NOVENA A SANTA CATERINA DA SIENA
(Inizio: 20 Aprile - Festa: 29 Aprile)
Novena a Santa Caterina da Siena
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PRIMO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
ASPIRAZIONI INFANTILI - LE PRIME VISIONI - PRIVILEGI CELESTI
Primo punto - Umile figlia del popolo, Santa Caterina da Siena si dimostrò sin dai primi suoi anni incline meravigliosamente alla pietà e destinata ad una vita più angelica che umana. Il suo desiderio fu di dare a Dio tutta se stessa; fuggì le cose del mondo e i giovanili divertimenti, amò la preghiera, cercò i luoghi solitari e bramò di servire Dio nell'innocenza del suo cuore. Venerò i sacerdoti come ministri di Dio; quando li vedeva passare per via, baciava le orme dei loro piedi. Ebbe verso la Vergine Madre una tenera devozione fin dall'infanzia; salendo le scale della casa paterna, recitava in ginocchio l'Ave Maria ad ogni gradino.
Conservi anche in noi il degnissimo Iddio l'innocenza del cuore, e se l'abbiamo perduta, ci dia forza per recuperarla e poterlo amare e servire come figli fedeli.
Secondo punto - Fu Caterina fin dall'infanzia favorita da Dio di straordinarie visioni. Una delle prime fu quando all'età di sei anni, andata con il fratellino Stefano poco lontana da casa, vide in alto, sulla cima del colle di Camporegio, dove c’è la Chiesa dei Domenicani, il signore Gesù in abiti pontificali, con i tre prediletti discepoli: Pietro, Giacomo e Giovanni. Il divin Redentore si rivolse a lei e le diede la benedizione. Più volte sentì nell'orecchio la voce di Dio e della Madre celeste che la invitavano ad una vita perfetta; apprese fin da allora a trattenersi in celesti colloqui ed a vivere in unione stretta con Dio. Uno dei più vivi desideri di Caterina fanciulla fu di separarsi totalmente dagli uomini e nella solitudine parlare col suo Dio. Uscita un giorno dalla città, preso un pane con sé, trovò poco lontano dalle mura alcune caverne e credette che ivi fosse il deserto. Vi si trattenne a lungo e soltanto la sera le campane di San Domenico la destarono dall'estasi beata e una mano invisibile la ricondusse in città. Nella casa paterna pregava continuamente e durante l’orazione le fu vista aleggiare sul capo una candida colomba. Così Iddio manifestava d'averla presa in custodia e di volere da lei cose grandi.
Chiediamo anche noi al Signore Iddio che ci distacchi dagli amori della terra e ci faccia amare la conversazione con i cittadini del cielo. Domandiamogli che benedica i nostri passi per correre animosi nelle vie del bene.
Colloquio - O amabile Caterina, che a Gesù Cristo unico amore desti fin da bambina le primizie degli affetti, che Lui solo cercasti nell'innocenza del tuo cuore, che da Dio fosti mirabilmente privilegiata ed arricchita di doni celesti, che nutristi la devozione più tenera verso la Vergine Maria, fa che anche noi proviamo distacco dalle cose terrene per essere simili a te nell'amore verso Dio, con l'intercessione della celeste Madre.
Ossequio – Cerchiamo anche noi Iddio nella solitudine del nostro cuore e porgiamo l’orecchio alla Sua voce che internamente ci parla.
3 Pater Ave Gloria
Santa Caterina da Siena prega per noi
- FINE DEL GIORNO -
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SECONDO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
SPOSALIZIO CON NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO E CAMBIO DEL CUORE
Primo punto - La ferma risoluzione presa da Caterina di non dare il suo cuore altri che a Dio, fu confermata da lei con mirabile energia quando, recisa la sua chioma ed avvoltasi il capo con un bianco velo, stabilì di abbandonare per sempre il mondo ed ascriversi tra le Sorelle della Penitenza dell'Ordine di S. Domenico. Alle compagne ella apparve vero angelo di bontà e tutte le avanzava nella perfezione della virtù, dando a conoscere d'essere guidata in modo speciale da Dio. Ella conobbe fin da allora la sua missione di diffondere nelle anime il fuoco dell’amore di Cristo. Il cuore di Caterina fu così adorno di virtù e di mirabili doni che Gesù Cristo la volle per Sua Sposa prediletta, destinandola adoperare cose grandi nella Sua Chiesa. Questa Vergine era pronta, con la Lampada accesa! All'età di venti anni, nel giovedì di carnevale del 1367, Gesù Cristo, accompagnato dalla sua Vergine Madre, apparve a Caterina con una corte di angeli e le pose nel dito un lucentissimo anello. San Domenico suo Padre e il prediletto apostolo Giovanni si rallegrarono dell’evento e David Profeta suonò con l'arpa divine armonie.
