4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
“Il mio regno non è di questo mondo… Per questo io sono nato e per questo sono
venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,36-37). Questa
testimonianza è rimasta agli angoli delle vie di Gerusalemme, alle svolte della Via
Crucis là dove camminava, dove è caduto tre volte, dove ha accettato l’aiuto di
Simone di Cirene e il velo della Veronica, là dove ha parlato ad alcune donne che
facevano lamenti su di lui. Sulla via della Croce, Maria si manifesta come madre del
Redentore del mondo: “Voi tutti che passate per la via, considerate e osservate se c’è
un dolore simile al mio dolore, al dolore che ora mi tormenta” (Lam 1,12). È la Madre
addolorata che parla, la Serva obbediente fino alla fine, la Madre del Redentore del
mondo. Guardando la croce, dobbiamo sentire ed esprimere una solidarietà
particolarmente profonda con tutti i nostri fratelli nella fede, che anche nella nostra
epoca sono oggetto di persecuzioni e di discriminazioni in diversi luoghi della terra. E
come contemplare il Cristo carico della Croce e Crocifisso, senza sentire il bisogno di
farsi i suoi “Cirenei” in ogni fratello affranto dal dolore o schiacciato dalla
disperazione?
San Giovanni Paolo II, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Con gli occhi della fede la Comunità riconosce Gesù vivo con i segni della sua passione e, insieme a Tommaso, piena di stupore, può ripetere: "Mio Signore e mio Dio!"
(Gv 20,28). L’Eucaristia è mistero di morte e di gloria come la Croce, che non è un incidente di percorso, ma il passaggio attraverso cui Cristo è entrato nella sua gloria
(cfr Lc 24,26) e ha riconciliato l’umanità intera, sconfiggendo ogni inimicizia. (..) Resta con noi, Signore, che con la tua santa Croce hai redento il mondo!
Maria, presente sul Calvario presso la Croce, è ugualmente presente, con la Chiesa e come Madre della Chiesa, in ciascuna delle nostre Celebrazioni eucaristiche. Per questo, nessuno meglio di lei può insegnarci a comprendere e vivere con fede e amore la santa Messa, unendoci al sacrificio redentore di Cristo. Quando riceviamo la santa Comunione anche noi, come Maria e a lei uniti, ci stringiamo al legno, che Gesù col suo amore ha trasformato in strumento di salvezza, e pronunciamo il nostro "Amen", il nostro "sì" all’Amore Crocifisso e Risorto. (Benedetto XVI - Angelus 11.9.2005)
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
«Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico
Gòlgota» (Gv 19,17).
«Pur essendo Figlio, imparò tuttavia l’obbedienza dalle cose che patì
(Eb 5,8).
Grazie, Gesù perché per amore mio hai abbracciato la croce. Voglio unire le mie fatiche alle Tue con il mio impegno quotidiano nel lavoro, nello studio, nel servizio.
Gesù, per ricambiare il Tuo amore, desidero portare nell’obbedienza la mia croce quotidiana.
«Faticate, lavorate molto per il Signore e con buona volontà»
(MB 17,556).
«La vera ubbidienza consiste nel mostrarci arrendevoli anche nelle cose difficili, contrarie al nostro amor proprio» (Costituzioni 1875).
«Il cristiano deve ubbidire, come ubbidì Gesù Cristo, il quale fu sottomesso a Maria ed a San Giuseppe, ed ubbidì al suo celeste Padre fino alla morte di croce» (D. Bosco, Chiave del Paradiso).
San
Giovanni Bosco, prega per noi.
Maria, aiuto dei cristiani, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Dagli scritti di Don Tonino
Bello - Maria, donna che ben conosci il patire.
Santa Maria, donna che ben conosci il patire, aiutaci a comprendere che il dolore non è l’ultima spiaggia dell’uomo. Ti preghiamo solo che, nel momento della prova, ci preservi dal pianto dei disperati. Se ti imploriamo di starci vicino nell’ora della nostra morte corporale è perché sappiamo che tu la morte l’hai sperimentata davvero: la morte assurda violenta, di tuo figlio. Ti supplichiamo: rinnova per noi, nell’attimo supremo, la tenerezza che usasti per
Gesù. Se ci sei tu, la luce non tarderà a spuntare. E anche il patibolo più tragico fiorirà come un albero in primavera.
Don Tonino Bello, prega per noi.
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SAN
MASSIMILIANO MARIA KOLBE
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
“Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo
Gesù, il quale... spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo”
(Fil 2,5). “Stupenda quella via, la vera via regale (cioè quella della croce) che porta direttamente al cielo. L'amore si infiamma sempre più camminando dietro queste spine. Prega affinché neppure io rimanga indietro. Prega ricordando che solo su questo Calvario incontriamo la Madre e la Madre viene incontro a noi”
(Cfr. SK 42).
