Difficoltà
quotidiane nella vita di coppia
Affrontiamo
alcune motivazioni per cui comunemente i mariti e le mogli si lamentano del proprio coniuge.
Alcune ragioni potrebbero sembrare più serie di altre e alcune potrebbero ferire più di altre. Che voi e/o il vostro coniuge vi lamentiate a questo proposito o meno, probabilmente troverete indicazioni o principi che potrete applicare al vostro matrimonio.
«Il mio coniuge fa sorgere problemi nel nostro rapporto»
Che cosa fa una persona quando il suo coniuge rifiuta di «seguire il programma stabilito», relativamente al loro rapporto? La lamentela specifica cambia da una coppia all'altra, ma la sostanza fondamentalmente è questa: «Tutte le volte in cui io cerco di
bla bla bla, il mio coniuge bla bla bla sempre. Ho portato pazienza per tanto tempo, ma non è mai accaduto nulla. E io sono stufo»
Il messaggio espresso o sottinteso è che se solo il coniuge "in difetto" facesse ciò che l'altro ha stabilito, il loro rapporto sarebbe sano e felice. La strategia espressa o sottintesa consiste nel convincere il coniuge in difetto a cambiare atteggiamento. Questo è un punto di partenza negativo. Se volete davvero risolvere i problemi all'interno del vostro matrimonio, dovete cominciare da voi stessi Per molte persone questo concetto è difficile da assimilare, in particolare se il coniuge è davvero responsabile dei problemi del loro matrimonio. Dovete in ogni caso riconoscere che nessuno è del tutto incolpevole. Se il vostro coniuge provoca il 95 per cento dei problemi che sorgono nel vostro matrimonio, questo significa che voi determinate il restante 5 per cento. E se sperate di far progredire il vostro matrimonio, dovete preoccuparvi di quel 5 per cento, prima di cominciare a pensare al 95 per cento di responsabilità del vostro coniuge. (Se questo ragionamento vi irrita o vi sembra ingiusto... aspettate quello che segue). La prima cosa che dovete domandarvi è: «Quali sono le mie responsabilità? Quali sono gli sbagli che commetto io come coniuge?». La risposta a cui giungerete potrebbe comprendere qualsiasi cosa, dai modi bruschi alla scarsa gentilezza, da carenze in vari ambiti alla mancanza di amore nei confronti del vostro coniuge. Una volta che avrete individuato i vostri punti deboli e le vostre carenze, potrete progettare una strategia per evitare la frattura del rapporto con il vostro coniuge.
Il momento delle ammissioni...
La seconda cosa che dovete fare è ammettere di fronte al vostro coniuge i vostri sbagli e le vostre carenze. Dedicate un po' di tempo a parlare con il vostro coniuge di ciò che avete scoperto su voi stessi. Entrate nel dettaglio degli sbagli e delle carenze che avrete identificato e chiedete scusa. Più la vostra ammissione sarà specifica, meglio sarete in grado di affrontare il problema insieme al vostro coniuge. Potreste giungere a fare un discorso del genere: «È stato ingiusto da parte mia chiederti di sbarazzarti di quel tronco subito dopo che avevi tagliato l'erba del giardino. Sono stata insensibile a ignorare il fatto che avevi già lavorato per tutta la mattina e gran parte del pomeriggio. So di aver agito in modo analogo anche altre volte, in precedenza, e mi dispiace. Voglio che tu sappia che intendo impegnarmi per correggere questa mia propensione».
...e l'impegno per cambiare
La domanda che, seguendo un percorso logico, giunge subito dopo è: «In che modo il vostro coniuge reagirà di fronte alla vostra ammissione?». La risposta, non così scontata, è: «Questo non è davvero importante, ai fini del vostro impegno per cambiare». In base alla situazione del vostro rapporto, il vostro coniuge potrebbe...
- inginocchiarsi davanti a voi e ammettere i suoi sbagli e le sue carenze,
- dire qualcosa del genere: «Ho cercato di fartelo comprendere per anni»,
- liquidare la vostra ammissione alzando gli occhi al cielo e borbottando.