Nello stato in cui Dio ci ha posto, cerchiamo anche noi l'amore di Dio ed il bene delle anime! Operiamo con tutte le nostre forze perché Gesù Cristo sia da tutti conosciuto e amato.
Secondo punto - Divenuta Sposa di Cristo, Caterina udì dal celeste suo Sposo queste belle parole: «Figlia, dammi il tuo cuore ed io ti darò il mio». E con fervido slancio di fede ella fece la sua offerta. Dal quel momento si sentì tutta trasformata e rinnovata. Il cuor di Gesù era divenuto il suo e ne sentì in sé tutto il fuoco d'amore; ne fece suoi i dolori; provò le punture delle spine e sentì in sé gli angosciosi desideri per la salvezza della anime. Suo continuo tormento fu la sete di patire per amor del suo Gesù e per il bene della Chiesa. Sua vivissima brama fu d'immolarsi per guadagnare le anime a Cristo.
Dia anche a noi la Vergine Sposa di Cristo una scintilla di quel fuoco d'amore di cui fu così accesa, perché sia vinto il torpore dei nostri cuori così spesso dimentichi del sangue che ci ha redenti.
Colloquio - O dolce Sposa di Cristo, Santa Caterina, che desti al mondo lo spettacolo di un amore sovrumano verso Colui che desidera attrarre a sé tutti i cuori, tu che rispondesti con tanto slancio ai Suoi inviti e con trasporto ineffabile ne accettasti le pene, che per Lui ed in Lui desiderasti vivere e morire, sii la nostra guida perché possiamo anche noi camminare per la via dell'amore e del dolore che tu eleggesti. E se per questa ardua via non possiamo seguirti che da lontano, dacci almeno la forza di sopportare i dolori della vita e le pene in espiazione dei nostri peccati. Così sia.
Ossequio - Cerchiamo anche noi di restare uniti a Dio nella fede e nell'amore; né mai si estingua nel cuor nostro la fiamma di carità, pronti a rispondere in ogni momento agli inviti celesti.
3 Pater Ave Gloria
Santa Caterina da Siena prega per noi
- FINE DEL GIORNO -
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TERZO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
COLLOQUI CON LO SPOSO CELESTE – CHIAMATA ALL'AZIONE - VITA DI CARITÀ
Primo punto - I colloqui di Caterina col suo Sposo celeste divennero più frequenti dopo tanti contrassegni d'amore. Il divino Maestro spesso le appariva e la istruiva nelle cose dell'anima, soprattutto nella conoscenza di se stessa, del suo nulla e del peccato, e di Dio sommo infinito bene. La meditazione in cui Iddio parla all'anima che docile l’ascolta, e l'orazione con cui l'anima parla a Dio, furono il suo continuo esercizio accompagnato da singolari penitenze e continui digiuni. In tal modo ella si preparava a compiere le grandi opere a cui Dio l'aveva destinata, e di cui nulla ella ancora sapeva. Si lasciava guidare da Dio, pronta a fare in tutto e per tutto la Sua divina volontà.
Insegni Caterina anche a noi ad elevare a Dio la nostra mente e il nostro cuore e udire Iddio che ci parla e c'invita ad amare e servire Lui solo.
Secondo punto - Munita della forza acquisita negl'intimi colloqui con Dio, Caterina sentì che le sarebbe toccato di uscire dalla cella per darsi alla vita d'azione, per portare la parola d'amore in mezzo alla gente e guadagnare anime a Dio. Sebbene desiderosa di silenzio e di luoghi di ritiro, obbedì alla chiamata trovando il modo, anche in mezzo agli strepiti del mondo, di formarsi un solitario rifugio nella cella del suo cuore per parlare a Dio ed ascoltare la Sua voce. Intraprese così una vita d’azione caritativa che unì alla continua contemplazione, perché ella mai distolse l'orecchio dalla voce di Dio che le parlava. L'anima di Caterina fu ripiena d'ardore per una vita conforme a quella del Divino suo Sposo. Sebbene donna, chiamata ad una missione singolare nella Chiesa, ella sembrò erede dello Spirito di San Domenico e della sapienza di San Tommaso d'Aquino e cominciò a distribuire a vantaggio delle anime i tesori della sua mente e del suo cuore. I suoi primi pensieri furono per il suo popolo, per suoi amici più diletti, i poveri, e per ogni sorta di infelici. Le opere a cui attese furono l'assistenza ai lebbrosi, ai colpiti dal contagio, visitò i carcerati, assistette i morenti e conquistò con le lacrime e con le preghiere perfino le anime dei condannati dalla giustizia. Nella sua città, le parole di Caterina erano per tutti come strali potenti che ferivano i cuori e li conquistavano a Dio.
