COLLE
DON BOSCO
I BECCHI
i Becchi -
panorama
E' la frazione posta a una
trentina di Km da Torino e a pochi km da Castelnuovo.
Su questo pugno di colline
emigrò nel 1873 la famiglia Bosco: erano semplici mezzadri
che lavoravano nella cascina
dei signori Biglione, oggi scomparsa.
E qui comincia, nella
povertà, una storia meravigliosa.
IL TEMPIO DI DON BOSCO
Tempio di don
Bosco
Il Tempio era stato promesso
come voto nell'anno 1941, mentre la seconda guerra mondiale
seminava rovine e mieteva
vittime. Fu realizzato nell sue principali strutture negli anni
1961-1965.
I lavori furono ripresi nel
1980 e conclusi con solenne consacrazione il 1° Maggio 1984.
Misura esattamente m.110 di
lunghezza. La cupola è alta 80 m.
E' formato da due Chiese
sovrapposte.
Chiesa
inferiore
Quella inferiore è alta 7
metri. Il dipinto centrale raffigura don Bosco tra i giovani.
Le dodici cappelle laterali
hanno vetrate con la figura dei santi più cari ai salesiani.
Sulla parete di fondo è la
riproduzione a colori, a grandezza naturale, dell'ultima cena di
Leonardo da Vinci.
L'organo è dotato di 2500
canne.
Il Cristo
Redentore nella Chiesa superiore
La chiesa superiore è
dominata dalla grande statua del Cristo Redentore,
scolpita in legno a Ortisei
in Val Gardena. La statua è alta 8 metri (larghezza delle braccia 6m) e
pesa 30 quintali.
I dipinti, come le vetrate,
sono del salesiano prof. Luigi Zonta. Raffigurano Maria Ausiliatrice,
don Bosco, il sogno dei 9
anni, lo stile educativo salesiano.
Il rosone che campeggia sul
portale dell'entrata rappresenta lo stemma dei salesiani.
Attorno sono raffigurati i
quattro Evangelisti.
Il luogo della nascita di don
Bosco coincide con il luogo dove sorge l'altare della chiesa superiore.
Statua bronzea
di don Bosco
All'ingresso della chiesa
superiore si trova una bellissima statua bronzea di Don Bosco,
a lui dedicata dal corpo
insegnante italiano nel 1929
Il 23 Maggio 2010 il Tempio
è stato elevato a dignità di Basilica Minore
con solenne cerimonia tenuta
dal Cardinal Tarcisio Bertone
FIANCO SINISTRO FUORI DEL
TEMPIO
(CAPPELLA DELL'EUCARISTIA)
Cappella dell'
Eucaristia - sinistra del Tempio
Qui, dove sorge la cappella
dell'Eucaristia del Tempio, era la casa rustica e la cascina dei
Biglione,
una famiglia nobile abitante
a Torino e a Chieri. Massaro della cascina e della fattoria divenne a 21
anni
Francesco Bosco. In questa
casa rustica venne ad abitare Margherita Occhiena, con la quale Francesco
si risposò in seguito alla
morte della sua prima moglie. Dopo il primo figlio Antonio, nato nel
precedente
matrimonio, Margherita diede
a Francesco altri due figli, Giuseppe e Giovanni:
Giovanni Bosco vide qui la
luce il 16 agosto 1815.
Nel maggio 1817 una violenta
polmonite stroncò papà Francesco in pochi giorni.
Ebbe appena il tempo di fare
testamento. In esso chiese la celebrazione di quaranta messe per l'anima
sua.
DAL TEMPIO, VERSO IL CENTRO
DEL PIAZZALE
Qui attorno c'erano campi e
prati verdi. Nell'angolo a destra c'era il forno di mattoni, dove si
cuoceva il pane.
Qui intorno sono i campi dove si trovavano
i bambini a giocare.
Giovannino faceva giochi
di prestigio e
acrobazie davanti ai suoi amici.
Non faceva pagare il biglietto,
Giovanni, ma chiedeva
a
tutti di pregare con lui e di ascoltare l'omelia del parroco, che
ripeteva dall'alto di una sedia.
Il monumento
dei giochi
A 11 anni, Giovannino
intrattiene compagni e adulti alternando racconti e giochi di prestigio
con la preghiera e il
catechismo. Il monumento, opera di Ennio Tesei, rappresenta Giovannino c
he cammina sulla corda tesa
tra due piante e sostenuta dagli angeli, sotto lo sguardo ammirato dei
suoi amici
Il pilone del
sogno dei nove anni
Il prato ad ovest è quello
visto nel sogno dei 9 anni.
Un pilone ricorda quella
visione che prefigura una vita completamente spesa per i giovani.
Poco più avanti la fontana a
cui Mamma Margherita attingeva acqua per le necessità della famiglia.
Monumento a
Mamma Margherita
Nel prato che si affaccia
alla Basilica di Don Bosco s’erge il monumento a Mamma
Margherita.
Cinque formelle in bronzo
attorniano l'opera: illustrano episodi della sua vita ai Becchi.
È opera di Enrico
Manfrini (1992).