Ovviamente, più la reazione del vostro coniuge sarà positiva, più voi sarete incentivati a perseguire il vostro impegno. Ma anche se il vostro coniuge ridesse di voi, voi avrete sempre la responsabilità di affrontare i vostri sbagli. In seguito, quando il vostro coniuge comprenderà che siete seriamente intenzionati a fare tutto quello che potete per migliorare il vostro rapporto, potrebbe cominciare a compiere un esame di coscienza da parte sua. Questo non significa che tutte le tensioni e i sentimenti negativi che caratterizzano il vostro matrimonio scompariranno magicamente da un giorno all'altro. Ricordate: elaborare questi problemi richiede tempo, e occorrerà tempo per risolvere la situazione. Tuttavia, se vi impegnate di fronte al vostro coniuge ad assumervi le vostre responsabilità, alla fine vedrete cambiamenti positivi nel vostro rapporto, alcuni dei quali saranno importanti.
«L'amore che provavamo l'uno per l'altra non c'è più»
Se il rapporto che vi lega al vostro coniuge è basato sull'amore reciproco, inteso come tenere emozioni che vi sconvolgono nel profondo tutte le volte in cui i vostri occhi s'incontrano,il vostro matrimonio sarà felice e ricco di soddisfazioni... fino al terzo giorno della luna di miele. Purtroppo, fare affidamento su questi sentimenti sperando che costituiscano la base del vostro matrimonio è come fidarvi dell'imbottitura dei sedili dell'aereo su cui vi trovate sperando che vi sostenga nell'eventualità di una caduta sull'acqua. Questa soluzione è semplicemente inadatta al fine. Il problema delle sconvolgenti emozioni che molte persone chiamano "amore" è che sono inaffidabili. Non saprete mai quando si manifesteranno e quando scompariranno. Certo, potrebbe sorgere un forte sentimento quando il vostro coniuge vi invita a trascorrere un romantico fine settimana al mare e camminate mano nella mano sulla spiaggia la mattina presto, guardando un'alba da cartolina. Ma dove sarà quel sentimento, quando il vostro coniuge avrà dimenticato per il quarto giorno consecutivo di andare a ritirare gli abiti in lavanderia e borbotterà scuse poco plausibili dal comodo tepore del vostro letto, mentre voi cercherete disperatamente un abito da poter indossare per andare in ufficio?
Scegliere di amare
L'amore non è un sentimento: è una scelta che decidete di manifestare al vostro coniuge a prescindere da che cosa "proviate". È una distinzione importante. Se l'amore è un sentimento, e questo sentimento scompare, non potete fare molto. Dopo tutto, non potete costringere voi stessi a provare un sentimento che non c'è. Dunque potete rassegnarvi a vivere nell'insoddisfazione di un matrimonio "senza amore" oppure divorziare e cominciare a cercare un'altra persona che susciti di nuovo i vostri sentimenti d'amore. Se invece l'amore è una scelta, avete sempre la possibilità di mantenerlo all'interno del vostro rapporto. Quando il vostro coniuge vi invita a trascorrere un romantico fine settimana al mare, potete reagire con amore. Quando il vostro coniuge dimentica di andare a ritirare gli abiti in lavanderia, potete reagire con amore.
Non c'è bisogno che chiediate al vostro ottico di prepararvi lenti colorate di rosa: non si tratta di ignorare i difetti del vostro coniuge o i problemi del vostro matrimonio, ma di impegnarvi per affrontare i difetti e i problemi con modalità motivate dall'amore.
Esprimere amore
Una fra le modalità più immediate per cominciare a manifestare amore al vostro coniuge consiste nelle parole. Offriamo tre suggerimenti per il modo in cui potete manifestare amore al vostro coniuge tramite le parole.
• Offrite espressioni costruttive.
Individuate qualche aspetto del vostro coniuge che apprezzate ed esprimete ammirazione e plauso al riguardo. Il giorno dopo, trovate un'altra motivazione per cui valga la pena di elogiare il vostro coniuge. Acquisite l'abitudine di inserire i complimenti all'interno del vostro rapporto e sarete piacevolmente sorpresi dai risultati.
• Esprimetevi in modo gentile.
Non permettete alle vostre emozioni di imporre lo stile della comunicazione tra voi. Se avete qualcosa da dire, anche se si tratta di ammettere sentimenti negativi, esprimetevi nel modo più gentile possibile. Ricordate ciò che dice la Bibbia: «Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l'ira» (Proverbi 15,1)
•Non impartite ordini.
Nelle pretese non vi è nulla di amorevole. Spesso si tratta di effettuare piccoli cambiamenti in questo ambito riformulando semplicemente i vostri desideri. Invece di dire: «Voglio che questo sia fatto entro oggi!», cercate di chiedere: «Riesci a occuparti anche di questo, tra i vari impegni che hai?». In entrambi i casi può essere espresso lo stesso concetto, ma la differenza consiste nel modo in cui le due affermazioni saranno accolte dai vostro coniuge.