Santifichi quindi Caterina, col suo aiuto efficace, ogni opera nostra quando lavoriamo per il bene del prossimo, e il suo splendido esempio sia di stimolo per vincere la nostra inerzia e renderci veri apostoli di carità.
Colloquio - Devotissima Caterina, unisci i tuoi intensi desideri di vita apostolica alla nostre brame di unione con Dio, insegnaci ad evitare il difetto di occuparci troppo delle cose esteriori, dirigi i nostri passi, fa che siano santificate le nostre azioni, indicaci i mezzi per non attenderci un premio in terra per il bene che operiamo, e fa che soltanto Iddio sia la nostra mercede in paradiso.
Ossequio - Sia valido esempio per noi la vita mirabile di Caterina; impegniamoci nelle cose terrene tenendo sempre presente Iddio; lasciamoci guidare da Lui offrendoGli sempre in lode le nostre opere.
3 Pater Ave Gloria
Santa Caterina da Siena prega per noi
- FINE DEL GIORNO -
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QUARTO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
LA CORONA DI SPINE - LE SACRE STIMMATE - ASCENSIONI SUBLIMI
Primo punto - Il desiderio di assomigliare al suo Sposo addolorato e crocifisso fu così intenso in Caterina che, essendole apparso Gesù Cristo con l’offerta di due corone, una d'oro e perle preziose, l'altra di acutissime spine, ella di slancio prese lieta la corona di spine. E fu così viva in lei la sete della penitenza, che desiderò come doni preziosi del suo Sposo, le persecuzioni, le calunnie ed ogni sorta di sofferenza, benedicendo chi la malediceva e spargendo benefici su chi la ingiuriava e le faceva del male. Quando si mormorava di lei, diceva: «Non diranno mai di me quanto di merito» e chiamava suoi benefattori ed amici quelli che pensavano male di lei dicendo che essi la conoscevano meglio di ogni altro.
Noi, che siamo tanto gelosi della nostra reputazione e desiderosi della lode spesso non meritata, imitiamo la vergine Caterina nel non respingere le umiliazioni e i dolori che ci rendono simili a Gesù, nostro divino Maestro.
Secondo punto - Prima che si accingesse alle opere più grandi, alle quali il celeste suo Sposo l'aveva destinata in vantaggio della Chiesa, Caterina ebbe la singolarissima grazia di divenire a lui simile anche nelle membra esteriori. Con mistero sublime d'amore Egli volle imprimere in lei i segni dolorosi della sua passione; mentre a Pisa ella intensamente pregava nella chiesa di Santa Cristina dinanzi al Crocifisso Redentore, si partirono cinque raggi sanguigni dalle Sue piaghe, diretti alle mani, ai piedi ed al costato della Santa, che ne rimasero prodigiosamente feriti, in modo che ella divenne immagine viva di Gesù crocifisso e morto per noi. Per cinque anni ella portò questi segni portentosi; furono questi per lei anni di continui spasimi fino alla morte, oltreché di attività sovrumana per il bene delle anime e la gloria della Chiesa. Mirabilmente elevata alla somiglianza con Gesù Redentore, la santa vergine Caterina cercò di far suoi i desideri che Gesù ebbe per la gloria del Padre e per la diffusione nel mondo dell’Amore Divino. Sentì in modo meraviglioso la sete per le anime, e provò in sé tutte le ansie del buon pastore che va in cerca delle pecorelle smarrite. Vide le colpe di tanti ostinati ribelli alla voce dell'Amore, e mai cessò di richiamarli all'esercizio della virtù ed alla contrizione dei loro peccati. E mentre il suo cuore sembrò dilatarsi senza confine per abbracciare tutte quante le anime, provava un gaudio ineffabile nel vederne tornare un gran numero all'Amore del loro Dio e un intenso dolore le feriva continuamente il cuore nel vedere per tante altre disperso il sangue per esse versato.