San Massimiliano Maria Kolbe, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Rimiriamo sempre coll'occhio della fede, qual nostro angelo pio e benefico, Gesù Cristo che carico della sua croce ascende il Calvario, e come egli va a grande stento guadagnando l'erta pendice del
Golgota, noi lo vediamo seguito da un immenso stuolo di anime che appresso a lui portano la propria croce e battono la stessa strada. Oh come è bella questa vista! Fissiamo bene lo sguardo della mente. Noi vediamo venire immediatamente appressò a Gesù la nostra santissima Madre, la quale in tutta la perfezione segue Gesù, carica della propria croce. Ecco seguire gli apostoli, i martiri, i dottori, le vergini, i confessori. Oh come questa comitiva è santa, è nobile, augusta, pregevole e cara! Oh come in essa la gioia è sincera, la pace profonda, il camminar coraggioso, il vivere perfetto! La fede la anima, la fiducia la sostiene, la carità l'accende, il pudore l'abbellisce, la penitenza l'adorna. Tutte le consolazioni vi sono unite a tutti i sacri Pizi, tutte le speranze a tutte le virtù. Or chi concederà anche a noi di essere di sì bella compagnia? Ma viva Iddio! Gesù stesso, contro ogni nostro stesso demerito, ci ha posti in sì bella compagnia. Sforziamoci di confonderci sempre meglio nelle sue file ed affrettiamoci a camminare con essa per la strada del Calvario. Guardiamo il termine del nostro viaggio, non ci disgiungiamo da questa bella compagnia, non ricusiamo mai di battere altra via se non sia quella che essa batte. Abbiamo fede che Gesù ci sosterrà sempre con la sua grazia. Combattiamo da forti colle anime forti ed il premio non sarà lontano
(Epist. I, 597).
San Pio da Pietrelcina,
prega per noi.
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SAN
JOSEMARIA ESCRIVA' DE BALAGUER
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Caricato della Croce, Gesù cammina verso il Calvario, luogo che in ebraico si chiama Golgota (Gv.19,17). E prendono un certo Simone, nativo di Cirene, che ritorna
dai campi, e gli caricano addosso la Croce perché la porti dietro a Gesù (Lc.23,26). Si è adempiuta la parola di Isaia (53,12):
(Cum sceleratis reputatus est), fu annoverato fra i malfattori; infatti altri due furono condotti a morire con Lui, due ladri (Lc.23,32). Se qualcuno mi vuole seguire… Bambino amico: siamo tristi vivendo la Passione di Gesù Nostro Signore. — Guarda con quanto amore abbraccia la Croce. — Impara da Lui. — Gesù porta la Croce per te: tu portala per
Gesù. Però, non trascinare la Croce… Portala ben dritta, perché la tua Croce, portata così, non sarà una croce qualsiasi: sarà… la Santa Croce. Non rassegnarti alla Croce. Rassegnazione è parola poco generosa. Ama la Croce. Quando l’amerai davvero, la tua Croce sarà… una Croce senza Croce. E certamente, come Lui, incontrerai Maria sul tuo cammino.
San Josemaria
Escrivà de Balaguer, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Il mondo non conosce ancora tutto quello che Gesù ha sofferto. Gli ho fatto compagnia nell'Orto degli Ulivi e nel buio della prigione sotterranea, negli interrogatori dei tribunali; sono stata con Lui in ogni tappa della Sua Passione. Non è sfuggito alla mia attenzione un solo movimento, né un Suo sguardo. Ho conosciuto tutta l'onnipotenza del Suo amore e della Sua misericordia verso le anime (369). Sebbene abbia sentito più di una volta la voce della tentazione che mi gridava: «Scendi dalla croce!», la potenza di Dio mi ha sorretta. (..) Desidero bere il calice
fino all'ultima goccia. Confido fermamente che se la tua grazia mi ha sostenuta nei momenti in cui ero nell'Orto degli Ulivi, mi aiuterà anche adesso che sono sul Calvario. O mio
Gesù, o Maestro, unisco i miei desideri ai desideri che Tu hai avuto sulla croce. (3.II.38)
Santa
Faustina Kowalska, prega per noi.
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SAN
GIOVANNI MARIA VIANNEY
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Frutto del Mistero: La pazienza nelle prove
Insegna il Santo: "Nostro Signore è il nostro modello: prendiamo la nostra croce e seguiamolo. Se temete che il coraggio vi manchi, portate lo sguardo sulla Croce dove Gesù Cristo è morto, e vedrete che il coraggio non vi mancherà. Com'è bello amare Dio! Mio Dio! L’unico modo per spiazzare il demonio, quando questi suscita in noi sentimenti di odio verso coloro che ci fanno del male, è pregare subito per loro. Ecco come si riesce a vincere il male con il bene, ed ecco cosa significa essere santi. Cosa potremmo dunque amare, se non amiamo l'Amore stesso? Non si può, perciò, amare Dio senza testimoniarglielo attraverso le opere sante e la propria croce!"
O Trinità Santissima, per l'intercessione di Maria Immacolata, aiutateci ad unirci a Voi nella sofferenza. Impetrateci la santa pazienza.
San Giovanni Maria Vianney, prega per noi.
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SANT'ALFONSO
MARIA DE LIGUORI
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Meditiamo. Gesù abbracciò con amore la croce per scontare i nostri peccati.