Ovviamente, non avete la certezza che il vostro coniuge contraccambi le vostre espressioni d'amore. A questo proposito, però, voi non potete fare nulla. Ricordate: l'amore è una scelta, e voi non potete scegliere per qualcun altro. Però, potete rendervi amabili facendo ciò che è nelle vostre possibilità per far sì che il vostro coniuge si senta amato.
«Non parliamo più»
Che cosa uccide la comunicazione in tanti matrimoni? La noia? I coniugi dunque si stancano di parlare sempre con la stessa persona delle stesse cose? Il risentimento? I coniugi smettono cioè di parlare con il loro coniuge per "vendicarsi" di qualche offesa che avrebbero ricevuto? L'ignoranza? Allora i coniugi semplicemente non sanno come comunicare? L'indifferenza? In definitiva, non sono più interessati alla vita dell'altro?
Nella maggior parte dei casi, la responsabilità è da attribuire a questi e a moltissimi altri fattori, alle "piccole cose" che, con il passare del tempo, fanno sì che i coniugi si allontanino e si isolino. Il problema è che, in assenza di comunicazione, non c'è modo di riavvicinarsi. Molti coniugi attribuiscono le loro carenze a livello di comunicazione a fattori genetici. Dopo tutto, non tutti nascono buoni oratori o buoni ascoltatori. Alcuni preferiscono tenere per sé i propri pensieri, mentre altri chiacchierano continuamente. Semplicemente, sono fatti così. E queste sarebbero scuse legittime per la carenza di comunicazione.., se l'obiettivo principale del matrimonio consistesse nell'adattare le preferenze in fatto di personalità di un coniuge a quelle dell'altro. Invece, non è così: l'obiettivo principale del matrimonio consiste nel raggiungere l'unità. E questo non può avvenire in assenza di comunicazione.
Tenendo presente l'obiettivo dell'unità, potete compiere tre passi per aprire i canali di comunicazione con il vostro coniuge.
1. Parlate con il vostro coniuge dello stile di comunicazione che vi caratterizza
Cercate di comprendere se il vostro coniuge è soddisfatto del livello di comunicazione che caratterizza ora il vostro rapporto. Quando lui o lei avrà finito di parlare, esprimete i vostri pensieri al riguardo. Se entrambi avete identificato ambiti su cui è il caso di lavorare, parlatene. Fate in modo che il vostro coniuge sappia che siete disponibili a dedicale tempo, energia e attenzione all'intento di migliorare il livello della comunicazione tra voi; chiedetegli poi se è disponibile a fare la stessa cosa. E' probabile che il vostro coniuge, se vede il vostro sincero impegno, sia molto ben disposto a dare il proprio contributo in questo senso.
2. Imparate a porre le domande giuste
Invece di mettere in difficoltà il vostro coniuge con domande del tipo: «Parlami», prendete l'iniziativa di cercare di individuare aspetti che vorreste conoscere. Porre domande è utile in particolare se il vostro coniuge è "silenzioso" per natura. Il fatto di non dover avviare una conversazione in genere allenta la pressione di una persona che non ha facilità a parlare. Per incrementare le vostre opportunità di tenere conversazioni speciali, dovete assicurarvi che le vostre domande siano specifiche e non vengano intese come minacce. La domanda: «Com'è andata oggi?» è troppo ampia per permettere di avviare una conversazione. Probabilmente la giornata è stata in parte positiva e in parte negativa. Effettuando una media, probabilmente si arriva al diffusissimo: «È andata bene». Più le vostre domande sono specifiche («Come ha reagito Mary, quando gli hai detto che pensi di lasciare quell'incarico?»), più è probabile che otteniate una risposta articolata, che permette di avviare una conversazione costruttiva e di ampio respiro.
3. Cercate di individuare interessi comuni
Forse voi e il vostro coniuge non parlate perché non avete molto di cui discutere. Se i vostri interessi personali sono molto diversi da quelli del vostro coniuge, forse non avete un terreno comune sufficiente a sostenere una comunicazione frequente. Se non riuscite a individuare molti interessi in comune con il vostro coniuge, impegnatevi per trovarne qualcuno. Sforzatevi di scoprire gli interessi del vostro coniuge. Questo non solo vi offrirà l'opportunità di trovare argomenti di conversazione, ma in questo modo dimostrerete al vostro coniuge che cosa siete disponibili a fare per migliorare la comunicazione tra di voi.
