Una
poesia che ha fatto fortuna di
Bruno Ferrero
Una poesia ha fatto il giro del mondo… una poesia che
non è solo poesia e che genitori ed educatori dovrebbero
imparare a memoria e soprattutto applicare quanto afferma.
“Ho pubblicato per la prima volta I bambini
imparano quello che vivono nel 1954 nella rubrica
settimanale per famiglie che tenevo su un giornale locale della
California del sud. All'epoca avevo una figlia di dodici anni e
un figlio di nove. Ero consulente familiare nel programma di
pedagogia per adulti del locale distretto scolastico ed ero la
direttrice del servizio pedagogico per genitori in una scuola
materna. Non immaginavo neppure lontanamente che la mia poesia
sarebbe diventata un classico in tutto il mondo». Così
racconta Dorothy Law Nolte, l’autrice di questa poesia, che in
poco tempo ha fatto il giro del mondo:
Se i bambini vivono con le critiche, imparano a condannare
Se i bambini vivono con l'ostilità, imparano a combattere
Se i bambini vivono con la paura, imparano a essere
apprensivi
Se i bambini vivono con la pietà, imparano a commiserarsi
Se i bambini vivono con il ridicolo, imparano a essere
timidi
Se i bambini vivono con la gelosia, imparano a provare
invidia
Se i bambini vivono con la vergogna, imparano a sentirsi
colpevoli
Se i bambini vivono con l'incoraggiamento, imparano a
essere sicuri di sé
Se i bambini vivono con la tolleranza, imparano a essere
pazienti
Se i bambini vivono con la lode, imparano ad apprezzare
Se i bambini vivono con l'accettazione, imparano ad amate
Se i bambini vivono con l'approvazione, imparano a piacersi
Se i bambini vivono con il riconoscimento, imparano che è
bene avere un obiettivo
Se i bambini vivono con la condivisione, imparano a essere
generosi
Se i bambini vivono con l'onestà, imparano a essere
sinceri
Se i bambini vivono con la correttezza, imparano cos'è la
giustizia
Se i bambini vivono con la gentilezza e la considerazione,
imparano il rispetto
Se i bambini vivono con la sicurezza, imparano ad avere
fiducia in se stessi e nel prossimo
Se i bambini vivono con la benevolenza, imparano che il
mondo è un bel posto in cui vivere.
La poesia esprime con semplicità un principio pedagogico
molto salesiano: i più piccoli apprendono solo dalle esperienze
condivise con adulti significativi. L’educazione è una forma
di apprendistato pratico della vita. In famiglia la
“convivenza” è tutto. Il primo stadio dell’educazione
passa attraverso gli occhi e si forma concretamente attraverso
l’atmosfera familiare: non è mai questione di “prediche”
o insegnamenti astratti. I bambini sono come spugne, assorbono
tutto quello che facciamo e diciamo. Imparano da noi in ogni
momento, anche quando non ce ne rendiamo conto. Quello che la
dottoressa Nolte afferma è che l’ambiente e il modello
emotivo della famiglia formano le strutture di base della
persona dei figli. La maggior parte delle madri e dei padri
vogliono realmente essere amorevoli, comprensivi, disponibili,
sinceri e giusti con i propri figli. La loro preparazione sui
metodi e sulle tecniche d'interazione, comunicazione e
disciplina è quasi sempre approssimativa. La fretta e le
preoccupazioni materiali bruciano anche le migliori intenzioni.
Non esistono certo dei genitori che si sveglino la mattina e
dicano alla consorte: "Ecco, ho pensato a quattro
modi fantastici per distruggere l'autostima del piccolo Marco:
giudicarlo, deriderlo, farlo vergognare e non dirgli la verità".
Nessuno decide di ferireapposta i suoi bambini, eppure spesso i
genitori fanno proprio questo. Anche se non è loro intenzione.
Le sette negatività
La poesia inizia con sette momenti potenzialmente distruttivi
che rischiano di condizionare la personalità dei figli. Si
parte dalle critiche. È l’atteggiamento più frequente
e si manifesta sotto forma di rimproveri, lamentele croniche e
brontolio continuo. Non porta mai soluzioni e i bambini
cominciano a pensare che il modo “normale” di reagire ai
problemi sia lamentarsi. Sempre più diffusi sono anche climi
familiari carichi di ostilità, rabbia repressa, paura
e aggressività. La nostra cultura ci fornisce moltissimi esempi
di violenza e di lotta. Altrettanto fanno la scuola, la strada,
il quartiere. I bambini possono anche vedere o ascoltare i loro
genitori che litigano tra di loro, con i loro superiori o con
i vicini. Vivere in un'atmosfera aggressiva fa sentire i bambini
vulnerabili. Alcuni reagiscono diventando violenti e
attaccabrighe, altri diventano apprensivi e insicuri. La pietà,
la commiserazione, il ridicolo e la vergogna sono
la faccia buia del crescere. Tutti qualche volta siamo oggetto
di canzonature o sarcasmo. I bambini devono assolutamente
imparare che è possibile sbagliare, senza che questo diventi un
giudizio sulla loro persona. E i genitori possono loro donare il
regalo più bello: fare della casa un porto sicuro, in modo che
i figli possano contare sul fatto che c’è almeno un posto
dove possono essere semplicemente loro stessi, liberamente. È
questa la via per neutralizzare un altro sentimento distruttivo:
la gelosia che porta all’invidia, alla competizione e
al confronto continuo. I genitori devono imparare ad apprezzare
ciò che è unico in ogni bambino e aiutare i figli a valutarsi,
ad accettarsi e a crescere con una buona immagine di sé.
La parte “positiva” della poesia della dottoressa
Nolte, che può essere considerato una specie di “manifesto”
dell’educazione.