Esaminiamo noi stessi e vediamo quanto scarso sia in noi il desiderio di conformare la nostra vita a quella di Gesù Cristo. Chiediamo a Lui, nostro Redentore e Maestro, di eleggerci a suoi coadiutori nella grande opera della redenzione.
Colloquio - O Caterina, vera serafina nell'amore, che rifiutando ogni onore e delizia del mondo non scegliesti altro che le spine e la croce, che seguisti lo Sposo per l'aspra via del calvario portandone come privilegio sulle membra i segni dolorosi della Sua passione, sii per noi, così freddi nell'amore e così contrari a rassegnarci alle pene della vita, validissimo esempio e stimolo per abbracciare le croci che il Signore ci manda. Dacci la forza, o Sposa di Cristo, di accettare da Gesù il calice del dolore; fa che le nostre anime purificate dai patimenti e unite a Lui nel sacrificio, siano degne di associarsi a Gesù nella vita di gloria.
Ossequio - Invitati dall'Apostolo San Paolo a rivestirci del nostro Signor Gesù Cristo, cerchiamo anche noi di far nostre le pene di Gesù, immolandoci sulla sua croce per la redenzione delle anime.
3 Pater Ave Gloria
Santa Caterina da Siena prega per noi
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QUINTO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
AMOR DI DIO E DEL PROSSIMO - AMORE A GESÙ SACRAMENTO E ALLA CHIESA
Primo punto - L'amore di Dio e del prossimo furono in Caterina una sola e medesima fiamma. Ella c'insegnò come noi siamo spinti ad amarlo senza misura e a dare a Lui tutto il nostro cuore rinunziando totalmente a noi stessi, nella cognizione del nostro nulla e per l'infinita sapienza e bontà di Dio e delle Sue due grandi opere: la creazione e la redenzione dell'umanità. E mentre alla cognizione di Dio si giunge dalla cognizione di noi stessi e delle creature, non è invece l'amore delle creature che deve condurci all'amore di Dio, ma l'Amore di Dio che ci deve far amare in Lui tutte le creature, e non è per altro motivo che per quest'unico e ineffabile amore. Così da Dio non dobbiamo mai staccare il nostro cuore, che solo in Dio può saziarsi, né deve essere dato da noi a nessuna creatura. Ed essendo l'amore la ragione di tutto il nostro operare, tutto ciò che facciamo e vogliamo dobbiamo farlo e volerlo per solo amore e sola gloria di Dio.
Salutiamo in Caterina la nostra Maestra, che c'insegna ad amare Iddio bene infinito e il nostro prossimo, per amore di Dio.
Secondo punto - Verso Gesù Sacramento ebbe Caterina un particolarissimo amore. Nella Santa Eucarestia ella vide Iddio che continua l'opera della redenzione e rimane in contatto continuo con l'umanità. Vide in Essa il ricordo vivo e perenne della passione di Cristo, la fonte per noi di grazia e il pegno della gloria futura; vide nell'Eucaristia una rivelazione divina del Cuore Santissimo del Redentore e anelò continuamente di dissetarsi alla ferita aperta del Suo costato, onde ella diceva di trarre fuoco e sangue. E di tal cibo visse anche corporalmente, ridestando in tante anime i fervori eucaristici e il desiderio di riceverlo con frequenza. Dall'amore grandissimo verso Dio, dai suoi intensi fervori verso il Divin Sacramento derivò in Caterina un vivo e forte amore verso la Chiesa. Ella vide nella Chiesa il regno stabilito da Dio per la salute delle anime, la Sposa del Redentore, il porto di sicurezza; vide nei sacerdoti della chiesa i ministri del Sangue di Cristo che ci purifica e risana e ci fa vivere di Lui. Da un tale amore nacque il desiderio di veder tutti i fedeli uniti al Romano Pontefice da lei chiamato il dolce Cristo in terra, stretti fra loro in soave fratellanza. Un tale amore la spinse ad affaticarsi per la gloria della chiesa ed espiare in se stessa le colpe di tanti indegni suoi fedeli.
Attragga anche noi Caterina a gustare nel Sacramento d'amore il frutto della redenzione, e interceda per noi presso Dio perché purifichi il nostro cuore e ci renda degni di cibarci spesso del Pane degli Angeli.