«Il mio coniuge si aspetta che in casa faccia tutto io»
A chi è demandata l'opera di pulizia del bagno a casa vostra? Osserverete che non abbiamo domandato: «Chi pulisce il bagno a casa vostra?», ma a chi è demandata l'opera. E quando rispondete a questa domanda, dovete anche considerare quest'altro quesito: «Perché?».
Probabilmente conoscete alcune tra le risposte più diffuse:
- «Pulire il bagno è un lavoro da donne, e quindi é demandato a mia moglie».
- «Pulire il bagno spetta a mio marito, perché io lavoro tutto il giorno fuori casa mentre lui rimane a casa con i bambini».
- «Sono cresciuto in una famiglia in cui mia madre si occupava delle pulizie di ogni genere, e questo è il modello che io voglio seguire a casa mia».
Non esistono due persone che comincino il percorso del
matrimonio in perfetta sincronia. Ognuno porta al rapporto di coppia opinioni, esperienze e una storia personale uniche, alcune delle quali si scontrano con le opinioni, le esperienze e la storia personale dell'altro. E mentre si può affermare con certezza che sono proprio queste differenze a rendere l'esperienza del matrimonio entusiasmante, è anche certo che queste differenze sono alla base della maggior parte dei conflitti tra coniugi. Se non siete riusciti a stabilire di comune accordo chi di voi debba pulire il bagno, probabilmente la motivazione è da ricercare nel fatto che avete opinioni diverse sul modello di rapporto tra coniugi. Avete la possibilità di scegliere tra la disponibilità a parlare delle vostre differenze di opinione impegnandovi insieme per raggiungere una soluzione che sia soddisfacente per entrambi... e acquistare molto deodorante per ambienti per dissimulare lo sgradevole odore proveniente dal bagno. Permetteteci di consigliarvi la prima alternativa. Potreste avviare la conversazione comunicando uno all'altra lo stile che imperava a casa vostra quando eravate piccoli in merito alla conduzione delle faccende domestiche. Dopo che avrete avuto l'opportunità di valutare meglio l'ambiente da cui l'altro proviene, potrete cominciare a porre alcune domande che forse aiuteranno a trovare una soluzione. Per esempio, potreste chiedere al vostro coniuge...
- «Chi di noi durante il giorno ha più tempo da dedicare alle faccende domestiche?».
- «Quali sono le faccende domestiche che preferisci (o che li dispiacciono meno)?».
- «Quali sono le faccende domestiche che ti piacciono di meno? Che cosa preferiresti togliere dall'elenco delle tue responsabilità?».
- «Che genere di compromesso possiamo raggiungere per far sì che nessuno di noi debba essere subissato da tutte le incombenze pesanti e sgradevoli, come pulire i servizi?».
Prima di concludere questo paragrafo, dobbiamo sottolineare un aspetto. Qualunque incombenza voi rifiutiate di sVolgere perché la considerate troppo difficile, lunga o sgradevole, ricadrà sul vostro coniuge. Se questo pensiero non vi induce a fare qualcosa per alleggerire il carico del vostro coniuge, o almeno, non suscita in voi sentimenti di comprensione, forse è il caso che rileggiate questo capitolo nel punto in cui si precisa che amare il coniuge è una scelta.
