Fu
un Missionario e un grande Salesiano: le qualità umane,
culturali e morali di don Pietro conquistavano tutti. Fu Docente di
scienze teologiche, Maestro dei novizi, Direttore a Macul (1917-1926),
Ispettore dei Salesiani in Cile (1927-1932).
Nel 1932, fu richiamato in Italia: la sua fama di uomo e di pastore
saggio e santo conquistò i responsabili delle varie Ispettorie
Salesiane del mondo. Don Pietro venne eletto prefetto generale della
Società Salesiana, Vicario del Rettor Maggiore e Visitatore
straordinario del mondo salesiano.
Era definito “l’aristocratico della bontà”. La carità fu la
caratteristica più importante della sua opera. Raggiunse il culmine
quando, durante la seconda guerra mondiale, volle che ogni Casa
Salesiana aprisse le porte ai giovani abbandonati, orfani e in difficoltà.
Questo gli meritò il titolo di “Padre dei ragazzi di strada”.
Invito alla santità
parole
di di don Pietro Berruti
La nostra santificazione é volontà di Dio: vogliamo disgustarlo? La
santità è uno dei tanti ritrovati del suo amore e della sua misericordia.
Egli non si contenta di facilitarci il Paradiso; ma ci fa dolce pressione perchè in Paradiso andiamo su su e occupiamo i seggi di quelli che hanno da
giudicare il mondo. Il farci santi è cosa facile, tanto facile che molti, moltissimi si fecero santi; e molti di essi si trovavano in condizioni meno felici delle nostre. Essi, al cominciare il loro lavoro di santificazione, provavano quelle stesse difficoltà e quello stesso senso di smarrimento e di timore che proviamo noi oggi. Eppure si fecero santi... Perchè la santità è cosa molto semplice, davvero semplicissima:
si fa santo chi ama molto Dio; ama molto Dio chi fa sempre la sua volontà; fa sempre la sua volontà chi fa quel che deve fare, ossia chi fa bene quel che deve fare, cioè le azioni ordinarie.
Dunque si fa santo chi fa bene le azioni ordinarie: il ministero, la scuola, il lavoro, la ricreazione, i pasti... Non si tratta di andar sempre con gli occhi a terra e la testa curva, con le mani giunte, seri, impassibili, ieratici come figure bizantine; si può scherzare, ridere, giocare, dedicarsi a lavori che piacciono... Nè occorre fare sempre atti eroici o mortificazioni continue. Basta che facciamo quel che ci domanda Dio nella Regola, e lo facciamo bene; quel che vogliono i superiori, e lo facciamo bene. E notate che le azioni non sono collegate in modo che se una è difettosa, le altre lo siano pure. Ogni azione è indipendente: qualunque sia il nostro passato, comunque abbiamo passato la mattina, possiamo alla sera santificare l'anima nostra facendo bene allora quel che
dobbiamo fare... Qualcuno si preoccupa: come farò? di dove comincerò? come
continuerò?... Chi deve costruire l'edificio della nostra santità non siamo noi; è Dio. Noi siamo come il garzone del muratore: egli porta calce, arena, acqua, mattoni; ma chi costruisce è il muratore.
Portiamo il nostro piccolo contributo i mattoni dell'edificio della nostra santità (le azioni ordinarie, fatte meglio che possiamo) e Dio farà il resto.
....
La santità alla quale devi aspirare sia quella di Don Bosco: semplice, senza pretese; nascosta, fatta di confidenza in Dio e di umile
riconoscimento delle proprie deficienze e colpe quotidiane; una santità intessuta delle ordinarie azioni fatte il meglio che si può, come Dio vuole; fatta di benigno compatimento dei difetti altrui, di ottimismo che vede solo il bene degli altri e ne incoraggia le sane attitudini, che ti mette alla portata di tutti, sempre a loro disposizione come il Signore che ogni giorno tu sacrifichi per te e per gli altri, che ti fa dimenticare te stesso, le tue comodità, i tuoi
piaceri, le tue soddisfazioni, per fare ciò che piace ai tuoi confratelli, ai
giovani, alle persone le cui anime ti sono affidate ».
Per
conoscere la sua vita e le grandi virtù di don Pietro Berruti:
-
"Don Pietro Berruti, Luminosa figura di Salesiano - Autore: Pietro
Zerbino - Società Editrice Internazionale
-
"Don Berruti, l'aristocratico della bontà" - Autore: Adolfo
L'Arco - Casa Editrice Elle Di Ci (1968)