- Vangeli dei giorni feriali -

COMMENTO AL VANGELO

 

3a settimana TEMPO ORDINARIO (Mc 12,13-17)

 

In quel tempo, i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani mandarono a Gesù alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. E venuti, quelli gli dissero: “Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?”. Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: “Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda”. Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: “Di chi è questa immagine e l'iscrizione?”. Gli risposero: “Di Cesare”. Gesù disse loro: “Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”. E rimasero ammirati di lui.

 

Come vivere questa Parola?
«Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di Dio, a Dio». Con questa proverbiale risposta Gesù sta innanzitutto affermando la necessità di rendere, e non di pagare, all’imperatore ciò che gli appartiene. In modo sottile, l’uso del verbo “rendere”, applicato al tributo, salverebbe Gesù dall’accusa d’esserne un sostenitore. Il tributo, in pratica, sarebbe una semplice restituzione e non un atto dovuto. La seconda parte dell’affermazione, «rendete quello che è di Dio, a Dio», pone inevitabilmente a chi l’ascolta la necessità di domandarsi: ma cosa è “di Dio”? Potremmo rispondere così: “Di Dio” è la Terra e quanto contiene; “di Dio” è ogni uomo creato a sua immagine e somiglianza; “di Dio” è il suo volto. Ma per rendere a Dio la Terra dobbiamo riconoscere che Lui è il Signore e noi gli amministratori responsabili; per rendere a Dio ogni uomo è necessario combattere la tentazione di dominare le persone che ci affida; per rendere a Dio il suo volto è necessario che Dio venga riconosciuto come “Padre ricco d’amore” e non come “giudice impietoso” o “risolutore di problemi a gettone”.

 

Signore, Dio di Misericordia, Padre amatissimo, aprici gli occhi perché possiamo riconoscere il dono della Terra, il dono del prossimo, il dono della tua paternità per vivere la “fraternità universale” con tutti e con tutto. Cosa sia.

 

La voce di un Padre della Chiesa
«Date cioè l’immagine di Cesare, che è sulla moneta, a Cesare, e l’immagine di Dio, che è nell’uomo, a Dio, affinché tu possa restituire a Cesare il denaro ed a Dio te stesso. Altrimenti, se tutte le cose sono di Cesare, che cosa sarebbe di Dio?». (TERTULLIANO, De Idolatria, 14, 3-4).

 

Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco, Roma

 

 

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Come vivere questa Parola?
La trappola è ben tesa, non c'è che dire: pagare o no le tasse ai romani? Non è mai una gioia pagare le tasse, ma farlo agli invasori! La domanda è ben posta e può trarre in inganno: se Gesù dice "sì" sembra avvallare l'occupazione romana. Se dice "no" si mette dalla parte dei violenti che sognano una rivolta. Nonostante l’ambiguità dell’interrogativo, Gesù ne esce benissimo, come al solito: chiede una moneta e , a sua volta, fa una domanda che destabilizza i suoi interlocutori. Non si inoltra in nessuna delle due risposte che i giudei si aspetterebbero. Il Maestro chiede di andare oltre e parla del diritto di Dio, perché tale esigenza trascina con sé quella di rispettare il diritto dell’imperatore. Rileggendo nell’oggi questo Vangelo scopriamo che tutta la tradizione cristiana, come è ben scritto nella Lettera a Diogneto, ci situa e ci impegna nella doppia cittadinanza: quella terrena e quella celeste. Per seguire da vicino Gesù dobbiamo essere, al contempo, buoni cristiani e onesti cittadini.

 

Nella preghiera di oggi chiederò al Signore di concedere, a me e soprattutto ai governanti, il dono dello Spirito per collaborare alla costruzione di un mondo nuovo.

 

La voce di un teologo e biblista
La voce Un giorno, ogni credente dovrà fare questa scelta: tra Cesare e Gesù. Talora questa scelta è chiara; molto più spesso, è oscura e sottile. Ma nessun cristiano può evitarla interamente, perché di questi due, Dio e il denaro, non si può amare uno senza odiare l’Altro.
A. Louf

 

Commento di Sr Graziella Curti

Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco, Roma

 

 

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