25 OTTOBRE
DON CARLO GNOCCHI
San Colombano al Lambro, Milano, 25 ottobre 1902 - Milano, 28 febbraio 1956
Il Beato Carlo Gnocchi nacque in un paese della pianura lombarda, a pochi chilometri da Lodi, da Enrico e Clementina Pasta, sarta. Ultimo di tre fratelli, perse il padre nel 1907, all'età di 5 anni, a causa della silicosi, malattia causatagli dal lavoro insalubre di marmista. Trasferitosi a Milano con la famiglia, perse in pochi anni i due fratelli, Mario, nel 1908, ed Andrea, nel 1915, a causa della tubercolosi. Carlo crebbe in un ambiente molto devoto e fervente, e l'assidua frequentazione alle funzioni, nel paese di Montesiro, frazione di Besana in Brianza, dove spesso si trasferì da parenti a causa della salute cagionevole, lo avvicinò a don Luigi Ghezzi, coadiutore, che lo affiancò nella scelta di entrare in seminario. Venne ordinato sacerdote nel 1925. Fu cappellano militare degli alpini durante la Seconda guerra mondiale e, a seguito della tragica esperienza della guerra, si adoperò ad alleviare le piaghe di sofferenza e di miseria create da quest'ultima.
PREGHIERA PER LA CANONIZZAZIONE
Signore Iddio, che sei glorificato nei Tuoi Santi, concedi che possa risplendere nella Tua Chiesa la luce eroica delle virtù del Tuo Servo don Carlo Gnocchi, il quale, sulle orme di Cristo Maestro e Sacerdote, Ti ha amato e servito nei "piccoli", nel servizio educativo e pastorale, nella dedizione al "dolore innocente" degli orfani, dei mutilatini, dei vulnerati nel corpo e nello spirito. Per i suoi meriti e per la Sua intercessione concedi la grazia (…) che con fiducia Ti chiediamo. Per Cristo nostro signore.
Pater, Ave, Gloria
PREGHIERA A DON CARLO GNOCCHI BEATO
O Dio, che sei Padre, e in Gesù Cristo ci rendi fratelli, ti ringraziamo per il dono di don Carlo Gnocchi che la Chiesa venera come Beato. Donaci la sua fede profonda, la sua speranza tenace, la sua carità ardente, perché possiamo continuare, sul suo eroico esempio, a servire la vita di ogni uomo «percosso e denudato dal dolore». Don Carlo ci insegni a cercarti ogni giorno tra i più fragili, negli occhi casti dei bimbi, nel sorriso stanco dei vecchi, nel crepuscolo dei morenti per amarti ogni giorno con «l’inesausto travaglio della scienza, con le opere dell’umana solidarietà e nei prodigi della carità soprannaturale». Amen.
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