MEDITAZIONE
Dimora della Sacra Famiglia in Egitto.
1. Considera, o cristiano, che la Sacra Famiglia si fermò in Egitto per molto tempo, cioè per circa sette anni. Se il lungo viaggio era stato faticoso, la dimora in quel paese non lo fu meno, specialmente sul principio. Essi non avevano casa, non conoscenti, non parenti; essi non conoscevano il linguaggio di quella popolazione, e, più di tutto, essi erano poveri. Quante beffe e forse quanti insulti da quei popoli barbari e nemici degli ebrei. Dapprincipio per guadagnare il vitto avran dovuto mettersi al servizio di qualche persona; poi S.Giuseppe avrà iniziato a lavorare del suo mestiere faticando con la Vergine per guadagnarsi un tozzo di pane. Quali umiliazioni, quali prove avran dovuto sopportare; forse quante ingiustizie. Nè queste sono pie esagerazioni. Se tal cose succedono continuamente anche nei paesi civili e cristiani, che cosa sarà stato in quei paesi pagani, tra gente crudele e nemica? S.Giuseppe e la Vergine sopportarono tutto con rassegnazione.
2. Un'altro dolore
affliggeva S.Giuseppe nella sua dimora in Egitto. È vero che al primo mettere piede della Sacra Famiglia in quel paese molti idoli egiziani caddero a terra, ma tutto il popolo era dato all'idolatria, cioè nessuno conosceva il vero Dio, ma adoravano il demonio. Quale pena per S.Giuseppe e per Maria vedere tante offese a quel Gesù che essi così grandemente amavano. Perciò nel cuor loro si svegliò un grande zelo per la salute di quelle anime, e con le loro virtù si saranno dati da fare come apostoli in loro favore. Quanti esempi di bontà, di mansuetudine, di generosità e di amore avranno dato a quelli che ebbero la fortuna di incontrarsi con loro. Senza dubbio è per il seme del loro buon esempio che l'Egitto divenne poi, per lunghi anni, l'abitazione di tanti santi, un vero paradiso terrestre.
3. Considera, o cristiano, un errore nel quale cadono sovente le persone anche buone. Se avviene d'incontrare gente cattiva, che offende Iddio, e più ancora, che offende noi, subito ci accendiamo di uno zelo amaro; critichiamo, condanniamo prontamente chi fa male; e alle volte si giunge perfino a desiderare che il Signore faccia provare i suoi giusti castighi ai peccatori. Tal modo di fare è
un errore, e non è questo il mezzo più adatto per riparare i peccati. Umiliamoci alla presenza di Dio, preghiamo: trattiamo con carità chi sbaglia,
dimentichiamo il male ricevuto, anzi, come dice l'Apostolo, vinciamo il male con il bene. Il Signore in premio della nostra condotta, illuminerà i peccatori, e alla vista dei nostri esempi si correggeranno molto più volentieri e più facilmente, che non per tutte le nostre critiche e mormorazioni.
ESEMPIO. Il Servo di Dio fra Alessio da Vigevano, Cappuccino laico, si distinse per una grande devozione a S.Giuseppe, del quale si era proposto di imitare le virtù, specialmente quella del silenzio e dell'unione con Dio. La sua condizione di laico lo aiutava mirabilmente, assomigliando un po' la sua vita a quella di S.Giuseppe. Vicino a morire si rallegrava tutto che era giunto il momento di poter vedere a faccia svelata il suo caro protettore e di presentargli i suoi
ossequi di presenza. Quando giunsero gli ultimi istanti della sua vita pregò i Frati che lo assistevano di voler accendere alcune fiaccole; ed interrogato a che cosa dovessero servire quei lumi, rispose: fra pochi momenti deve giungere la divina Signora con il suo sposo S.Giuseppe ed è conveniente che questi due grandi personaggi siano accolti e trattati con tutta la riverenza possibile. E appena ciò detto mostrò che già era venuta dal paradiso quella visita graditissima, esclamando pieno di giubilo ecco la Regina del cielo, ecco S.Giuseppe; inginocchiatevi, o Padri, e accoglieteli degnamente.... Ma l'accoglienza più bella fu fatta a lui, mentre senz'altro indugio spirò placidamente il 19 Marzo, festa del Santo suo Protettore, il quale volle per tal modo compensare la sua devozione. (Dalla Cronaca del Boregio 1584)
Fioretto. - Esaminati un po' se tu sei di quelli che per uno zelo non buono criticano acerbamente chi sbaglia. Chiedi a S.Giuseppe che ti ottenga umiltà e carità verso il prossimo.