LA SERENITA' DI DON BOSCO

 

(Indice delle meditazioni)

 

Considererò oggi la serenità allegra di San Giovanni Bosco, onde comprendere e vivere sempre meglio il suo spirito, che è spirito di intima unione con Dio, dal quale procede la calma e la serenità, conservata in ogni circostanza della giornata. 

 

Mediterò sulla serenità di Don Bosco: 

I - nei pericoli e nelle contraddizioni; 

II- contro ogni forma di scoraggiamento; 

III - nelle sue cause. 

 

O buon Padre aiutami a praticare quanto mi suggerisci con le parole di S. Paolo, nell’Epistola della tua Messa: ≪ State allegri sempre nel Signore; lo dico per la seconda volta: state allegri≫.

 

Punto Primo

 

La serenità di Don Bosco nei pericoli e nelle contraddizioni

 

Quando si pensa a Don Bosco, si pensa ad un uomo allegro, sereno, di buon umore. Coloro che gli sono vissuti al fianco, sono concordi nell’asserire che la giovialità fu il carattere di tutta la sua vita. 

La nota caratteristica delle sue case e l’allegria. I primi discepoli di Don Bosco, senza neppure accorgersene, avevano imparato dal Santo ad avere costantemente una invidiabile serenità, e anch’essi come lui amavano ripetere il saluto: ≪Sta’ allegro≫.

Il buon umore, lo spirito arguto, l’allegria sono doti preziose in un Salesiano e mi devo sforzare di coltivarle, per quanto siano soprattutto doni naturali. 

Voglio tuttavia considerare specialmente la serenità abituale dell’anima di Don Bosco, poiché questa non era in lui spontanea, naturale, ma voluta e acquistata a prezzo di continuo esercizio e preghiera. Con gli stessi sforzi e mezzi posso quindi anch’io conquistarla, nonostante le difficoltà che possono provenire dalla natura e dal carattere.

1. Si perde facilmente la serenità, quando si viene a sapere che qualcuno ci vuole male e ci osteggia nelle nostre attività; allora e facile perdere la pace del cuore e la serenità dello spirito. 

Orbene, se ci fu uno che avrebbe dovuto vivere continuamente agitato dalla paura, quest’era Don Bosco, che visse per sei anni in continuo pericolo della vita, a causa dei molti attentati di cui fu oggetto da parte dei settari, che volevano sopprimerlo per troncare la sua attività a servizio della gioventù e della buona stampa. 

Tanti e sì brutti rischi, che avrebbero sgomentato uomini non privi di coraggio, non attaccavano minimamente l’abituale serenità di Don Bosco, il quale trovava ancora la presenza di spirito per celiare e rasserenare gli altri. 

2. Altro facile motivo di turbamento è il sapere che altri parla male di noi: parlino male a ragione, parlino male a torto, il saperlo ci ferisce nell’intimo e ci fa perdere la serenità. 

Don Bosco restava sereno anche in questi casi. Anzi, modificando leggermente un passo della Sacra Scrittura, aveva creata una specie di rima con la quale rasserenava se stesso e gli altri: Laetare et bene facere e lasciar cantare le passere: Stare allegri, fare il bene e lasciare che i critici affilino la loro lingua nella maldicenza. 

Quante passere sul cammino di Don Bosco! Quante contraddizioni, critiche, calunnie, incomprensioni! Ma Don Bosco lasciava che le passere cantassero e intanto stava allegro e faceva del gran bene. Voglio esaminarmi sulle manifestazioni e sulle cause della mia suscettibilità, che si adombra per un nonnulla. 

Signore, illuminami sul valore della croce e delle contraddizioni e concedimi di non desistere nella pratica del bene e del dovere, anche nelle incomprensioni e nelle prove immancabili, per conservarmi nella serenità e nella pace. 

 

Punto Secondo

 

La serenità di Don Bosco contro ogni forma di scoraggiamento 

 

Frequente motivo di cattivo umore e di perdita della serenità è lo scoraggiamento, che può provenire da molteplici cause. 

1. Ci si scoraggia perché non si è compresi dai Superiori. Don Bosco in questi casi conservò una serenità eroica. Non fu compreso dalle autorità scolastiche, che volevano fargli chiudere le scuole; non fu compreso dalle autorità dello Stato, che, istigate dalle sette, aggravarono la mano su Don Bosco e lo tormentarono con le perquisizioni; non fu neppure compreso da autorità ecclesiastiche, da cui per dieci anni sopporto contrasti cosi dolorosi che avrebbero stancato la pazienza di Giobbe. 

2. Ci si scoraggia perché non si riesce negli studi e nelle proprie occupazioni, e l’amor. proprio in tali casi è ferito e fa perdere , la serenità. Don Bosco anche nei casi di insuccesso restava sereno e ragionava cosi: ≪ Se il Signore vede che quest’opera tornerà alla sua maggior gloria, ci darà i mezzi per condurla a termine≫. 

3. Ci si scoraggia per il poco profitto spirituale. Don Bosco portava anche in questo campo, per sè e per gli altri, un ottimismo invidiabile. Soleva raccomandare di conservarsi sereni anche quando si cade in difetti e insegnava a trarne profitto umiliandosi, ma non mai turbandosi, perché il turbamento è frutto dell’amor proprio ferito. 