LA CASETTA
La casetta di
don Bosco
Nel 1815, facendo un debito,
Francesco Bosco aveva comprato questa casupola. Voleva usarla come
stalla,
ma dopo la sua morte
improvvisa la famiglia Bosco si sistemò alla meglio qui: era la casetta
più povera
di tutta la località dei
Becchi.
Accanto alla scaletta c'erano
il pollaio di mamma Margherita e, probabilmente, il pozzo.
La STALLA era il luogo caldo
dove la famiglia Bosco passava le serate invernali. Qui Giovannino
entrava
nei pomeriggi dell'estate a
slegare la mucca per condurla al pascolo nella valle.
Qui era allevato il vitello
che fu sacrificato nella carestia del 1817 per dar da mangiare alla
famiglia affamata.
La cucina
Nella STANZETTA era la
cucina. Qui si trovò un po' allo stretto tutta la famiglia: la nonna,
Antonio, 9 anni,
Giuseppe, 4 anni, Giovanni, 2
anni, e la mamma.
Al PIANO SUPERIORE c'è la
cameretta dove dormiva la mamma con la nonna.
L'ultima azione della
giornata era inginocchiarsi con i figli a pregare.
La stanza del
sogno
LA STANZETTA DEL SOGNO. Qui
Giovannino, a 9 anni, fece il sogno
che l'avrebbe guidato per
tutta la vita.
IL FIENILE. Quando pioveva,
Giovannino radunava qui i suoi amici. Li faceva divertire,
raccontava storie
affascinanti. Nel sogno gli era stato detto di far del bene ai ragazzi,
e lui aveva cominciato
subito, tenendoli allegri e dicendo con loro brevi preghiere.
CASA
DI GIUSEPPE
Casa
di Giuseppe
Giuseppe,
fratello di don Bosco, si sposò a vent'anni, e ai Becchi costruì la
sua casa.
Una
stanza al primo piano era riservata a don Bosco. Una stanza a pian
terreno fu poi destinata come cappella.
Scrittoio
e stanza riservati a don Bosco nella casa di Giuseppe
Don
Bosco la benedisse l'8 ottobre 1848. Il granaio sotto il tetto dal 1848
in poi fu dormitorio autunnale per i ragazzi dell'Oratorio che venivano
a passare una breve vacanza con don Bosco in tempo di vendemmia.
In
questo cortile, alla fine dell'ottobre 1846 don Bosco chiese a mamma
Margherita di seguirlo a Valdocco.
Tavolo
costruito da don Bosco
Nella
casa di Giuseppe si conservano alcuni mobili costruiti da don Bosco.
Accanto
a questa casa, il 2 ottobre 1854, avvenne l'incontro tra don Bosco e
Domenico Savio, di dodici anni.
IL
SANTUARIETTO DI MARIA AUSILIATRICE
Santuarietto
di Maria Ausiliatrice
Su
questo terreno, occupato un tempo da una minuscola casetta di Antonio,
fu costruito tra
il
1915 e il 1918 il Santuarietto di Maria Ausiliatrice. Fu un'iniziativa
dei Cooperatori salesiani,
che
volelro ricordare due centenari: l'istituzione della festa di Maria
Ausiliatrice da parte di Pio VII
(24
maggio 1815) e il centenario della nascita di don Bosco.
Alla
costruzione contribuirono ragazzi di tutto il mondo: la corona di stemmi
nazionali
che
corre sotto lo spiovente del tetto ricorda tutte le loro nazioni.
Il
progetto fu tracciato dal salesiano architetto Giulio Valotti.
La
statua di Maria Ausiliatrice è delle Scuole Professionali Salesiane di
Barcellona, spagna.
L'ISTITUTO
BERNARDI SEMERIA
Il
complesso dell'istituto
Alla
vigilia della beatificazione di don Bosco (2 giugno 1929) il suo terzo
successore, don Filippo Rinaldi,
acquistò
la cascina Biglione e i terreni circostanti.
Su
questo terreno don Pietro Ricaldone costruì, dal 1938 al 1940, un
grande istituto destinato
ai
giovani orfani e poveri, desiderosi di donare la loro vita
all'educazione di altri ragazzi.
Nell'istituto
fu aperta una scuola grafica per la diffusione della buona stampa.
L'istituto
ha il nome del benefattore che l'offrì, l'avv. Pietro Bernardi, e del
suo nipote, padre Semeria.
Oggi
esso ospita una scuola media e un centro di formazione professionale con
scuola grafica.
I
MUSEI E LA TENDOPOLI
Museo
della vita contadina
A
fianco del Tempio si può visitare il Museo Colle Don Bosco.
Raccoglie
circa 7000 oggetti etnico-missionari e testimonia lo sviluppo delle
missioni salesiane nel mondo.
Sotto
il Museo c'è un vasto salone per i pellegrini.
Vicino
alla casa di Giuseppe è situato il Museo della vita contadina
piemontese nel 1800.
Vi
sono raccolti attrezzi, strumenti, oggetti di uso domestico della vita
contadina del tempo di don Bosco.
Dietro
il santuarietto di Maria Ausiliatrice è la Tendopoli che accoglie
gruppi e comitive giovanili.
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