08 LUGLIO

 

SANTI AQUILA E PRISCILLA

 

Sposi e martiri del I secolo, discepoli di San Paolo

 

Aquila e Priscilla erano due coniugi giudeo - cristiani, molto cari all'apostolo Paolo per la loro fervente e molteplice collaborazione alla causa del Vangelo. Aquila, giudeo originario del Ponto, trasferitosi in tempo imprecisato a Roma, sposò Priscilla (o Prisca).L'apostolo intuì subito le buone qualità dei due coniugi, quando chiese di essere ospitato nella loro casa a Corinto. I due lo seguirono anche in Siria, fino ad Efeso. Qui istruirono nella catechesi cristiana Apollo, l'eloquente giudeo - alessandrino, versatissimo nelle Scritture, ma ignaro di qualche punto essenziale della nuova dottrina cristiana, come il battesimo di Gesù. Aquila e Priscilla fecero in modo di battezzarlo prima che partisse per Corinto. Niente si può asserire con certezza sul tempo, luogo e genere di morte di Aquila e Priscilla, dato che le uniche fonti su di essi sono citazioni bibliche. Alcuni identificano Priscilla con la vergine e martire romana Prisca e Aquila con qualcuno della gens Acilia, collegata con le Catacombe, perciò i due sarebbero martiri per decapitazione. (Avvenire)

 

 

PREGHIERA

 

Ti ringraziamo Signore per gli amici dell’Apostolo Paolo:Aquila e Priscilla sono stati una coppia che ha dato tutto a Te e che si è interamente consacrata alla diffusione del Tuo Vangelo. Pur mantenendo le loro responsabilità professionali, hanno aperto la loro casa a tutte le persone desiderose di conoscere il Signore Gesù. La nostra generazione è avida di vedere la testimonianza pratica di uomini e di donne, di coppie e famiglie che vivono il Vangelo; Aiutaci Signore nelle nostre giornate; facci capire che possiamo essere la prova che vivere le nostre giornate, le nostre azioni secondo la Tua Parola, trasforma l’esistenza e dà la vera felicità.

 

 

RIFLESSIONE 

 

Aquila e Priscilla, una coppia cristiana di sposi,  stretti collaboratori di S. Paolo a Corinto poi a Efeso ed infine a Roma. Possiamo definirla la prima coppia missionaria della storia della Chiesa. E’ una coppia di grande esempio sia per i fidanzati che hanno deciso di ricevere il sacramento del matrimonio che per gli sposi che lo hanno già ricevuto perché ci dicono con la loro vita come si dovrebbe vivere il Matrimonio Sacramento.

 

Di loro parlano diffusamente gli Atti e le lettere di S. Paolo. Aquila e Priscilla sono giudeo-cristiani originari del Ponto. Vivono a Roma, da dove devono fuggire, espulsi con gli altri ebrei per ordine dell’imperatore Claudio. Sono laici, che si spostano lungo le rotte commerciali del tempo. Vivono le dimensioni ampie del mondo greco-romano; abitano grandi città cosmopolite, punti di incontro di popoli e di culture. Ne sperimentano le tensioni e i conflitti. Sono artigiani e si guadagnano la vita fabbricando tende, come Paolo che incontrano a Corinto. A lui sono legati da vincoli di amicizia e collaborazione nel fondare quella chiesa. Seguono poi Paolo ad Efeso, dove restano quando Paolo riparte. Li troviamo alla fine di nuovo a Roma. E’ importante sottolineare l’unità di questi due coniugi. Quando S. Paolo ne parla li cita sempre entrambi. Sono sempre insieme, si muovono insieme da un posto all’altro, lavorano insieme, sono entrambi impegnati nella via di Dio.

 

Aquila e Priscilla hanno fatto della loro casa una vera chiesa domestica,  dove ci si incontra, si coltivano legami di fraternità, si prega insieme, si ascolta l’apostolo, si spezza il pane, ci si apre alla missione. Un’ulteriore lezione non trascurabile possiamo trarre dal loro esempio: ogni casa può trasformarsi in una piccola chiesa. Non soltanto nel senso che in essa deve regnare il tipico amore cristiano fatto di altruismo e di reciproca cura, ma ancor più nel senso che tutta la vita familiare, in base alla fede, è chiamata a ruotare intorno all’unica signoria di Gesù Cristo. Anzi potremmo ritenere che l’Apostolo indirettamente moduli la vita della Chiesa intera su quella della famiglia. E la vita coniugale responsabilmente impegnata a servizio di tutta la comunità cristiana. E troviamo in loro il modello della Chiesa, famiglia di Dio per tutti i tempi.

 

 

 

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