I LITIGI NELLA COPPIA

(prima parte)

 

Una delle maggiori difficoltà nei rapporti affettivi sta nel gestire le differenze e i dissidi. Spesso quando le coppie sono in disaccordo la discussione si trasforma in litigio e quindi in vere e proprie battaglie. Uomo e donna smettono di parlarsi con affetto e cominciano a ferirsi vicendevolmente: rimproverano, si lamentano, accusano, esigono, provano dubbi e risentimenti. Quando questo accade, non sono solo i sentimenti reciproci a soffrirne, ma anche la qualità del rapporto. Proprio come la comunicazione è l'elemento più importante di una relazione, i litigi possono costituirne l'elemento più distruttivo, perché maggiore è la nostra intimità con un altro essere umano, più ci sarà facile causargli o riceverne dolore. Per questo motivo si consiglia vivamente alle coppie di non litigare. Ecco quindi la regola numero 1: Non litigare mai. Discutere invece i pro e i contro della questione controversa. Negoziare, ma non litigare. È possibile essere aperti, onesti e perfino esprimere sentimenti negativi senza arrivare a tanto. Ci sono coppie che litigano tutto il tempo uccidendo pian piano l'amore che le unisce. All'altro estremo, ci sono coppie che reprimono i loro stati d'animo allo scopo di evitare i conflitti. Come conseguenza, finiscono con il perdere di vista anche i loro sentimenti d'amore. Una coppia è in guerra, l'altra vive una situazione di guerra fredda. importante trovare un equilibrio tra questi due estremi. Imparando a sviluppare le capacità di comunicazione, è possibile evitare i litigi senza soffocare i propri sentimenti e negare le normali divergenze di idee e desideri. 

 

CHE COSA SUCCEDE QUANDO LITIGHIAMO 
Quando non si capiscono le grandi differenze esistenti tra uomini e donne è molto facile lasciarsi trascinare in litigi che feriscono non solo il partner ma anche noi stessi. Il segreto per evitarli sta nella comunicazione fondata sul rispetto. Non sono le differenze e í disaccordi a far male, quanto i modi che adottiamo per trasmetterli. Non c'è alcuna necessità che una discussione diventi fonte di sofferenze, quando può restare nei limiti di una conversazione appassionata in cui esprimiamo divergenze e contrasti. (È inevitabile che a volte in una coppia se ne verifichino.) Ma troppo spesso quella che avrebbe potuto essere una tranquilla discussione facilmente appianabile grazie alla reciproca comprensione e all'accettazione delle differenze si trasforma in una lotta. Si rifiuta di accettare e di capire il punto di vista del compagno a causa del modo con cui questo viene espresso. Per risolvere una controversia è necessario ampliare il proprio punto di vista in modo da includervi e integrarvene un altro. Per riuscirci, abbiamo bisogno di sentirci apprezzati e rispettati. Se l'atteggiamento del partner è ostile, è probabile che accettando il suo punto di vista finiremo col sentirci sminuiti. Maggiore è l'intimità che ci lega a una persona, più diventa difficile ascoltarne le opinioni con obiettività senza reagire ai suoi sentimenti negativi. Per evitare di affrontare la sua disapprovazione mettiamo in funzione le difese automatiche che ci inducono a opporci al suo punto di vista. Se anche ci scopriamo d'accordo con il partner, non è escluso che continuiamo a opporgli una ostinata resistenza. 

 

