Dieci
passi per non fallire in amore di
Stefano Grandi
(Verifica del cammino di coppia per non scoppiare)
Quarto
passo: L'amore
Innamoramento o Amore?
L'innamoramento è una fase transitoria della nostra vita affettiva, è il punto di partenza per una grande storia
d'amore, ma l'amore è qualcosa di più.
L’innamoramento è il desiderio di stare con l’altro determinato dall’attrazione verso l’idea che ci si è fatta
dell’altra persona. Esso è un fatto passionale legato ai sentimenti, cioè alle sensazioni e alla sensibilità che
vanno e vengono, mentre l’amore riguarda anche la ragione e la volontà.
Ho incontrato una donna che desiderava lasciare suo marito dopo alcuni anni di matrimonio perché una sera,
lui era ritornato ubriaco e le aveva spaccato la faccia.
Risultato finale cinque punti di sutura e una tremenda notizia: “Non è lui l’uomo della mia vita!”. Lei voleva
ottenere da me il via alle sue decisioni, invece io le posi la domanda: “Perché fino a quel episodio, lui le andava
bene? Era così anche prima!”. Lei mi rispose: “Credo di essermi innamorata dell’idea che io mi sono fatta di lui
e di non averlo visto com’era realmente”.
Cosa s'intende per amore?
Ho chiesto a più coppie cosa intendono per Amore perché, a volte, non ci si rende conto che i due recepiscono
l’amore in maniera diversa. È un arricchimento questa diversità, ma bisogna conoscerla personalmente per
non cadere in malintesi. Provare a chiedere al proprio partner che cosa intende per amore è una scelta giusta,
ma attenti alle proprie aspettative e ai giudizi facili.
L’altro deve esprimere liberamente ciò che prova. Questo sarà il nostro punto di partenza per gestire bene
il nostro rapporto di coppia. Ricordo che la parola amore deriva anche dal latino “A-Mors”, che significa letteralmente
“non morte”. Questo significa che quando noi diciamo “Ti amo” dichiaramo al partner che “non deve
morire”, e può essere tradotto nella vita di coppia in “Tu sei la mia vita”. Possiamo affermare entrambi questa
verità? L'altro è la nostra vita? L’altro è un dono per me? Io sono un dono per l’altro?
Il dono è libero, quindi non ha senso dire che l’amore
toglie la libertà perchè impone il sacrificio di donarsi.
Per il credente, l’altro è un dono di Dio. Per il non credente
è un dono e basta. In ogni caso, bisogna prendersi cura dei doni ricevuti se vogliamo custodirli intatti.
Una prova d'amore
Spesso, durante i colloqui che ho personalmente con le coppie, chiedo una prova, da esibire, che confermi la
scelta fatta del partner. Di solito, trovo la coppia impreparata
perché reputano i sentimenti reciproci l’unica prova. Io vado oltre e desidero qualcosa in più. La prova
che ritengo introdurre nella coppia per verificare il loro amore è la categoria del sacrificio in funzione della felicità
dell’altro e della gestione del rapporto. Chi dei due si sacrifica di più? È giusto che entrambi si devono
sacrificare per l’altro? Ho incontrato tante storie familiari e non, in cui una sola persona si sacrificava sempre
e l’altra quasi mai. Una dava sempre e aspettava una risposta, l’altra mai. Sono state storie molto tristi e
pesanti. Sacrificarsi, cioè mettere la persona amata al primo posto della nostra vita, è un modo chiaro ed inequivocabile
per esprimere all’altro tutto il nostro amore senza la paura di dover perdere qualcosa di proprio.
Ho in mente quella vicenda in cui la donna aveva sempre rinunciato per la famiglia e il marito aveva fatto
ben pochi sacrifici. Un bel giorno, la donna ha detto basta a tutto questo, lasciando l’intera famiglia esterrefatta!
Da soli è difficile portare avanti una famiglia, ma insieme sì. Bisogna incominciare presto a parlare di
sacrificio perché l’amore lo richiede. Credo che nessuno starebbe insieme ad una persona che non vuole sporcarsi
le mani per la famiglia, ma perchè ciò accadde? L’amore deve essere ragionevole, altrimenti è solo follia.
