia, come con i figli che crescono, un accordo profondo,
un’intima unione danno piacere e promuovono la crescita, perché
rappresentano una base sicura. Un papà può proteggere la mamma
dandole il “cambio”, il tempo di riprendersi, di riposare e di
ritrovare un po’ di spazio per sé.
2 Il padre deve soprattutto esserci. Una presenza
che significa «voi siete il primo interesse della mia vita».
Affermano le statistiche che, in media, un papà trascorre meno di
cinque minuti al giorno in modo autenticamente educativo con i
propri figli. Esistono ricerche che hanno riscontrato un
nesso tra l'assenza del padre e lo scarso profitto scolastico, il
basso quoziente d'intelligenza, la delinquenza e l'aggressività.
Non è questione di tempo, ma di effettiva comunicazione. Esserci,
per un papà, vuol dire parlare con i figli, discorrere del
lavoro e dei problemi, farli partecipare il più possibile alla
sua vita. E’ anche imparare a notare tutti quei piccoli e grandi
segnali che i ragazzi inviano continuamente.
3 Un padre è un modello, che lo voglia o no. Oggi, la
figura del padre ha un’enorme importanza come appoggio e guida
del figlio. In primo luogo come esempio di comportamenti, come
stimolo a scegliere determinate condotte in accordo con princìpi
di correttezza e di civiltà. In breve, come modello di onestà,
di lealtà e di benevolenza. Anche se non lo dimostrano, anche
se persino lo negano, i ragazzi badano molto a ciò che il padre
fa, a come lo fa, alle ragioni per cui lo fa. La dimostrazione di
ciò che chiamiamo "coscienza" ha un notevole peso
quando venga fornita dalla figura paterna.
4 Un padre dà sicurezza.Il papà è il custode. Tutti
in famiglia si aspettano protezione dal papà. Un papà protegge
anche imponendo delle regole e dei limiti di spazio e di tempo,
dicendo ogni tanto «no», che è il modo migliore per comunicare:
«Io ho cura di te».
5 Un padre incoraggia e da forza. Il papà dimostra il
suo amore con la stima, il rispetto, l’ascolto,
l’accettazione. Ha la vera tenerezza di chi dice: “Qualunque
cosa capiti, io sono qui per te!”. Di qui nasce nei figli
quell’atteggiamento vitale che è la fiducia in se stessi. Un
papà è sempre pronto ad aiutare i figli, a compensare i punti
deboli.
6 Un padre ricorda e racconta. Paternità è essere
l'isola accogliente per i “naufraghi della giornata”.
E’ fare di qualche momento particolare, la cena per esempio, un
punto d'incontro per la famiglia, dove si possa conversare in un
clima sereno. Un buon papà sa creare la magia dei ricordi,
attraverso i piccoli rituali dell'affetto. Nel passato il padre
era il portatore dei "valori", e per trasmettere i
valori ai figli bastava imporli. Ora bisogna dimostrarli. E la
vita moderna ci impedisce di farlo. Come si fa a dimostrare
qualcosa ai figli, quando non si ha neppure il tempo di parlare
con loro, di stare insieme tranquillamente, di scambiare idee,
progetti, opinioni, di palesare speranze, gioie o delusioni?
7 Un padre insegna a risolvere i problemi. Un papà è
il miglior passaporto per il mondo “di fuori”. Il punto sul
quale influisce fortemente il padre è la capacità di dominio
della realtà, l'attitudine ad affrontare e a controllare il mondo
in cui si vive. Elemento anche questo che contribuisce non poco
alla strutturazione della personalità del figlio. Il papà è la
persona che fornisce ai figli la mappa della vita.
8 Un padre perdona. Il perdono del papà è la qualità
più grande, più attesa, piùsentita da un figlio. Un giovane
rinchiuso in un carcere minorile confida: «Mio padre con me è
sempre stato freddo di amore e di comprensione. Quand'ero piccolo
mi voleva un gran bene; ci fu un giorno che commisi uno sbaglio;
da allora non ebbe più il coraggio di avvicinarmi e di baciarmi
come faceva prima. L'amore che nutriva per me scomparve: ero sui
tredici anni... Mi ha tolto il suo affetto proprio quando ne avevo
estremamente bisogno. Non avevo uno a cui confidare le mie pene.
La colpa è anche sua se sono finito così in basso. Se fossi
stato al suo posto, mi sarei comportato molto diversamente. Non
avrei abbandonato mio figlio nel momento più delicato della sua
vita. Lo avrei incoraggiato a ritornare sulla retta via con la
comprensione di un vero padre. A me è mancato tutto questo».
9 Un padre è sempre il padre. Anche se vive lontano.
Ogni figlio ha il diritto di avere il “suo” papà. Essere
trascurati, dimenticati o abbandonati dal proprio padre è una
ferita che non si rimargina mai.
10. Un padre è immagine di Dio. Essere padre è una
grande vocazione, non solo una scelta personale. Tutte le
ricerche psicologiche dicono che i bambini si fanno l’immagine
di Dio sul modello del loro papà. La preghiera che Gesù ci ha
insegnato è il Padre Nostro. Una mamma che prega con i
propri figli è una cosa bella, ma quasi normale. Un papà
che prega con i propri figli lascerà in loro un'impronta
indelebile.
Tratto da: Bollettino Salesiano Marzo 2005