Colloquio - O Santa Caterina, grande amante di Dio e delle anime, che nell'amore di Dio abbracciasti gli uomini tutti e li volesti tutti legati dai dolci vincoli della carità, che nel Sacramento adorabile vedesti il segno di questa unione e nel Pontefice Sommo il nostro vero padre e pastore, ottieni anche per noi almeno una scintilla di quel fuoco che infiammò il tuo cuore. Purifica i nostri affetti e fa che soltanto in Dio noi amiamo le creature; innamoraci del Divin Sacramento sicché solo da questo pane celeste noi cerchiamo la vita, e rendici figli devoti e zelanti della cattolica Chiesa.
Ossequio - Preghiamo la nostra serafica Madre affinché ottenga per noi da Dio un sincero amore verso la Chiesa e il Pontefice; e poiché molti ingrati si allontanano dalla Chiesa ed amareggiano il cuore del loro Padre e Pastore, cerchiamo di compensare le loro offese con la nostra fedeltà.
3 Pater Ave Gloria
Santa Caterina da Siena prega per noi
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SESTO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
ZELO PER LA PACE E PER LA RIFORMA DEI COSTUMI- MAGNANIMI DESIDERI
Primo punto - Fu un continuo dolore al cuore di Caterina vedere la sua Patria lacerata da fiere discordie, le famiglie divise, gli animi accesi d'odio e di desiderio di vendetta. Per banali motivi si armavano i cittadini l'uno contro dell'altro, si muovevano guerre fra i paesi rivali ed erano frequenti gli omicidi ed i tradimenti. Gemeva Caterina in mezzo a queste contese, e spinta dalla carità non solo si offrì consolatrice di tutti gli afflitti, specialmente degli orfani e delle vedove, ma si interpose spesso fra i combattenti, e con parole infuocate che scendevano nel fondo dei cuori esortò al perdono ed alla concordia per la misericordia di Gesù Cristo; spesso ottenne che i nemici più fieri si dessero l’abbraccio della pace. Si recò in persona nelle terre rivali, nei castelli dei contendenti, e non fu paga finché non vide innalzato il ramo d'olivo come insegna di pace.
Ammiriamo lo zelo di questa grande pacificatrice di cuori, e sia vivissimo in noi il desiderio che tutti gli uomini si uniscano tra loro come fratelli e figli d'un medesimo Padre.
Secondo punto - Vide Caterina la causa delle discordie nell'orgoglio, nelle passioni sfrenate, e soprattutto nell'amor proprio, che ella chiamava fonte d'ogni male e rovina d'ogni bene. Invitata da Dio stesso a consacrarsi all'opera della riforma dei costumi, usò ogni mezzo per estirpare dai cuori le radici funeste dei vizi, scuotere le coscienze e indurre anche i più ribelli a lacrime di pentimento. Tanto fervide furono le sue ammonizioni che molti si chiusero nei chiostri per espiare le loro colpe nell'austerità e santità d'una nuova vita. Accompagnata da vari religiosi che assolvevano i penitenti, si recava sul campo delle contese, si intratteneva a lungo nelle famiglie facendo ammirare la bellezza della virtù e la dolcezza della pace. E intanto deponevano nel suo cuore le loro sofferenze di madri e di spose; e gemendo con loro ispirava la più perfetta rassegnazione al divin volere. Più vasti ancora furono in Caterina i desideri di pace al veder le contese e le guerre tra popolo e popolo, le terribili stragi, le congiure e le ribellioni ai legittimi capi. Nella sua mente arrise la grande idea della pace universale di tutti i cristiani e della loro unione nella grande impresa della liberazione dei luoghi santificati dal sangue di Cristo e glorificati dal Santo Sepolcro. Ella sperò che gli uomini si sarebbero pacificati nel cercare l'unica gloria nel trionfo di Cristo. Tentò ogni via per giungere nell'intento, rivolgendosi con lettere ai Principi, ai Re, e allo stesso Romano Pontefice, esortando tutti a favorire il santo passaggio e a seguire il gonfalone della Santa Croce alzato dal Padre comune dei fedeli. Così ella univa le sue ferventi aspirazioni ai voti magnanimi di tanti grandi, che avevano a cuore l'onore di Dio e l'esaltazione della Chiesa.
Sia sprone a tutti noi l'esempio di Caterina; l'amore verso Dio e il desiderio di vedere esteso a tutti i popoli il beneficio della redenzione, ci spinga ad aiutare per quanto possiamo le opere compiute dalla Chiesa per l'estensione del regno di Gesù Cristo nel mondo.