Da qui la necessità di mettere da parte sentimenti di tipo adolescenziale per far posto ad un amore capace
di accogliere parole che oggi fanno paura come sacrificio, impegno e tradizione.
Per sempre?
Viviamo in una società modellata sull’usa e getta, sul desiderio di ciascuno, sull’impegnarsi finché si ha
voglia, senza assumersi delle responsabilità. In una società dei consumi in cui si è “soddisfatti o rimborsati”
è finito dentro anche l’amore.
Sembra che oggi siano molte le pretese e le aspettative che si hanno nei confronti dell’altro e queste portano a
concepire l'amore in modo astratto, egoistico, non riferito alla comunione di vita con il partner.
Quando due persone s’incontrano, ognuno porta con sè la propria diversa storia personale, che ha bisogno di
essere armonizzata con l’altro, che a sua volta è differente.
E una relazione di diversi è impensabile senza compromessi e sacrifici.
Qual è l’amore autentico?
L’amore autentico è quello che cerca prima di tutto il vero bene dell’altro e non il proprio benessere personale.
L'amore vero è fare felice una persona.
L’amore non è fatto di belle sensazioni e di bei sentimenti ma è fatto di sacrificio, di perdono, di aiuto reciproco.
L’amore vero fa prendere coscienza di quanto abbiamo bisogno del partner. Con il passare del tempo si diventa
più umani e consapevoli di non essere perfetti, e che quindi, a volte, il partner non sarà proprio come lo
vogliamo noi, ma va bene ugualmente. È ingenuo credere che sarà sempre all’altezza delle nostre aspettative.
Ci deve essere la consapevolezza e la fiducia che egli avrà fatto sempre del suo meglio.
Il rapporto non è un BOT!
Bisogna saper curare il rapporto perché qualcuno pensa che una volta raggiunga la meta ci si possa riposare e
vivere di rendita, ma l’amore non è un BOT! È un cammino in salita, una fatica, un lavoro che porta verso la
felicità.
L’errore è dichiarare che non c’è più nulla da costruire perché siamo arrivati.
Se pensiamo così l’amore di una coppia cessa del tutto e ognuno pensa al proprio spazio, e la vita a due diventa
noiosa.
L’amore è una realtà che si costruisce giorno per giorno, con tutto l’impegno di entrambi. Come tutti i giorni ci si
alza per andare a lavorare così anche la coppia si alza per ricominciare ad amare nuovamente. Chi si dimenticherà
di far ciò diventerà un disoccupato, e capite bene cosa vuol dire disoccupato: qualcuno prenderà il nostro
posto.
Un giorno ricevetti una telefonata, per un incontro, da parte di una donna, che si era appena sposata da qualche
mese e che mi aveva conosciuto in un corso prematrimoniale.
Il suo problema era che il marito si era completamente adagiato dopo averla sposata. Aveva messo
su le “pantofole”. Quando lei aveva espresso a lui questo disagio, si era sentita rispondere che erano delle sue
fissazioni e che tutto andava avanti bene.
Svegliare un uomo che si è impoltronito non è una cosa facile, specialmente se lui ritiene che tutto va bene!
Tutte le relazioni vanno sempre migliorate e per fare ciò è necessario essere attivi.
Quando un rapporto non vi soddisfa chiedetevi: “Come possiamo migliorare il nostro rapporto?”, e la discussione
porterà molte novità positive.
Bisogna andare incontro l’un l’altro ai desideri che cisoddisfano e ci fanno star bene.
Non ci sono mai momenti nei quali uno dei due è autorizzato a disinteressarsi del bene della coppia e della
relazione coniugale.
Un test a due
Provate insieme a rispondere alle seguenti domande e vedrete crescere il vostro amore.
-Cosa intendiamo per amore?
-Abbiamo delle prove che il nostro partner ci ama veramente?
-Cosa significa prendersi cura dell’altro?
-Chi deve rinunciare nel rapporto di coppia?
-Si può amare a senso unico?
-Quello che stiamo vivendo è un rapporto possibile e realistico?
-Come possiamo migliorare il nostro rapporto?
-Che cosa ci aspettiamo dal partner?
(Nel
prossimo numero: Quinto passo - La
fedeltà)