FESTE
MOBILI:
MARTEDI'
DELLA PRIMA SETTIMANA
DI
QUARESIMA
Aiutami, Signore, a vendere quanto posseggo per seguire te.
La proposta del vendere tutto per seguire il Signore Gesù e raggiungere la conformità a Lui potrebbe risultare, a prima vista, gravosa. Ma nella mentalità e nelle parole di Gesù appare in una luce ben diversa. Quando si tratta di autentici beni da lasciare Egli dà garanzia: "Voi che avete lasciato tutto, riceverete il centuplo". Quando, invece, si tratta di vendere delle cose inutili, dobbiamo convenire che quanto prima si riesce a sbarazzarsi di esse, tanto prima ci si arricchisce. La vanità è altro grande vizio, abito comune e molto sporco che si attacca sulle nostre spalle e di cui difficilmente riusciamo a liberarci. E come un liberarsi della propria pelle, perché la vanità ci gonfia, ci ingrassa come una palla che, per nulla, rimbalza sempre, facendo ostentazione di sé. "Cos'hai che non hai ricevuto e se l'hai ricevuto perché ti vanti come se non l'avessi ricevuto?". Così si legge nella Scrittura. Il vanitoso è colui che, interiormente, è un ipocrita ed un ladro perché si appropria di cose non sue e non riesce a ringraziare Colui che gli ha donato tutto. Soprattutto la grazia non è un dono che nasce dall'uomo. È il dono disceso dal cielo, maturato nel cuore di Dio, immesso nella nostra vita dall'amore dello Spirito Santo. Il vanitoso, invece, è colui che non sa vedere e riconoscere che senza aiuto divino non sa né può fare nulla. Vanità è sinonimo di nullità. La grazia, invece, è sinonimo di ricchezza.
Non voglio gloriarmi di altro, Signore, se non delle mie debolezze.
Ammirerò maggiormente la ricchezza dei tuoi beni.
(brano
tratto dal libretto Quaresima - Il cammino di conformità a Cristo Gesù - di
N.Giordano)
PREGHIERA
PER LA QUARESIMA
So di non essere degno del banchetto che hai preparato:
e chi può dire di essersi meritato
un posto alla tua tavola?
So di esser stato raccolto ai crocicchi delle strade:
mi hai mandato a cercare assieme alla folla dei poveri,
dei peccatori e degli emarginati.
So bene di non essere presentabile al tuo cospetto:
con il mio passato, con la mia sporcizia, con la mia infedeltà:
non sono certo un invitato attraente.
Ma tu mi chiedi solamente
di lasciarmi trasformare dal tuo amore,
dalla tua misericordia e di indossare
la veste nuziale che mi è stata preparata.
Rifiutarla significa non accogliere il Tuo invito,
il Tuo dono, la Tua benevolenza,
il regalo che con tanta gioia per me hai preparato.
LITANIE
DEL PENTIMENTO
FIORETTO
DEL GIORNO:
Evitare
una maldicenza.
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