La
devozione all'Immacolata Concezione e testo della corona
La
devozione all'Immacolata Concezione, cioè a Maria sine labe
originalis concepta ("concepita senza peccato
originale"), si sviluppò a partire dall'Oriente, dove la
festa della Natività di Maria si celebrava già verso la fine del
VI secolo e nel VII secolo Maria era ormai considerata "Tutta
Santa". In Occidente, invece, la festa della Concezione di
Maria apparve solo nel IX secolo. La tradizione attribuisce
l'invenzione della Corona dell'Immacolata Concezione a un frate
cappuccino di cui non conosciamo il nome, né sappiamo in quale
epoca sia vissuto. È certo, invece, che sul finire del Seicento
questa particolare corona devozionale era già in uso presso i
cappuccini d'Olanda. Nel 1830 la Vergine apparve a santa Caterina
Labouré, che diffuse la "medaglia miracolosa" con
l'immagine dell'Immacolata. La medaglia suscitò un'intensa
devozione e molti vescovi chiesero a Roma la definizione del dogma
dell'Immacolata Concezione, che ormai era nel cuore di quasi tutti
i cristiani. Nel 1845, quando si avviarono le discussioni sul
dogma, la recita della Corona dell'Immacolata Concezione ricevette
un grande impulso che culminò l'8 dicembre 1854, quando il
pontefice dell'epoca, papa Pio IX, proclamò Maria la "donna
vestita di sole", esente dal peccato originale, tutta pura,
cioè Immacolata. Fu un atto di grande fede e di estremo coraggio,
che suscitò gioia tra i fedeli della Madonna. Determinante,
tuttavia, per la fortuna della Corona dell'Immacolata Concezione
fu l'operato svolto da un altro frate cappuccino, Bonaventura da
Ferrara. A lui si deve la diffusione della pratica di recitarla
quotidianamente, che dalla seconda metà dell'Ottocento entrò in
modo stabile nelle abitudini di molti devoti in diversi paesi
d'Europa.
Come
si recita la Coronca
La
Corona dell'Immacolata Concezione è composta da quindici grani
divisi in tre poste, ciascuna formata da un Padre nostro, quattro
Ave Maria e un Gloria al Padre. L'appendice comprende invece tre
grani, su ciascuno dei quali si ripete un Gloria al Padre prima di
concludere la recita della Corona. All'appendice è allegata la
medaglia finale con l'effige dell'Immacolata Concezione.
Si
inizia con l'invocazione: Deus in adjutorium meum intende. Domine,
ad adiuvandum me festina.
Poi
si pronuncia: O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi,
che ricorriamo a voi.
Segue
un Gloria al Padre.
Si
prende quindi in mano la Corona e si fanno scorrere i suoi grani
tra le dita.
Si
introduce la prima posta con le parole (1): Eterno Divin Padre, io
Vi adoro profondamente e con tutto il mio cuore Vi ringrazio per
quella somma potenza con cui avete preservata Maria Vergine,
vostra direttissima Figlia, dalla colpa originale.
Seguono
un Padre nostro sul primo grano e quattro Ave Maria sugli altri
quattro grani. Sull'ultimo si aggiunge un Gloria al Padre.
Ciascuna Ave Maria si precede con la giaculatoria: Sia benedetta
la Santa e Immacolata e Purissima Concezione della beata Vergine
Maria madre di Dio.
Si
introduce la seconda posta con le parole (2): Eterno Divin Figlio,
io Vi adoro profondamente e con tutto il mio cuore, Vi ringrazio
per quella infinita sapienza con cui avete preservata Maria
Vergine, vostra vera e dolcissima Madre, dalla colpa originale.
Seguono
un Padre nostro sul primo grano, quattro Ave Maria sugli altri
quattro grani. Sull'ultimo si aggiunge un Gloria al Padre.
Ciascuna Ave Maria si precede con la giaculatoria: Sia benedetta
la Santa e Immacolata e Purissima Concezione della beata Vergine
Maria madre di Dio.
Si
introduce la terza posta con le parole (3): Eterno Divin Spirito,
io Vi adoro profondamente e con tutto il mio cuore, Vi ringrazio
per quell'immenso amore con cui avete preservata Maria Vergine,
vostra purissima sposa, dalla colpa originale.
Seguono
un Padre nostro sul primo grano e quattro Ave Maria sugli altri
quattro grani. Sull'ultimo si aggiunge un Gloria al Padre.
Ciascuna Ave Maria si precede con la giaculatoria (A): Sia
benedetta la Santa e Immacolata e Purissima Concezione della beata
Vergine Maria madre di Dio.
Si
introduce la recita dell'appendice con le parole (4): Santissima
Trinità, io vi adoro profondamente e con tutto il cuore Vi
ringrazio per il singolarissimo privilegio concesso alla madre di
Maria Vergine, sant'Anna, l'unica fra tutte le madri, umanamente
feconda, che abbia dato alla luce una prole del tutto esente dalla
colpa d'origine. Segue, su ciascuno dei tre grani finali, la
recita di un Gloria al Padre.
Per
concludere la preghiera della Corona si possono recitare altre
preghiere mariane.