Colloquio - Verginella ammirabile, Santa Caterina, che, senza alcun aiuto di mezzi terreni, o di umana sapienza, mostrasti a noi la forza del divino amore con le parole, con gli scritti, con le opere meravigliose e riuscisti ad emulare i più grandi apostoli nello zelo per la salute delle anime e la gloria della Chiesa, guarda a noi incapaci di eseguire e nemmeno concepire opere simili alle tue. Tu che nel mondo rimanesti splendido esempio di zelo e di amore per il bene e consacrasti tutta la vita al trionfo delle più magnanime idee, scuoti il nostro torpore e fa che noi, umiliati davanti a Dio, possiamo divenire per mano tua docili strumenti dei suoi divini voleri.
Ossequio - Ammaestrai dall'ammirabile Santa, cerchiamo anche noi di attirar le anime a Dio, facendo conoscere a tutti con la parola e con l'esempio quanto sia dolce il vivere in unione con Dio e servire a Lui solo.
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Santa Caterina da Siena prega per noi
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SETTIMO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
RITORNO DEL PONTEFICE A ROMA - IL VOTO ESAUDITO - UMILTÀ DELLA SANTA
Primo punto - Al tempo di Caterina era vivo desiderio di tutti i fedeli che il Vicario di Gesù Cristo, esule da settant'anni dalla sua sede romana, vi facesse ritorno. Tra le ragioni che avevano persuaso il Pontefice a restar lontano da Roma vi era quella delle lotte e discordie che laceravano l'Italia; ma Caterina pensò giustamente che queste, assai violente, si sarebbero calmate se il Padre comune dei fedeli fosse tornato al centro della cattolica Chiesa. Iddio le mise in cuore l'idea di adoperarsi per la nobile causa, e, sprovvista di tutti i mezzi umani, con la sola forza della parola accesa d'amore e dalla virtù delle preghiere continue, meritò di divenire l'Angelo di Dio per ricondurre il Pontefice alla sede gloriosa di Roma, rendendo così alla Chiesa le veste della letizia.
A compiere le opere grandi ha sempre scelto Iddio i mezzi più umili, mostrando così che la Sua virtù supera la vanità degli umani intenti. Se vogliamo anche noi divenire strumenti per il bene nelle mani di Dio, umiliamoci profondamente e riconosciamo il nostro nulla, mettendo in Dio tutta la nostra fiducia.
Secondo punto - A Caterina si porse l'occasione di recarsi di persona presso il Pontefice in Avignone, ove fece a lui presenti i desideri di tutti i fedeli, e coraggiosamente gli parlò del dovere che egli aveva di ritornare alla sua sede. E illuminata da quel Dio che conosce i segreti dei cuori, ella conobbe il voto che il Pontefice aveva fatto, che a nessuno aveva rivelato, di riprendere sollecitamente la via di Roma. Quella rivelazione fu per il Sommo Pontefice un nuovo invito di Dio, e vincendo ogni difficoltà, senza dare ascolto ai consigli contrari, senza temere le minacce, decise il suo ritorno ringraziando Iddio che per le preghiere di Caterina gli aveva dato forza e virtù per compiere il difficile passo. Mentre il Pontefice, accolto dal plauso di Roma, rimetteva il piede sul suolo santificato dal sangue dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e di tanti Martiri, Caterina, tutta umile, sottraendosi agli elogi, tornava nella sua Siena, ringraziando il Signore nel segreto della sua cella e dando a Lui tutta la gloria dell'opera grande compiuta contro ogni umana speranza. Si meravigliava che Dio avesse voluto servirsi proprio di lei, ritenendosi la più vile delle creature. Così, sempre più in lei si accendeva il divino amore con l'ardente desiderio di vivere in Dio e immolarsi per Lui, senza attendere in terra null'altro compenso.
Grande esempio è questo per noi, che d'ogni piccolo merito montiamo in superbia e spesso vantiamo pregi che non possediamo. Impariamo da Caterina a riconoscere in Dio il solo autore d'ogni nostro bene ed a non vedere altro in noi che la miseria e il peccato, né altro premio desiderare quaggiù se non la grazia di amare Iddio e di servirlo fedelmente.
Colloquio - O serafica vergine Caterina, che apparisti al mondo rivestita della potenza di Dio quando restituiste alla sede romana il suo Vicario qui in terra e sapeste infondere in lui speranza e coraggio, tu che ridonasti la gioia a tanti figli ansiosi di rivedere il Padre da lungo tempo lontano e che per tutto questo non solo non aveste alcun pensiero d'orgoglio, ma piuttosto ne prendesti motivo per umiliarti davanti a Dio e darne lode a Lui solo, insegna anche a noi, così pieni di noi stessi, sprovvisti di meriti e solo degni di pena, ad umiliarci profondamente davanti a Dio e di ogni nostro bene dare a Lui soltanto onore e gloria.
