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Vangeli dei giorni feriali -
COMMENTO
AL VANGELO
33a
settimana TEMPO ORDINARIO (Lc
19,45-48)
In quel tempo, Gesù entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo: “Sta scritto: ''La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!''”.
Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.
Come vivere questa Parola?
La cacciata dei venditori dal tempio è una di quelle pagine del Vangelo che stonano un po’ con il nostro immaginario di un Gesù sempre sereno, pacifico, mite. In realtà, chi conosce i miti, sa bene che non si arrabbiano quasi mai, ma quando si arrabbiano poi sono guai. E Gesù ha un motivo molto serio per arrabbiarsi: il Tempio, che rappresenta il rapporto con Dio, è pieno di commercio e vuoto di amore. Per capire la ricaduta concreta nella nostra vita dovremmo fare questo esempio: come giudicheremmo un rapporto basato solo sull’opportunismo? Lo considereremmo amore o ipocrisia? Gesù sta denunciano l’opportunismo che può annidarsi anche nel nostro rapporto con Dio. Se la fede diventa solo un commercio di richieste e grazie ad essa non è più fede ma solo religione, diventa per di più pagana. Solo quando con Dio recuperiamo la vera preghiera, che è relazione gratuita di bene, la nostra religione smette di essere pagana e diviene fede cristiana. (Luigi Maria
Epicoco)
O Dio, che ogni anno ci allieti con la memoria di santa Cecilia, concedi che i mirabili esempi della sua vita ci offrano un modello da imitare e proclamino le meraviglie che Cristo tuo Figlio opera nei suoi fedeli.
Parabola del Papa Francesco
Se noi siamo testimoni di questo Cristo vivo, tanta gente incontrerà Gesù in noi, nella nostra testimonianza. Ma - ci domandiamo, e ognuno di noi si può domandare –: il Signore si sente veramente a casa nella mia vita? Gli permettio di fare “pulizia” nel nostro cuore e di scacciare gli idoli, cioè quegli atteggiamenti di cupidigia, gelosia, mondanità, invidia, odio. “Oh, padre, io ho paura che mi bastoni!”. […] La misericordia è il suo modo di fare pulizia. (Angelus, 8 marzo 2015)
Casa di Preghiera San Biagio FMA (Subiaco, Roma)
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COMMENTO
(Vangeli Feriali)
Dopo avere pianto sulla città il Signore entra nel tempio per predicare. Tenta ancora, osa, sfida l'inevitabile. Non si arrende, come avrei forse fatto io, non si rassegna. Anche se tutto appare inutile, anche se le sue parole riecheggiano come folli e inutili, parla. Parla con forza, con convinzione. Chiede di non riporre fiducia in quelle pietre, in nessuna pietra. Ricorda a tutti che il rapporto con Dio non è un mercanteggiare con lui dei favori. Va all'essenziale, ad un popolo stordito dalla gloria del tempio e dallo sfarzo delle liturgie richiama la vita interiore, la vita spirituale, essenziale e dimessa. Parla di un Dio vicino ad un popolo che sente invece parlare dell'inaccessibilità del divino. Parla di conversione a gente che sente solo parlare di sacrifici. Ma insiste. Perché ci crede, perché difende il vero volto del Padre. Perché non si arrende. La folla pende dalle sue labbra, è affascinata. Ma non basta, il popolo che lo ama non sarà in grado di salvarlo dalle perverse e sottili logiche del potere religioso dimentico della verità. La verità che ci rende liberi per diventare finalmente credenti.
Paolo Curtaz
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(Vangeli Feriali)