Carino nacque a Balsamo nell'hinterland milanese nella prima metà del secolo XIII e la sua celebrità è dovuta al fatto che nel 1252 uccise a Severo, località poco distante da Balsamo, l'inquisitore domenicano S. Pietro Martire da Verona che aveva predicato contro la setta dei Manichei alla quale Carino apparteneva. Carino fu arrestato a Milano ma riuscì a fuggire e andò ramingo in vari luoghi fino a che, pentitosi del suo gesto criminale, si rifugiò nel convento domenicano di
Forlì dove confessò il suo crimine, implorò il perdono dei confratelli del martire e chiese di poter entrare nell'ordine domenicano. Fu ammesso al noviziato e affidato alla guida spirituale del B. Giacomo Salomoni e in 40 anni di vita religiosa Carino si trasformò da eretico violento in un santo uomo tanto che dopo la sua morte avvenuta il 1 aprile 1293 è stato venerato come beato. Il suo corpo
da Forlì è stato traslato alla chiesa di San Martino in Cinisello Balsamo; la sua memoria si celebra
il 28 Aprile in occasione della traslazione delle reliquie.