DON DOLINDO RUOTOLO
Sacerdote Terziario Francescano
(1882-1970)
Nato a Napoli il 06/10/1882 - Passato all'eternità il 19/11/1970.
Tralsato e sepolto nella Parrocchia di Maria SS di Lourdes
e di San Giuseppe dei Vecchi in Napoli
Gesù all'anima:
« Quando crederai il mondo abbandonato ai prepotenti e ai tiranni, e tutto schierato contro la Chiesa, allora sappi che il trono del mostro è minato e che si dissolve in un baleno per una pietruzza dal monte che lo percuote. Lasciami fare perché io armonizzo la libertà e le esigenze della divina gloria, e lascio il corso agli uomini cattivi per poi trarne la divina gloria. Anche nel piccolo lo vedrai, perché certi violenti spariranno dalla sera al mattino e le famiglie riacquisteranno la pace e la prosperità. Adora Dio e lascia a Lui, che tutto vede e dispone e permette, la cura del pacifico ordine del mondo. Lasciati dunque portare anche tu dalle misteriose vie della sua Provvidenza e prega... Oh la preghiera! Prega, prega, prega e sii certo di operare pregando, perché la più potente delle azioni è la preghiera.»
da uno scritto del Sac. Dolindo Ruotolo
Gesù all'anima:
La scala del Cielo è la mia Volontà. La via per raggiungere la mia Volontà è l'abbandono e la fiducia nelle piccole cose; la via della fiducia è il pensare poco a quello che è successo e a quello che può succedere. A che scopo pensare al passato che non è più? A che scopo pensare al futuro che non dipende da voi? Riposate in me compiendo fedelmente ogni proprio dovere, facendo tutto quello che dipende da voi nel momento nel quale dovete operare: ecco il segreto della pace interna e quindi del fervore dell'anima. Non vi è fervore senza calma e non vi è calma senza pieno abbandono in me...
Da uno scritto inedito del Sac. Dolindo Ruotolo
Impigliati come mosche nelle ragnatele degli eventi umani...
Abbandonarsi a Dio, significa sollevarsi a volo sopra le misere cose terrene, e sfuggire allo strato procelloso della vita per riposare più alto nell'immensa tranquillità dell'amore. Quello che ci nuoce di più nella vita è l'agitazione dello spirito che si dibatte fra le contrarietà della vita, perché non ne vede la soluzione o la vede nei foschi colori del pessimismo. Ci sono delle nature minute, pittimòse, acute, che formano di ogni evento il più comune e il più stupido una tragedia: queste nature stanno sempre col compasso, la riga e il calcolo... infinitesimale per misurare perfino un sospiro, un rumore, uno scricchiolio, e pongono cattedra per decidere se si debba accendere una carbonetta in senso orizzontale o verticale. Sono queste creature tragiche che rendono infelicissima la vita, perché per esse ogni atto è un guaio, ogni progetto è un problema della quadratura del circolo, e non riescono a nulla, anzi si dibattono tra le angustie più nere, che diventano con facilità disperazione. Che pena il considerare le pene di queste creature che per cuocere un chilogrammo di pasta debbono installare un parlamento, e che per misurare ogni azione con precisione non si muovono mai, e fanno tutto marcire, perché non hanno iniziative, e risucchiano lo spirito altrui in un affanno continuo e in una mormorazione perenne. Che pena! Che angoscia il vederle in continue lagrime e lamenti! Eppure basterebbe in tutto, da bimbi affettuosi, abbandonarsi a Dio e far decidere a Lui ogni cosa nel desiderio di compiere la sua Volontà. O mio Dio, vita nostra, ordine placido di ogni creatura, libera queste anime dalle preoccupazioni della vita e rendile tue figliuole:
Da una lettera (inedita) al Com. Pasquale Seccia Napoli, 26 Dicembre 1942.