Ossequio - Quel vivo amore di Dio e quell'unico desiderio del bene delle anime, che ispirò la nostra Santa, serva d'esempio anche a noi e ci sia d'impulso a riformare noi stesse per edificare il prossimo nostro.
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OTTAVO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
LOTTA PER L'UNITÀ DELLA CHIESA - VITA DI DOLORE E DI AMORE - OFFERTA DELLA VITA A DIO
Primo punto - La Chiesa Cattolica, che col ritorno del Pontefice a Roma aveva ripreso la veste gioiosa, ebbe in Caterina una forte difesa contro il terribile inizio dello scisma, poco dopo scoppiato, di cui ella aveva avuto il triste presentimento. Il dolore che la divisione nata nel seno stesso della Chiesa cagionò al suo cuore, che sembrò quasi spezzarsi nel suo petto, non le impedì di aiutare vigorosamente il vero Pontefice e lavorare per tenere stretti i fedeli di Cristo alla sede romana. Chiamata a Roma dal Pontefice Urbano VI, parlò a lui con virile coraggio e sovraumana eloquenza, tanto che gli astanti esclamavano: mai alcuna donna ha parlato così. E ai contrari e ribelli giungevano come saette infuocate le sue parole, così che molti traviati tornarono pentiti al seno della Chiesa Romana.
Non dimentichiamo noi il dovere, che tutti ci lega, di lavorare, lottare anche ai tempi nostri, con ardore di fede per la difesa della Chiesa nostra madre e del Sommo Pontefice, nostro Pastore e Padre.
Secondo punto - La vita della serafica Vergine, che si era ormai tutta consacrata alla causa della Chiesa e del Pontefice, e che aveva superato i più difficili ostacoli con un lavoro continuo misto a gemiti e lacrime, si andava consumando, ed ella parve come la vittima posta sopra l'altare. Sempre elevata a Dio, staccata totalmente dalle cose terrene, né spesso altro alimento ricevendo che la Divina Eucaristia, ella non sentiva ormai altra brama che di volare al suo Sposo, per amore del quale aveva tanto operato e tanto patito. Uscivano spesso dalle sue labbra sublimi parole e domande a Dio che aumentasse in lei il dolore e l'amore per il vivo desiderio di conformarsi nelle pene a Gesù Crocifisso. Al Dio Crocifisso che l'aveva fatta simile a Sé diceva Caterina col desiderio più ardente: O Dio eterno, ricevi il sacrificio della mia vita; io non ho altro che darti se non quello che tu hai dato a me. E così, fatta simile a lui nei dolori della passione, bramò essere a lui simile nella morte; gli ultimi suoi mesi furono per lei un continuo martirio. Non era però la sua vita come una debole fiamma che si estingue, ma piuttosto luce e ardore più vivi che mai, che spandeva al di fuori. Ella andava ogni giorno in devoto pellegrinaggio a San Pietro, ove per più ore rimaneva come rapita in Dio. E chiunque la vedeva si sentiva acceso d'amore e del desiderio delle celesti cose.
Siano rese da noi grazie vive al Signore, che dando alla terra questo celeste serafino, riaccese in tante anime la fiamma della divina carità. Accostiamoci al fuoco di quest'anima e cerchiamo d'imitarla, offrendo a Dio, a sconto delle nostre colpe, tutti i dolori della vita.
Colloquio - O Caterina, Santa eroina della cattolica Chiesa, che alla sua difesa consacrasti interamente la vita e tutte le tue forze impiegaste nel tenere uniti i figli alla Madre comune, tu che ben conosci come la Chiesa di Cristo, da Lui fondata col sangue, deve per virtù di dolori continui e sacrifici, compiere la sua missione nel mondo, ottieni per noi la forza di associarci ai tuoi e suoi dolori per purificarci come te facesti nel sangue da Lui versato. E se non possiamo imitarti nelle tue ascensioni sublimi, ottieni almeno per noi di non volere altro che amare e servire il celeste Sposo delle anime nostre.
Ossequio - Siano stimolo al nostro cuore i desideri ardenti di patire che sentì la Vergine Sposa di Cristo; ed anche la nostra sia una vita di carità e di sacrificio, persuasi che se saremo conformi a Gesù nell'amore e nel dolore, saremo partecipi per sempre in cielo della Sua gloria.
