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Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO
AL VANGELO
3a
settimana di PASQUA (Gv
6,52-59)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere tra di loro: “Come può costui darci la sua carne da mangiare?”.
Gesù disse: “In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.
Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.
Come vivere questa Parola?
Con un realismo sorprende - tanto che i Giudei se ne scandalizzano - Gesù afferma che il vero cibo e la vera bevanda sono la sua carne e il suo sangue. Egli ci invita ad una profonda adesione alla sua persona Lui, ad avvicinarci a Lui per nutrirci e bere, affinché diventiamo robusti e forti nel cammino della vita.
Carne e sangue riassumono la nostra natura di persone umane: anche la nostra anima è spiritualmente composta di carne e sangue come appunto sono gioie e dolori, serenità e infelicità. Per questo abbiamo bisogno dell'aiuto divino che ci dà Gesù attraverso la sua Parola e la sua Eucaristia.
Unendoci a Cristo, ci uniamo anche ai fratelli e sorelle che condividono la nostra umanità, ci rendiamo disponibili alle loro esigenze e alle loro povertà.
Il tuo pane, Signore, è vero cibo e il tuo sangue vera bevanda. Dacci sempre di questo cibo.
La voce del Catechismo della Chiesa cattolica n°. 1394
Come il cibo del corpo serve a restaurare le forze perdute, l'Eucaristia fortifica la carità che, nella vita di ogni giorno, tende ad indebolirsi (...). Donandosi a noi, Cristo ravviva il nostro amore e ci rende capaci di troncare gli attaccamenti disordinati alle creature e di radicarci in lui.
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(Vangeli Feriali)