È giusto che noi, per riparare tante offese che abbiamo fatto a Dio, abbracciamo le croci che Egli ci manda. Per ottenere la perseveranza nel bene noi non dobbiamo fidarci dei nostri propositi e promesse fatti a Dio. Se ci fidiamo delle nostre forze, siamo perduti. Tutta la nostra speranza di conservarci in grazia di Dio dobbiamo metterla nei meriti di Gesù Cristo. Confidando nel suo aiuto persevereremo fino alla morte, portando la nostra croce dietro di Lui, anche se fossimo combattuti da tutti i nemici della terra e dell'inferno, comprendendo bene che con noi c'è Maria e tutta la gloria angelica. Anima cristiana ricorda come san Paolo ci avverte che commettiamo una grave ingiustizia contro il nostro Salvatore, se disponessimo noi stessi secondo la nostra volontà e non secondo quella di Dio (1Cor.6,19-20). Per ottenere la perseveranza nel bene noi non possiamo fidarci dei nostri propositi e promesse fatti a Dio. Se ci fidiamo delle nostre forze, siamo perduti. Tutto deve passare per la croce.
Fioretto del Mistero: supplichiamo alla Vergine Santa di ottenerci la santa rassegnazione e la pazienza nelle tribolazioni.
Sant'Alfonso Maria de Liguori, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Gesù all'Anima: "lo vado avanti portando la mia Croce per amore tuo, e tu seguimi per amore mio. Tu non vorresti portare la croce, perché ripugna alla tua natura, fatta per la gioia; ma come puoi tu giungere alla gioia se non porti la croce? Tante anime vorrebbero fabbricarsi la croce, ma... per farsela troppo leggera. Intanto se ne fanno una più pesante, e si dibattono nelle angustie senza speranza, perché la loro croce è disperata. Unisciti tutta alla Divina Volontà, e porta la croce tua giornaliera senza impazienze, senza viltà, senza ribellioni, confidando in me, perché sono io che ti fo da Cireneo e ti aiuto. A che cosa ti giovano le impazienze e le ribellioni? Perché vorresti tutto secondo il tuo desiderio, mentre tutto è una contrarietà? Vivi di pazienza e vivrai di pace. Ti benedico"
Don Dolindo Ruotolo, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Ciò che spingeva Gesù a salire al Calvario sotto il peso di quella croce pesante, senza scoraggiarsi, era la sete o desiderio della nostra salvezza. La stessa sete delle anime lo spinse a istituire l'Eucaristia, nell'ultima cena, e lo spinge ad obbedire alla voce dei suoi ministri, anche dei più insignificanti o perfino indegni, per assicurare in ogni tempo e luogo la presenza di questo cibo salutare a disposizione d'ognuno. Una simile sete di anime dà ansia d'instancabile apostolato ai veri servi di Dio che s'affaticano nella Chiesa, sua Sposa che supplisce nella carità ciò che manca alla nostra tiepida fede.
Santa Caterina, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
«O umiltà del nostro Redentore! O pazienza del nostro Salvatore! Egli, da solo, porta per tutti il legno al quale sarà appeso, inchiodato; sul quale dovrà morire. "Fu posto sulle sue spalle il potere". Dice Dio Padre, per bocca di Isaia: "Porrò sulla sua spalla la chiave della casa di Davide"
(Is 22,22). La chiave è la croce di Cristo, con la quale egli ci ha aperto la porta del cielo. E osserva che la croce è detta "chiave" e "potere": chiave perché apre il cielo agli eletti, potere perché con la sua potenza precipita i demóni all'inferno». (Natale. 13)
Sant'Antonio, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Giunti al luogo chiamato
Golgota, che vuol dire Luogo del Cranio, gli diedero da bere vino misto a fiele. Quando l'ebbero crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte e, seduti là, gli facevano la guardia.
(Mt 27,33-36)
In noi scende il Verbo e cambia la nostra vita. L'ascolto della Parola di Dio può quindi essere ogni giorno per noi l'evento decisivo della nostra esistenza: questa Parola che viene pronunziata per noi, se accolta con fede e amore, sovverte completamente la nostra vita, ara la nostra terra, la lavora, la coltiva.
Madre Anna Maria Canopi, prega per noi.
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4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
"Portate la croce con amore, fedeltà e generosità. Rendetela ogni sera a nostro Signore, che ve la restituirà ogni mattina al vostro risveglio. Ricevetela ogni giorno con amore e generosità. Questa croce sarà la vostra gloria e la vostra consolazione". (Carnet de Notes Intimes 1873)
Santa Bernadette, con Maria avvicinati a tutti i moribondi ed intercedi per loro, perché il Padre perdonando tutte le colpe li porti con sé in Paradiso.
Santa Bernadette, prega per noi.
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MONSIGNOR
ANGELO COMASTRI |
4° Mistero del dolore: La salita di Gesù al Calvario
Il quarto mistero del dolore ci presenta Gesù che porta la croce sulle spalle e va verso il calvario: sale quella ripida salita. Sicuramente è la croce che gli pesa ma gli pesa soprattutto il peso dei nostri peccati. Non lo dimentichiamo: quello era il peso che portava
Gesù.
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