3 Pater Ave Gloria
Santa Caterina da Siena prega per noi
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NONO GIORNO
+ Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto.
TRANSITO FELICE - PIANTO DEI DISCEPOLI - GLORIA DELLA CHIESA
Primo punto - Lo spasimo dell'amore e la sete del dolore giunsero in Caterina a tal segno, che la piena di affetti non poté contenersi nel suo fragile cuore. All’età di trentatrè anni, in una celletta della casa delle Terziarie presso la Chiesa di Santa Maria sopra Minerva in Roma, ella s'infermò a morte. Ai discepoli piangenti raccomandò il fraterno amore. «Santificatevi in carità, disse loro, voi sarete il mio gaudio e la mia corona»; e li esortò a restar sempre fedeli al dolce Cristo in terra, il Romano Pontefice, e promise che nella patria celeste sarebbe stata sempre la loro madre. Il suo esilio era cessato, ed esclamò: «vengo, amor mio, vengo!» E mandando un triplice grido: «sangue, sangue, sangue!», all'ora sesta, rese la candida anima.
Alla Chiesa dona Iddio i suoi Santi perché servano di esempio e sprone a camminare per le vie del bene; ed anche dopo la loro morte essi operano a nostro vantaggio. Siano rese grazie a Dio che ci diede Caterina come madre e maestra, e non cessiamo di edificarci ai suoi esempi e di nutrirci della sua celeste dottrina.
Secondo punto - A così bella morte eran presenti Lapa, l'afflittissima sua madre, alcuni religiosi dell'Ordine di San Domenico, e molti figli e figlie spirituali della Santa; e tutti, pure essendo persuasi che in quel momento gli angeli facevano in cielo grandissima festa, non si arrestavano dal piangere. Non sopra di lei piangevano ma sopra se stessi che si sentivano orfani; ed ai loro pianti univa il suo dolore il Pontefice Urbano, che vedevasi privo di uno dei più validi sostegni. Ma la fiducia di avere in cielo una forte tutela e la speranza delle sue preghiere li riconfortava; e molti di essi si adoperarono a diffondere la devozione della loro madre e maestra, a propagarne i mirabili insegnamenti e a far conoscere a tutti le meraviglie in lei operate da Dio. Ed ora tra i santi della Chiesa rifulge Caterina d'incomparabile gloria. La Chiesa la saluta ad un tempo Sposa di Cristo, maestra di perfezione, martire d'amore, pacificatrice dei popoli, tutela del papato, stupore e portento dei secoli; e l'Italia la proclamò patrona Primaria, e l’Europa sua compatrona. È glorioso in Roma il sepolcro che racchiude il suo corpo; e Siena conserva come tesoro la sacra sua testa. Per le stimmate sacre di cui Cristo la volle segnata ella rimane a noi esempio vivo del Redentore crocifisso: per l'amore dell'Eucaristia di cui arse, essa è guida alle anime desiderose del cibo celeste, mentre la rende a noi amabile e cara per la devozione alla Vergine Madre.
Impetri a noi la gloriosa Caterina quegli amori di cui fu ripieno il suo cuore, e per cui rifulge nella Chiesa la sua santità. Così imitandola in terra, potremo sperare di ammirare le sue glorie nel cielo.
Colloquio - O Caterina, vittima d'amore, salga a te, potentissima presso Dio, il gemito degli esuli della terra che ti amano e ti salutano sorella e madre, protettrice e maestra. Prega per tutti i fedeli di vivere distaccati dalle cose terrene, in unione con Dio, lavorando per la salute delle anime e per la gloria della Chiesa, pronti a sacrificarci per il bene, a crescere continuamente nella virtù e morire finalmente col nome di Gesù sulle labbra e nel cuore. Prega per l'Italia nostra, e per l’Europa, e per tutta la Chiesa, perché abbia dei figli che somiglino a te nella virtù, nello zelo, nell'obbedienza al Pontefice, e nel desiderio ardente di vedere estesi a tutte le anime i benefici della redenzione.
Ossequio - Se la bellezza di questa morte ci rapisce, pensiamo che anche a noi sarà riservato di morire vittime d'amore, purché il nostro cuore, staccato dalle cose terrene, viva solo del desiderio del cielo.
3 Pater Ave Gloria
Santa Caterina da Siena prega per noi
- FINE DEL GIORNO -
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