PERCHÉ I LITIGI FERISCONO 
Non è tanto ciò che diciamo a ferire, ma come lo diciamo. Quando un uomo si sente sfidato, molto spesso tutto ciò che gli interessa è dimostrare di avere ragione, ed è talmente concentrato su questo obiettivo che finisce col dimenticare di mostrarsi affettuoso. La sua capacità di comunicare in modo sollecito, rispettoso e rassicurante diminuisce. Non si rende conto di apparire ostile, né di quanto il suo atteggiamento ferisca la compagna. In certi momenti, un semplice disaccordo può apparire alla donna come un vero e proprio attacco; una richiesta si trasforma in un ordine. È normale che una donna si opponga a questo approccio ostile, anche quando sarebbe pronta a recepire positivamente ciò che lui sta effettivamente dicendo. Un uomo ferisce inconsapevolmente la sua compagna parlando in modo brusco e passando quindi a spiegarle perché non ha alcun motivo di essere turbata. Erroneamente pensa che lei si opponga al suo punto di vista, mentre in realtà è il suo approccio a dispiacerle. Incapace di capire la sua reazione, si sforza sempre di più di illustrarle il merito di quanto sta dicendo invece di correggere il proprio modo di esprimersi. 
Non si rende conto che è lui a iniziare la lite; crede che sia l'esatto contrario. Lui difende il suo punto di vista, mentre lei difende se stessa dalle sue espressioni pungenti, che la feriscono. Quando un uomo trascura di rispettare i sentimenti feriti di una donna finisce con l'accrescere la sofferenza di lei. Gli riesce difficile capire questa sofferenza perché lui non è altrettanto vulnerabile ai commenti e ai toni ostili. Di conseguenza può succedere che un uomo non si renda neppure conto delle ferite che sta infliggendo alla compagna, scatenandone l'ostilità. Analogamente, le donne sono ignare della loro capacità di fare del male. A differenza dell'uomo, in una donna sfidata l'atteggiamento verbale diventa automaticamente sempre diffidente e improntato al rifiuto. Un rifiuto che risulta estremamente doloroso per un uomo, soprattutto quando tra i due c'è un coinvolgimento emotivo. La donna avvia e intensifica i litigi prima esternando i suoi sentimenti negativi relativi al comportamento del compagno, quindi fornendo consigli non richiesti. Quando trascura di attenuare tali sentimenti negativi con messaggi di fiducia e accettazione, un uomo reagisce a sua volta negativamente, facendola precipitare nella confusione. Ancora una volta non capisce quanto sia dolorosa per lui la sua diffidenza. Per evitare i litigi, è necessario ricordare che il nostro compagno muove obiezioni non a ciò che diciamo, ma a come lo diciamo. Per litigare bisogna essere in due, per troncare una lite è sufficiente l'intervento di uno solo. Il modo migliore per riuscirci è stroncare la lite sul nascere. Prendere atto del momento in cui un disaccordo sta per trasformarsi in un litigio. Smettere di parlare e concedersi un po' di tempo per riflettere. Esaminare l'approccio che abbiamo adottato con il partner, cercando di capire sotto quale aspetto non gli stiamo dando ciò di cui ha bisogno. Poi, trascorso un po' di tempo, riprendere l'argomento, ma con toni affettuosi e rispettosi. Le pause di riflessione ci consentono di calmarci, di sanare le ferite e di rifare il punto su noi stessi prima di tentare di avviare nuovamente la comunicazione. 

 

QUATTRO ATTEGGIAMENTI SOLITAMENTE ADOTTATI PER EVITARE DI ESSERE FERITI 
Sono fondamentalmente quattro gli atteggiamenti che gli individui assumono per evitare di venire feriti durante un litigio, e sono: la Lotta, la Fuga, la Simulazione e la Ritirata. Ciascuno di questi atteggiamenti garantisce un risultato a breve termine, ma alla lunga tutti si rivelano ugualmente controproducenti. Esaminiamoli uno per uno: 

 

1. La lotta. È un atteggiamento più tipico degli uomini. Quando la conversazione assume connotati di ostilità e non di collaborazione, alcuni individui scatenano immediatamente l'offensiva. Il loro motto è: "La miglior difesa è l'attacco." Colpiscono con le armi del rimprovero, del giudizio e della critica; hanno la tendenza a urlare e a dare libero sfogo alla rabbia. Così facendo, tentano di intimidire il partner inducendolo ad amarli e a sostenerli di nuovo. Quando il compagno batte in ritirata, si convincono di avere vinto, mentre in realtà hanno perduto. L'intimidazione indebolisce inevitabilmente la fiducia nell'ambito della coppia. Usare la violenza verbale per ottenere ciò che si vuole mettendo gli altri dalla parte del torto è un modo sicuro per mandare a rotoli un rapporto. Le coppie che lottano perdono gradualmente la capacità di mostrarsi aperte e vulnerabili. Le donne si chiudono in se stesse per proteggersi; gli uomini ammutoliscono e le loro capacità di provare amore e interesse diminuiscono sempre di più. Un po' alla volta perdono tutta l'intimità di cui godevano. 

 

2. La fuga. Anche questo atteggiamento è tipico degli uomini. Per evitare il confronto, capita che gli uomini si ritirino nelle loro caverne per non uscirne più. È la cosiddetta guerra fredda. Si rifiutano di parlare e così facendo impediscono la soluzione dei problemi. Questo atteggiamento passivo-aggressivo non deve essere confuso con quello del saggio che si concede una pausa per poi riprendere a comunicare in modo più affettivo. Gli uomini dediti alla fuga, temono il confronto e preferiscono fuggire ed evitare di parlare degli argomenti che potrebbero portare a un litigio. Di solito sono le donne a lamentarsi di doverlo fare, ma è un atteggiamento altrettanto diffuso tra i rappresentanti del sesso maschile, e in loro è talmente radicato che spesso ne sono quasi inconsapevoli. Ci sono coppie dove entrambi i partner adottano questa linea. Questa tattica garantisce armonia e pace a breve termine, ma con il tempo questioni non risolte e sentimenti non ascoltati danno inevitabilmente vita al risentimento. Gradualmente, la coppia dimentica la passione e l'amore che li avevano attirati l'uno verso l'altra. Di solito, per dimenticare i sentimenti dolorosi irrisolti si gettano sul lavoro, sul cibo o cadono in altre forme di dipendenza. 