La parte “positiva” della poesia di Dorothy Law
Nolte si apre con uno dei momenti educativi più importanti: l’incoraggiamento.
È un elemento delicato e fondamentale nel rapporto tra genitori
e figli: i genitori devono sostenere e aiutare i figli in modo
che possano sviluppare le capacità e la sicurezza necessari per
camminare con le proprie gambe. Lo sguardo altrui è il supporto
che forgia il sentimento di valore in un bambino. I genitori
che incoraggiano danno al loro bambino la voglia di provare a
fare ancora un po' di più, e di avere poco a poco un
soddisfacente sentimento di capacità. Il sentimento di
competenza personale del bambino riflette spesso la convinzione
che i genitori hanno riguardo alle sue possibilità. Un
bambino i cui genitori non credono in lui, farà molta fatica,
partendo da basi così mutilate, a costruirsi una buona
autostima crescendo.
L’autrice sottolinea poi quelle che sono le tre
“A” che formano l’amore: apprezzamento,
approvazione, accettazione. Le lodi sono un ottimo mezzo
per aiutare i figli a divenire emozionalmente maturi, in grado
di trovare in se stessi la sicurezza e le risorse di cui hanno
bisogno per crescere con la giusta indipendenza. C’è di
più: quando apprezziamo e lodiamo i nostri bambini, insegniamo
loro a stimare e a guardare con animo festoso il mondo che ci
circonda. Con la stessa efficacia agisce l’approvazione. Si
tratta di “applaudire” le piccole cose buone che fanno i
bambini. Quanto più si notano e si guardano con attenzione i
comportamenti positivi dei figli, tanto più si rinforzano le
qualità ancora in boccio che si desidera sviluppare in loro.
Con l’approvazione o la disapprovazione si insegnano i giudizi
di valore: giusto/sbagliato; buono/cattivo; meglio/peggio,
bello/brutto. Durante gli anni dell'adolescenza le
sollecitazioni dei coetanei sono spesso il fattore che più
influisce sulla vita dei figli. Noi non possiamo stare sempre
con loro, né obbligarli a fare la cosa giusta. Per questo il
messaggio che trasmettiamo loro mentre crescono deve essere
forte e chiaro, ma non rigido al punto di indurli inevitabilmente
alla ribellione. Se insegniamo loro validi criteri etici in base
ai quali prendere decisioni, quando verrà il momento di
scegliere in nostri figli avranno una base solida su cui
appoggiarsi per decidere ciò che è giusto.
Uno dei punti forza dell’educazione rimane però l’accettazione:
«I bambini hanno bisogno d'amore sin dalla nascita, e anche
prima. I neonati dipendono completamente dal nostro calore,
affetto e amorosa sollecitudine. Prenderci cura di loro li fa
sentire più intensamente desiderati e posseduti. Quando
crescono, continuano a contare sulle nostre dimostrazioni
d'affetto. Capiscono che li amiamo soprattutto attraverso i
nostri atti di gentilezza e premura. Accettarli in modo totale
sta all'origine del nostro amore» scrive l’autrice. Anche
atti di orientamento ed educazione “forte” sono compresi
come gesti d’amore e cura.Un altro elemento è di quelli che
vanno decisamente controcorrente, oggi. L’obiettivo è infatti
la pazienza: «Vogliamo che i nostri bambini sviluppino
la capacità di accettare con calma e di affrontare con successo
qualsiasi seccatura incontrino nella loro vita. Trovando e
mantenendo dentro di noi la serenità che ci è necessaria per
essere pazienti con i nostri bambini, possiamo creare un
ambiente domestico in cui la lotta quotidiana per l'esistenza
può essere difficile, ma non insostenibile» scrive
l’autrice. Una casa dove la tolleranza nei confronti del
prossimo consente a tutti di godere l'uno dall'altro in modi
piccoli ma significativi, anche nella frenesia di ogni giorno,
fornirà ai nostri bambini un esempio a cui ispirarsi e una
forza interiore a cui potranno attingere per il resto della loro
vita.
La formazione di una forza interiore è una delle mete
essenziali dell’educazione. È necessario che i bambini
comprendano che i grandi obiettivi si raggiungono attraverso lo
sforzo, la tenacia e l’impegno. Nulla si ottiene per magia. A
questo serve il riconoscimento concreto per ogni passo
che fanno in direzione del traguardo che ci sono proposti. Una
fondamentale serie di fattori riguarda la formazione delle
“virtù sociali”. I bambini devono imparare soprattutto a
“con-vivere”. Mano a mano che crescono, i figli
sviluppano un desiderio spontaneo di condividere con amici e
coetanei. La generosità però non è una virtù
istintiva: passa attraverso gli occhi. Solo se crescono in una
famiglia dove la condivisione è un modo di vivere, i figli
comprendono l’importanza e la gioia del donare. Quando i
bambini iniziano sinceramente a ringraziare i genitori per
quello che hanno dato loro sono sulla buona strada per capire
che cosa significa la generosità. Anche l’onestà si
impara dai genitori e dagli adulti. Quello noi facciamo o
diciamo costituisce il modello più convincente. L’onestà e
la sincerità sono le doti che spianano la strada a relazioni
personali soddisfacenti e felici. Le piccole vicende di
ogni giorno consentono anche di accompagnare i figli sulla
strada dell’apprendimento della giustizia e della
correttezza.
Al termine della “poesia” sono messi in evidenza alcuni
elementi di base: il rispetto, la fiducia in se
stessi e nel prossimo, la gioia di vivere. È possibile
insomma, afferma la Nolte, creare un ambiente familiare pieno di
calore e di sicurezza psicologica che sostenga i figli e dia
loro fiducia, anche se si stabiliscono regole e limiti chiari. .
(Bollettino Salesiano: giugno - luglio -
agosto 2008)