IL
SANGUE DEL PERDONO
13° GIORNO
MEDITAZIONE
Il Sangue di Gesù ci ha redenti ed elevati ad uno stato soprannaturale, ma non ci ha resi impeccabili. Ognuno di noi è soggetto a forti tentazioni, alle quali, purtroppo, a volte seguono cadute catastrofiche. Dev'essere perciò l'uomo eternamente dannato, perché cede alla tentazione? No. «Iddio, ricco di misericordia, conobbe la nostra fragilità e pensò ad apprestare un rimedio vitale» (S. Tommaso). In virtù del Sangue Divino, nel Sacramento della Penitenza, vengono rimessi i nostri peccati. No, la Confessione non è opera umana, ma un Sacramento istituito da Gesù Cristo: «Qualunque cosa legherete sulla terrà, sarà legata nel cielo, qualunque cosa scioglierete sulla terra, sarà sciolta in cielo». «Per lavare i nostri peccati, non c'è che il lavacro del Sangue di Cristo» (S. Caterina). Oh! bontà immensa di Gesù, che ha trovato il modo di rinnovare perennemente la redenzione delle nostre anime, il modo di versare continuamente il suo Sangue nel Sacramento del perdono! Quante nefandezze deve detergere il Preziosissimo Sangue! Eppure Gesù chiama continuamente il peccatore a questo Sacramento e gli dice che non si spaventi del gran numero delle sue colpe, perché Egli è disposto sempre a perdonare: Venite, venite voi che siete funestati dalla macchia di qualsiasi peccato! Chi si bagna in questo Sangue di salute, sarà mondato! Corriamo dunque ai piedi del sacerdote. «Egli non fa altro che gettare sul nostro capo il Sangue di Cristo» (S. Caterina). Non facciamoci vincere dal rossore, dal rispetto umano o da qualsiasi altro timore; non è l'uomo, ma è Gesù che ti aspetta nel confessionale.
ESEMPIO
Narra il P. Matteo Crawley che, in Spagna, un grande peccatore andò a confessarsi e benché i suoi peccati fossero enormi, il sacerdote gli diede l'assoluzione. Ma, di lì a poco, cadde nelle medesime colpe e il confessore, credendo che non avesse la volontà di emendarsi, gli disse: «Non posso assolverti; sei un'anima dannata. Va', per te non c'è redenzione». Il poveretto a queste parole scoppiò in lacrime. Allora dal Crocifisso partì una voce: «O sacerdote, tu non hai dato il Sangue per quest'anima!». Sia il confessore che il penitente trasalirono nel vedere il Crocifisso, che gocciava Sangue dal costato. Anche noi a volte abbiamo trovato dei sacerdoti molto severi e non dobbiamo meravigliarcene. Essi non possono leggere nel segreto della nostra anima e devono giudicarci dalle nostre azioni e dalle nostre parole. Ma quante volte hanno ragione di essere duri con noi, perché il nostro proposito è talmente fiacco, che subito ricadiamo nelle stesse colpe. Dio è buono e sempre pronto a perdonare, ma guai ad abusare della sua misericordia!
Fioretto. - Se sei in peccato mortale, corri ai piedi del sacerdote e confessati. Se non ti è possibile, fa un atto di contrizione, e il sincero proposito di non più peccare.
Giaculatoria. -
Eterno Divin Padre, ascolta la voce del Sangue di Gesù ed abbi pietà di me.