- Vangeli dei giorni feriali -

COMMENTO AL VANGELO

 

SANTA CATERINA DA SIENA (Mt 11,25-30)

 

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

 

Come vivere questa Parola?
Può un giogo essere dolce e un peso leggero? Tutto ciò che ci lega e ci opprime non è mai leggero. I vincoli che ci tengono incatenati li avremo sempre e con loro dovremo sempre combattere. 
Nonostante il nostro desiderio di libertà assoluta, noi non saremo mai completamente liberi perché sempre “legati” da rapporti e relazioni non sempre sereni, esperienze che ci segnano, situazioni fisiche e morali che ci contraddistinguono: questi sono gli eventi che ci hanno costruito, formato e che ci fanno essere quello che siamo oggi. 
No, non possiamo liberarci da tutto ciò, è la nostra storia, è la nostra vita; ma abbiamo una certezza che ci sostiene, Gesù porta con noi i nostri pesi, si fa carico dei nostri gioghi.

 

Sostienici, Signore, quando il peso che portiamo nella nostra vita è troppo pesante e duro, quando la speranza non illumina il nostro cammino, quando ci sentiamo soli e schiacciati dal dolore, cammina con noi e aiutaci a portare il nostro giogo.

 

La voce di Papa Francesco
“Gesù non è un maestro che con severità impone ad altri dei pesi che lui non porta: questa era l’accusa che faceva ai dottori della legge. Egli si rivolge agli umili, ai piccoli, ai poveri, ai bisognosi perché Lui stesso si è fatto piccolo e umile. Comprende i poveri e i sofferenti perché Lui stesso è povero e provato dai dolori. Per il discepolo, dunque, ricevere il giogo di Gesù significa ricevere la sua rivelazione e accoglierla: in Lui la misericordia di Dio si è fatta carico delle povertà degli uomini, donando così a tutti la possibilità della salvezza”. 
Udienza generale 14 settembre 2016

 

Commento di suor Sandra Bona FMA
Casa di Preghiera San Biagio FMA - Subiaco, Roma

 

 

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