Il mio amore è Tabernacolo vivo del Tuo Amore
L'anima - Sono confusa, o Gesù, della tua infinita bontà,.... oh come sei buono con me! Io ti ringrazio di avermi donata la vita, di avermi guardata con tanta misericordia, e ti offro interamente me stessa, perché tu faccia di me tutto quello che vuoi. Eccomi, Signore... La mia volontà non è più mia, è tua, il mio amore è tuo, tutto tuo, ed ora è fatto tabernacolo vivo del tuo amore. Tu vivi in me, e tu possiedimi tutta, affinché io non metta ostacoli alla tua adorabile volontà. O misericordioso Signore, non guardare le mie miserie, non tenere conto delle mie ingratitudini, riguarda te stesso in me, e riguarda me in te, acciò svaniscano nella tua luce le mie tenebre, nella tua purezza le mie macchie, nella tua dolcezza le mie asprezze, nella tua umiltà il mio orgoglio, nel tuo amore la mia freddezza. Grazie, Gesù, grazie che sei venuto in me vivo e vero con tanta ricchezza di doni. Grazie. O SS. Vergine Maria, o Madre mia, presentami tu a Gesù e ringrazia tu Gesù per me, poiché io non sono buona a farlo. Io mi consacro a te in questo giorno che mi ricorda la mia novella nascita, ed affidata interamente a te, madre mia, io spero di cominciare una vita novella, tutta piena di fiducia in Gesù Eucaristia. Perciò io ripeterò spesso nella giornata queste brevi giaculatorie: Gesù mio, pensaci tu! Gesù mio, io confido in te! Gesù mio, assorbimi in te e fa che io viva di te! Ti adoro ogni momento, o vivo pan del cielo, gran Sacramento. O Maria, speranza mia, pensaci tu. Signore ti offro tutta me stessa, i miei pensieri, la mia volontà, il mio cuore, la mia vita, le mie pene. Tutto per la tua gloria! Sia fatta la tua volontà e non la mia! Grazie, Gesù, dei miei dolori e delle pene mie, rendimi degna di vivere dei tuoi dolori. Santa Maria, questo fate che le piaghe del Signore siano impresse nel mio cuore!
(da Hostia pro Hostia », elevazione eucaristica composta da Don Dolindo Ruotolo il 26 giugno 1924 per la Carmelitana Suor Giuseppina dei Ponti Rossi, Napoli, dichiarata Venerabile da Giovanni Paolo li nel gennaio del 1987).
Vieni, Signore Gesù!
Questa povera terra martoriata non ha bisogno di politici, di guerrieri, di scienziati, di commercianti per prosperare: ha bisogno di santi, di santi, di santi! Vieni, Signore Gesù! Rivelati al mondo che t'ignora, regna tu solo su tutte le genti, poiché tu ci hai amati, ci hai lavati nel tuo Sangue... Rivelati nella misericordia, prima di rivelarti sulle nubi del cielo, giudice eterno, per confondere quelli che ti trafissero. ...Vieni nelle anime nostre, vieni nei nostri cuori e ridonaci la vita. Siamo morti alla vera vita, siamo come Lazzari quatriduani, immersi nella putredine delle nostre colpe, sepolti dalle nostre colpe, sepolti dalle nostre iniquità. Vieni e vedi (Giov. XI, 34) dove ci hanno ridotto le nostre ingratitudini. Vieni, Signore Gesù! L'umanità ti ha chiamato con tutte le lacrime sue! Stanca della violenza, la terra grida a te con torrenti di sangue... Vieni, vieni, o mansuetissimo nostro Gesù, e donaci la vita e la pace.
(dagli scritti di P. Dolindo)
UNIONE DELL'ANIMA ALLA DIVINA VOLONTÀ
Sii benedetto, o mio Dio, nella mia vita, e tutto il mio essere ti lodi. La mia mente ti adora credendo, ed io riconosco che la tua parola è verità eterna, che la verità eterna sei Tu stesso. Il mio cuore ti ama ed io riconosco che Tu sei l'unico bene. Tutto quello che ho mi viene da Te, mio Dio, ed il mio spirito esulta solo in Te, poiché Tu solo sei vita. Io ti esalto, mio Dio, nella mia medesima piccolezza, e la mia miseria sia la confessione più bella della Tua infinita bellezza. Sono nulla, o Signore, ma appunto per questo il mio spirito esulta in Te, poiché in me non trova nulla che possa farmi esultare. Eccomi a Te, mio Dio, io mi immolo completamente a Te solo,e mi ti cedo tutto. Glorificati nella mia libertà, glorificati nella mia volontà, glorificati nella mia vita, glorificati nella mia morte, glorificati in me, o Signore! Eccomi spoglio di tutto, eccomi tutto annientato in Gesù mio Salvatore, eccomi tutto trasformato in Lui come vittima di amore. Accoglimi, o Signore, nell'Ostia Santa che s'immola sopra gli Altari, accoglimi nel momento nel quale si consuma il Sacrificio sacerdotale, accoglimi sempre in tutto quello che mi circonda. Se la luce dispare, accoglimi come un essere che si eclissa e scompare innanzi alla Tua luce eterna. Se il freddo inverno agghiaccia la terra, accoglimi come un gelo triste che attende il tuo fuoco per disciogliersi in pioggia. Se la vita della terra si diminuisce, accoglimi nella miseria mia che mi fa sterile e stecchito. E vieni, o mio dolce Sposo d'amore, vieni perché fiorisca la mia povera terra, perché passi l'inverno, perché io sia come un campo fiorito, nella primavera. Io non Ti domando nulla, o Signore, io non Ti rifiuto nulla, o mio Dio. Se mi vuoi nella gioia, eccomi sono tuo. Se mi vuoi nel dolore, eccomi sono tuo. Se mi vuoi nell'aridità, eccomi, sono tuo. Se mi vuoi nell'impeto del fervore eccomi, sono tuo. Se mi vuoi nell'inerzia dell'anima, eccomi, sono tuo. Io ti dono tutto, io ti rinunzio tutto, e solo Te voglio cercare, solo Te voglio esaltare, solo Te voglio benedire nel tempo e nell'eternità.
