26 OTTOBRE
BEATO BONAVENTURA DA POTENZA
Potenza, gennaio 1651 – Ravello, Amalfi, 26 ottobre 1711
Nato a Potenza come Antonio Carlo Gerardo Lavanga nel 1651, entrò tra i Minori conventuali a 15 anni. Girò per tanti conventi campani: Aversa, Maddaloni, Amalfi, Ischia, Nocera Inferiore (vi fu maestro dei novizi), Sorrento, Napoli e, infine, Ravello, dove morì per una cancrena nel 1711. Fu esempio di umiltà. Ma, pur non essendo dotto, colpiva anche per la profondità teologica della sua predicazione. A lui sono attribuiti numerosi prodigi. Vide l’anima della sorella salire in cielo, guarì un lebbroso. A Napoli, nel convento di Sant’Antonio a Porta Medina, il suo misticismo si manifestò con numerose elevazioni da terra. Si prodigò anche per gli appestati. È beato dal 1775. (Avvenire)
PREGHIERE
O Beato Bonaventura, modello di ogni virtù, specialmente dell'obbedienza, che hai testimoniato con luminosi ed eroici esempi, eccomi dinanzi a te per chiederti di sostenermi nel fedele adempimento dei miei doveri quotidiani e di proteggermi contro i pericoli che spesso turbano il corpo e l'anima. Ottienimi dal Signore le grazie indispensabili per raggiungere il fine della mia vita: la perseveranza nel bene in terra e la felicità eterna in cielo. Guarda, benigno, anche alle mie necessità temporali, e fa' che non mi smarrisca di fronte alle prove e alle difficoltà della vita. Considera, in modo speciale, la mia presente situazione, e intercedi per me, perché ottenga la grazia che tanto desidero in questo momento. Ripongo in te la mia piena fiducia, certo di essere esaudito, ma pronto a conformare la mia volontà, sempre e in tutto, al santo volere di Dio. Amen
Gloriosissimo nostro Protettore che ci foste dato a Padre, e a Pastore da Dio: Voi che santificate questa nostra terra col predicarvi la dottrina cattolica, e la santità del costume, e ne promoveste insieme la sua materiale prosperità, scampatela sempre, ve ne preghiamo, da ogni calamità temporale, ma più ancora dai vizi e dagli errori contrari agli insegnamenti del Vangelo, e serbate noi, che vi siamo figli, affezionati sempre alla Cattedra di San Pietro, maestro infallibile di verità e obbedienti alla legge santa di Dio, per unirci a Voi nostro padre e protettore, nella beatitudine eterna del cielo. Così sia.
Pater, Ave, Gloria
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