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Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO
AL VANGELO
3a
settimana di PASQUA (Gv
6,35-40)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno”.
Come vivere questa Parola?
La vita eterna è la vita che Dio stesso dona alla nostra esistenza terrena, che ci prepara a quella immortale nel cielo, quella che già qui sulla terra ci rende figli di Dio. La condizione per ottenere questo grande dono è la fede, che ci fa contemplare in Cristo il Figlio di Dio e orienta tutta la nostra vita terrena alla persona di Gesù.
La vita eterna inizia già qui sulla terra: credendo in Dio, acquistiamo un sguardo nuovo anche per noi stessi, per le realtà terrestri e per la storia dell'umanità. Gesù ci toglie dalla fragilità e incertezza delle cose per trasportarci nella pienezza della vita spirituale e ci fa ritrovare l'eternità, partecipando alla vita stessa di Dio.
O Signore, fa' che la mia fede sia umile e non presuma fondarsi sull'esperienza del mio pensiero e del mio sentimento; ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo, e non abbia altra migliore garanzia che nella docilità alla Tradizione e all'autorità del Magistero della santa Chiesa. Amen. (Paolo
VI)
La voce di uno scrittore e filosofo moderno
Nulla di finito, nemmeno l'intero mondo, può soddisfare l'animo umano che sente il bisogno dell'eterno.
Soren Kierkegaard
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(Vangeli Feriali)