4. Ci si scoraggia per le difficoltà materiali: quanti, anche buoni, perdono la pace e la serenità perché le finanze non vanno bene. Don Bosco era sempre sereno, anche in questi casi; e pensare che pochi uomini furono come lui tribolati e assaliti da fornitori e creditori. Ma il Santo si consolava così: ≪Dio è buon Padre; Egli provvede agli uccelli dell’aria e certamente provvederà anche a noi ≫. ≪ Maria Ausiliatrice vede che Don Bosco ha bisogno di danaro per nutrire migliaia di giovani ed Essa stessa si fa questuante per lui e fa aprire la borsa ai ricchi ≫. 

5. Ci si scoraggia per i malesseri fisici, per i disturbi di salute. E’ tanto facile essere sereni e di buon umore quando si sta bene, ma e tanto difficile conservare la serenità quando si è indisposti o malati. Don Bosco fu meraviglioso anche in questo. Con tutta una serqua di mali, e disturbi fisici, da cui fu tribolato per tutta la vita, mai un lamento, mai il minimo indizio di impazienza; anzi lavorava a tavolino, predicava, confessava a lungo come chi gode perfetta salute; e per di più sempre di buon umore, sempre giulivo nell’aspetto, sempre ottimista nelle conversazioni. 

Invitato a pregare il Signore perché lo liberasse da qualche incomodo, rispose: ≪Se sapessi che una sola giaculatoria bastasse a farmi guarire, non la direi≫. (VII, 223). Devo rimanere davvero confuso se mi paragono a questa eroica serenità e pazienza del mio caro Padre. Mi umilio davanti a Dio, proponendo di non sopravvalutare più. i miei fastidi, ma di sopportarli con pazienza, in espiazione dei miei peccati e per la conversione dei peccatori. 

 

Punto Terzo

 

Le cause della serenità di Don Bosco

 

Due sono le principali cause della serenità costante ed imperturbabile di Don Bosco.

1. La grazia di Dio. Don Bosco era solito ripetere ai suoi giovani che se volevano godere la pace del cuore ed essere sempre allegri, dovevano conservarsi in grazia di Dio. E’ il peccato che rende di cattivo umore. 

Il succo dei suoi insegnamenti a questo riguardo lo troviamo in queste parole di S. Domenico Savio all’amico Gavio Camillo: ≪Sappi che noi qui facciamo consistere la santità nello stare molto allegri. Noi procuriamo soltanto di evitare il peccato come un gran nemico, che ci ruba la grazia di Dio e la pace del cuore ≫..

2. L'amore di Dio. Per rimanere sereni in certi difficili momenti non basta la grazia ordinaria, ma è necessario un elevato grado di amore di Dio. E’ appunto questo generoso e ardente amore di Dio, che ci spiega la serenità di Don Bosco nei momenti più dolorosi della sua vita.

Don Rua e il Cardinal Cagliero attestano che quando crescevano i debiti, le difficoltà e i dispiaceri, vedevano Don Bosco più allegro del solito, tanto che quando lo udivano faceziare di più, dicevano: ≪ Bisogna che Don Bosco sia ben nei fastidi, giacchè si mostra così sorridente≫. (IV, 251). 

Un giorno ricevette un gravissimo dispiacere. Invece che mostrarsi afflitto e melanconico, si dimostrò più allegro del solito, cosicchè un confratello gli espresse la sua meraviglia nel vederlo così allegro. Don Bosco gli rispose: ≪ Eppure oggi ho ricevuto il più forte dispiacere, che abbia avuto in vita mia≫. (XVIII, 376). 

Sembra di riudire le parole di San Paolo: ≪ Sovrabbondo di gioia in ogni mia tribolazione ≫. 

Anche gli Apostoli, dopo essere stati insultati e battuti perché fedeli a Gesù Cristo, se ne andarono pieni di allegrezza. L’amor di Dio alimenta la serenità e l’allegria anche nelle prove; dove infatti si ama, insegna S. Agostino, non si soffre.; e se viene la sofferenza, anche questa è amata, perché diventa mezzo per dimostrare a Dio il nostro amore. 

Questa allegria, fondata sulla grazia e sull’amor di Dio, Don Bosco sapeva far regnare nelle sue case. Un giovane, poco dopo il suo ingresso nell’Oratorio, scriveva ad un amico: ≪ Qui mi sembra di essere in un paradiso terrestre. Tutti sono allegri, ma di una allegria veramente celeste, e specialmente quando si trova Don Bosco in mezzo a noi≫. (V, 713). 

Ecco il mio compito di educatore Salesiano. Essere ripieno di questa serenità e gioia spirituale per diffonderla in mezzo ai giovani, affinché sentano la gioia di essere figli di Dio e quindi sappiano superare e disprezzare le attrattive del peccato. 

Don Bosco, concedimi ch’io possa degnamente continuare la tua missione: essere cioè seminatore di serenità e di gioia! 

 

INDICE DELLE MEDITAZIONI SU DON BOSCO

 

Tratto da: San Giovanni Bosco, meditazioni per la novena, le commemorazioni mensili e la formazione salesiana

Autore: Sac. Domenico Bertetto SDB

 

 

 

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