«Il mio coniuge prende da solo tutte le decisioni per la famiglia»
Stabilire con la maggior tempestività possibile come prendere le decisioni all'interno del matrimonio è una fra le cose più importanti che una coppia possa fare per garantire la solidità del proprio rapporto. In caso contrario, è probabile che il coniuge la cui personalità è dominante si imponga e cominci a prendere le decisioni per tutti e per tutto. Molte coppie fondano la scelta del processo decisionale sulle loro convinzioni spirituali, citando esortazioni bibliche nelle quali il marito è invitato a essere il capo della famiglia. E in questa prospettiva non vi è nulla di sbagliato. Occorre però precisare che il modello familiare presentato dalla Bibbia non non proibisce che la moglie prenda parte al processo decisionale. In un contesto ideale, tutte le decisioni importanti da prendere nella vostra famiglia dovrebbero essere il risultato di collaborazione tra di voi. Questo significa che dovreste sedervi insieme e parlare dei pro e dei contro di ogni alternativa che vi si prospetta. Dovreste sentirvi entrambi liberi di offrire le vostre opinioni sincere e di esprimere le vostre preferenze. Dovreste sentirvi anche liberi di mettere in discussione (ma non di respingere senza possibilità di appello) il punto di vista dell'altro. Una volta che ognuno di voi avrà avuto l'opportunità di esprimere i propri sentimenti, potrete prendere una decisione sul tema di cui avete parlato. Se accade che voi e il vostro coniuge abbiate idee antitetiche su un dato tema, trovate un po' di tempo per ripensarci. Esaminate le motivazioni che vi inducono a pensare in quei termini. Dopo che avrete lasciato trascorrere qualche giorno per meditare, tornate a parlare delle vostre idee con l'altro Se vi troverete ancora su fronti contrapposti, continuate a parlare finché troverete un accordo reciproco. Se prendete una decisione senza tenere in considerazione le opinioni o i punti di vista dell'altro, non manifestate l'unità (per non parlare del rispetto personale e del sostegno) che è fondamentale per un rapporto valido tra coniugi. Comunicate invece all'altro il messaggio che le sue opinioni, in definitiva, non vi interessano. Così, invece di raggiungere l'unità con una persona che è alla pari rispetto a voi, diventate "genitore" di un "bambino".
«Non sapevo che avrei sposato anche la famiglia del mio coniuge»
Comportarvi in modo adeguato con i familiari acquisiti richiede che voi e il vostro coniuge percorriate una linea sottile tra due importanti responsabilità: lasciare i vostri genitori e onorarli.
Da un lato, voi avete la responsabilità di lasciare i vostri genitori. Ricordate: il matrimonio è un'esperienza nel corso della quale due persone diventano una. Da questo punto di vista, ciò non lascia spazio a nessun altro. Per questo è importante che vi separiate dai vostri genitori, a livello fisico ed emozionale, quando vi impegnate uno con l'altra.
Il matrimonio prevede un cambiamento importante: si passa da un legame profondo con i genitori a un legame profondo con il coniuge. Si tratta di sciogliere i lega mi psicologici con i vostri genitori. In base a quanto tempo avete vissuto con i vostri genitori e a quanto forte è stata la loro influenza nella vostra vita, questo processo può essere abbastanza traumatico per loro e per voi.
D'altra parte, anche quando lasciate i vostri genitori intraprendendo la strada del matrimonio avete la responsabilità di onorarli.
Onorare i vostri genitori presuppone che voi riconosciate il contributo che hanno apportato alla vostra vita e mostriate gratitudine per ciò che hanno fatto, che comprendiate la saggezza e la conoscenza che hanno accumulato e attingiate a essa di tanto in tanto. Si tratta di far sì che il vostro coniuge entri a far parte della vita dei vostri genitori e i vostri genitori entrino a far parte della vita del vostro coniuge. Non si tratta, invece, di affidare a loro le redini della vostra vita di coppia. Ricordate: i consigli da parte dei genitori sono positivi; il loro controllo è negativo. Onorare i vostri genitori (e in particolare i genitori del vostro coniuge) richiede che li accettiate per ciò che sono. Non spetta a voi cercare di cambiare i vostri parenti acquisiti, per quanto bisogno possano avere di cambiale. Sta a voi cercare di individuare le loro qualità positive e imparare ad amarli.
Un'ultima osservazione sui problemi che sorgono in un rapporto tra coniugi.
Per ogni problema di cui abbiamo parlato, ve ne sono decine che abbiamo tralasciato. Quando due persone condividono una vita, sorgeranno conflitti, molti conflitti. Il fatto che sorgano conflitti, magari frequenti, non è un problema. Potrebbe essere più costruttivo per il vostro rapporto cominciare a pensare ai conflitti come ad altrettante opportunità di crescita. Tutte le volte in cui affrontate un conflitto in modo aperto, sincero e amorevole, rafforzate il vostro rapporto. Questo non significa che sia possibile risolvere facilmente ogni conflitto che affrontate. Alcuni disaccordi non saranno mai completamente risolti. Se però v'impegnate a non permettere che nulla si frapponga fra di voi, per lasciare sempre le linee di comunicazione aperte tra di voi, qualunque cosa accada, saprete che cosa significa vivere "felici per sempre".
Estratto
dal libro "Famiglie Felici" - Gary Chapman - editrice
Elledici