MEDITAZIONE
Iddio rivela a San Giuseppe il mistero dell'Incarnazione.
1. S.Giuseppe essendo stato da Dio scelto come capo della Sacra Famiglia e messo a parte dei Misteri della Redenzione, non doveva non conoscere questi Misteri medesimi: perciò Iddio, dopo averlo provato, e conosciuta la sua fedeltà ed umiltà, mandò un Angelo a rivelargli quanto era avvenuto di Maria sua Sposa. Apparve dunque l'Angelo a S.Giuseppe in sogno e gli disse: Non temere, o Giuseppe, di rimanere con Maria tua sposa, poichè quello che in lei vedi, è opera dello Spirito Santo, e Quegli che nascerà da lei è il Figlio stesso dell'Altissimo Iddio. Si calmò il cuore di S.Giuseppe a queste parole, ringraziò umilmente il Signore che gli aveva rivelato l'altissimo Mistero, ed andò a gettarsi ai piedi di Maria per rallegrarsi con lei delle grazie che il Signore le aveva fatte, e per ringraziare insieme l'Altissimo Iddio che finalmente fosse giunto il tempo della Redenzione del mondo.
2. Considera, o cristiano, la fedeltà di S.Giuseppe in tale occasione. Egli in mezzo alle sue angustie non volle dubitare della santità di Maria ed appena il Signore, per mezzo di un Angelo, gli rivela un Mistero incomprensibile e di amore infinito S.Giuseppe crede umilmente e fermamente,
quantunque nulla egli possa intendere. Da S.Giuseppe devi imparare ad avere viva fede nelle verità rivelate da Dio. Ti deve bastare il sapere che Iddio ha parlato, per subito chinare il capo e credere fermamente. Niente è impossibile al suo braccio onnipotente, nessuna opera di amore per noi è troppo alla sua carità infinita. Onora Iddio con la tua fede umile, ferma, inconcussa. Domanda questa fede a Dio per intercessione di
S.Giuseppe, ed imiterai così la fede del Santo Patriarca, e a suo tempo udirai dal Signore le consolanti parole: orsù, servo buono e fedele, vieni
alla gloria eterna del tuo Signore.
3. Considera, o cristiano, la condotta di Dio verso i suoi servi. Egli è solito provarli e santificarli sempre maggiormente con le tribolazioni. S.Giuseppe dopo lo sposalizio con Maria SS. se ne viveva tranquillo e contento in mezzo alla preghiera ed il lavoro. Le virtù della sua sposa imparadisavano il suo cuore. Ed ecco Iddio mandargli una grande tribolazione, e tale che lo ferisce nel più profondo dell'anima. Quanti sospiri, quante lacrime avrà egli versato prima di decidersi ad abbandonare
Maria. Non mormorò tuttavia, non si
impazientì; e quando vide che la sua coscienza l'obbligava a lasciar la Vergine, si dispose al sacrificio. Il Signore però venne in suo aiuto, ed egli fu consolato. Da questo devi imparare che Iddio prova con la tribolazione le anime a lui care: che in mezzo alle croci non devi impazientirti, o perdere la fiducia in Dio; ma invece devi perseverare nel bene, soffrire rassegnato, pregare ed aspettare. Nel tempo delle tribolazioni il Signore ti è molto più vicino; vede tutte le tue pene e ne tien conto per il santo Paradiso, e nella sua bontà già pensa a venire in tuo aiuto. Nelle contrarietà devi pensare che i patimenti sono il prezzo con il quale si compera il paradiso e che chi più avrà sofferto con rassegnazione qui in terra, più grande premio avrà da Dio nell'altra vita.
ESEMPIO. La Ven. Suor Pudenziana
Zagnoni, celebre nell'Ordine Francescano per le sue eminenti virtù, aveva avuto in tutta la sua vita grande devozione a
S.Giuseppe, e ne fu ricompensata all'ora della sua morte con il più dolce favore. Il Santo le apparve e venne in persona a raddolcire gli spasimi degli ultimi istanti di sua vita; e per colmo di consolazione teneva fra le braccia Colui che forma la gioia degli Angeli e la bellezza del paradiso. Non si può dire l'ineffabile contentezza e la celeste unzione di cui fu inondato il cuore della ammalata. Essa rivolgeva la parola ora a S.Giuseppe per essere venuto a farle visita, che era come presagio del paradiso; ora parlava con Gesù
per ringraziarlo di essere venuto sotto una forma tanto amabile ad invitarla al convito
nuziale. Le Suore assistenti erano meravigliate nel sentire le parole della loro compagna e partecipavano ineffabilmente alla gioia della morente che spirava alla presenza dello sposo divino e di S.Giuseppe che tanto aveva amato e fedelmente servito.
(Cronaca Francescana, 14 febbraio)
Fioretto. - Se al Signore piacerà di mandarti qualche pena, fa di sopportarla con pazienza. - Recita tre Pater a S.Giuseppe perché ti ottenga la rassegnazione cristiana.