Dal
vangelo secondo Luca (Lc 24,13-19.25-27)
In quello stesso giorno due [discepoli] erano in cammino per un villaggio
distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano
di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano
insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro
occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: "Che sono
questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?". Si
fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse:
"Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che
vi è accaduto in questi giorni?". Domandò: "Che cosa?".
Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu
profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il
popolo" (...). Ed egli disse loro: "Stolti e tardi di cuore nel
credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse
queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". E cominciando da
Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si
riferiva a lui.