 

3. La simulazione. È questo l'atteggiamento tipico delle donne. Per evitare di soffrire durante un confronto, la persona finge che non ci sia alcun problema. Si stampa un sorriso sul viso e si mostra conciliante e soddisfatta di tutto. Con il tempo, nondimeno, il suo risentimento cresce; continua infatti a dare al compagno, ma in cambio non ottiene ciò di cui ha bisogno. TI risentimento finisce con il bloccare il naturale corso dell'amore. 

 

4. La ritirata. Anche questo atteggiamento è più delle donne. Piuttosto che litigare, la persona cede. Prenderà su di sé la colpa e si assumerà la responsabilità di qualunque cosa stia turbando il partner. Così facendo, per qualche tempo è in grado di creare ciò che sembra una relazione basata sull'amore e sul sostegno, ma alla lunga finisce con lo smarrire se stessa. 
Un uomo si lamentava della moglie. "La amo moltissimo," diceva. "Lei mi dà tutto quello che voglio. L'unico problema è che non è felice.- Per vent'anni sua moglie aveva negato se stessa nell'intento di compiacere il marito. Non litigavano mai e se le veniva chiesto di descrivere il loro rapporto diceva: "Il nostro è un matrimonio fantastico. Mio marito è così affettuoso. Il solo problema sono io. Mi sento depressa e non so perché." Era depressa perché aveva negato se stessa mostrandosi compiacente per venti lunghi anni. Per assecondare il partner queste persone imparano ad avvertirne istintivamente i desideri e a essi si adeguano. È inevitabile, tuttavia, che alla fine provino risentimento per avere rinunciato a se stessi in nome dell' amore. Vivono con dolore qualunque forma di rifiuto, perché già rifiutano se stesse. Il loro principale obiettivo sta nell'evitare a tutti i costi il rifiuto: aspirano a essere amate da tutti. Per riuscirci, rinunciano completamente alla loro identità. È probabile che vi siate riconosciuti in uno o più di questi atteggiamenti. È normale che se ne assumano di diversi a seconda della situazione. L'intento delle quattro strategie che abbiamo elencato è di proteggerci dalla sofferenza, ma sfortunatamente non funzionano. Ciò che invece funziona è identificare i litigi e farli cessare. Concedersi un intervallo per calmarsi e quindi ricominciare a parlare. 
Esercitarsi a comunicare con sempre maggiore attenzione e rispetto per l'altro sesso; solo così si imparerà gradualmente a evitare discussioni e lotte. 

 

PERCHÉ LITIGHIAMO 
Di solito gli uomini e le donne litigano per denaro, sesso, decisioni da prendere, educazione dei figli e responsabilità familiari. Tuttavia, le discussioni si trasformano in litigi dolorosi per un solo motivo.., non ci sentiamo amati. Il dolore nasce dal non sentirsi amati, e quando una persona prova dolore ha molte difficoltà a trasmettere messaggi affettuosi. Poiché le donne sono diverse dagli uomini, non capiscono d'istinto ciò di cui un uomo ha bisogno per affrontare con successo le divergenze. Idee, sentimenti e desideri divergenti sono ostacoli ardui per un uomo. Più si sente vicino a una donna, più gli risulta difficile affrontarli con successo. Quando si accorge che a lei non piace qualcosa che ha fatto, tende a sentirsi offeso e a pensare che in realtà ciò che a lei non piace è lui stesso. Un uomo affronta meglio le divergenze e i disaccordi quando i suoi bisogni emotivi sono soddisfatti. Se privato dell'amore di cui ha bisogno, invece, si mette sulla difensiva e il suo lato oscuro comincia a emergere; d'istinto estrae la spada. È probabile che in apparenza lui sembri litigare per la questione messa sul tappeto (denaro, responsabilità e così via), ma il vero motivo per cui ha sguainato la spada è che non si sente amato. 

 

Sebbene questi sentimenti e bisogni dolorosi siano perfettamente validi, di solito non vengono affrontati né comunicati in modo diretto. Si alimentano invece nell'intimo e finiscono per esplodere nel corso di una lite. A volte vengono esposti verbalmente in modo esplicito, ma è più facile che siano mostrati attraverso l'espressione del viso, l'atteggiamento del corpo e il tono della voce. 

 

(continua con la seconda parte)

 

 

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