IL " MAGNIFICAT " DEL SACERDOTE
(nello stile dell'Imitazione di Cristo)
Gesù ... Se consideri la tua dignità sacerdotale, pensa che Dio si è donato a te, pensa che mi rappresenti e, nella profonda umiltà, dal tuo cuore, ripeti con Maria: Dio ha guardato la piccolezza del tuo servo, e nel mondo io sono beato. La tua professione è felicità; la tua dignità è grande; la tua attività è grande potenza, riflesso della potenza divina, effusione della sua santità infinita. E tu, invece di smarrirti nelle tue deficienze esclama con Maria, mamma tua: Ha fatto in me cose grandi Colui che è potente, ed il cui nome è santo. Sei ministro di amore, della misericordia di Dio sulla umana progenie: se battezzi, vivifichi; se perdoni, risusciti; se parli, illumini; se conforti, pacifichi; se mi offri, rinnovi nel mondo la misericordia che redime; se mi doni, nutrisci le anime di me; se benedici, le fecondi; se le rimproveri, le sani, riequilibrandole dei loro smarrimenti; se le soccorri, passi beneficando. Sei luce del mondo e sale della terra, sole che splende nella Chiesa sul candelabro, condimento che attira le anime nella dolcezza delle cose divine ed eterne. Come puoi lasciarti opprimere dalle insidie di satana, figlio mio caro? Con Maria gli schiacci il capo; con la tua potenza sacerdotale rappresenti il braccio di Dio che le disperde; con la tua dignità sei Re, e mi fai regnare perché nella tua umiltà mi rappresenti. Campo fertile di Dio, nutrisci come frumento, rallegri come grappolo di vite, profumi come fiore aperto nella luce di Dio. La tua castità è feconda dei figli di Dio, è compimento delle sue promesse fatte ad Abramo ed alla sua discendenza nei secoli. Sei vivente in me e per me; sei figlio di Maria, sei nello splendore del suo immacolato candore. Spiega le ali verso il Cielo, drizza il timone verso Maria, ripiglia il tuo volo verso la vetta del Libano, verso la cima del Carmelo. Risali l'Altare, canta con Maria, e con Lei una sola sia l'espressione della tua vita terrena ed il cantico di quella eterna: Magnificat anima mea Dominum. Ti benedico Ti benedice Maria
da uno scritto del febbraio 1966
DIO, DIO, DIO MIO!
Voglio portare scritto sulla mia fronte: Dio è la mia gloria... Sul mio intelletto: Dio è la mia luce! Sul mio cuore: Dio è il mio amore! Ciò che non viene da Lui, io voglio aborrirlo... Un libro che abbia una sola ombra contro la Sua gloria, per me è più fetido di un sepolcro... Una conoscenza che non mi porti a conoscerlo e ad amarlo, per me è più tenebrosa di un abisso... Dio, Dio, Dio mio, che cosa dirò di te, io, piccola creatura? Farò del mio intelletto un timpano di luce, per osannare alla tua eterna verità... Farò del mio cuore un cèmbalo d'amore, per cantarti amore... Farò del mio corpo un'arpa a dieci corde, intonate ai tuoi comandi, per cantarti tutta la mia fedeltà! E, inondato dalla tua misericordia, vivificato dal tuo amore, ti dirò che sono tuo e canto in eterno le tue misericordie...
Sac. DOLINDO RUOTOLO ( dal commento al Vangelo di S. Luca )
FERVORINO EUCARISTICO
O Mio Gesù, io desidero te solo sopra tutte le cose, e nel tuo amore Eucaristico io trovo la mia felicità. Possiedimi tutto, e non permettere che io mi smarrisca nei poveri sentieri di questa vita. O infinito amore, che mi hai amato sino alla più completa immolazione, fa che anch'io ti ami immolandomi per te. A te vengo sotto il manto di Maria, col Rosario nelle mani, e con questa potente arma son sicuro di vincere le mie battaglie. Amen.
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