Santa Maria, Madre di Dio, prima e perfetta discepola del Figlio Gesù, che con il segno del fuoco ravvivi nella nostra Diocesi la fiamma della fede, della speranza e dell'amore, con la tua visita suscita in tutti la sete per la Parola di Dio e l'impegno per metterla in pratica. Madre della Chiesa e dell'umanità, apri il cuore dei tuoi figli ad accogliere il fuoco della missione; guida i popoli sulla via della verità, della giustizia e della pace, sentano la tua materna protezione i poveri e i sofferenti. Nostra amabile Protettrice fà che la famiglia sia scuola di formazione evangelica, che i giovani amino diventare coraggiosi testimoni di Cristo, che siano più generose le risposte alla vocazione sacerdotale e religiosa. Comunica a tutti la gioia di seguire e servire, come Te e con Te, il Figlio tuo e nostro Signore Gesù Cristo. Amen.
O Signore che in modo miracoloso ci conservasti incolume dal fuoco l'immagine della Madre del tuo diletto Figlio, per i suoi meriti e per la sua intercessione concedi che, sempre infiammati del tuo amore, possiamo scampare dal fuoco eterno. Per Cristo Nostro Signore. Amen.
INNO ALLA
MADONNA DEL FUOCO
Di vivida fiamma - sul nembo rovente,
siccome regina - su trono di gloria,
a segno radioso - di nuova vittoria
tu regni, Maria, - su questa città.
E vivo il tuo nome - nei cantici sia
sul labbro dei figli - nel fervido cuor
o madre del fuoco - o madre d'amor!
Di vispi fanciulli - nei tempi remoti
lo stuolo raccolto - in umile scuola,
con inni devoti - con dolce parola
col nome di madre - pregarti s'udì.
E vivo ecc.
Sui vivi, sui morti - t'invoca la prece,
di doni, di voti - s'adorna il tuo tempio,
l'Immagin risorge - ripara lo scempio
d'un'ora di folli - che ratta passò.
E vivo ecc.
Sul sommo Gerarca - romano Pastore,
distendi la mano - che salva e protegge,
di turbe devote - il placido gregge,
del Ciel conduci - per l'alto sentier.
E vivo ecc.
Quel giorno ritorna - ritorna al Tuo trono
nei secoli nuovi - la fervida schiera
col ritmo canoro - d'antica preghiera,
o Madre, gridando, - proteggi Forlì.
E vivo ecc.
Dal piano fecondo - che al mar si protende,
dai colli ridenti - che fanno corona,
per tutta l'aprica - Romagna risuona;
Evviva Maria - che al fuoco scampò.
E vivo ecc.
Un popolo forte - votato al lavoro,
di questa sua terra - ti porge ogni fiore,
di tutti i suoi figli - ti dedica il cuore,
per tutti t'invoca - ti chiede pietà.
E vivo ecc.
Se trema la terra - se i prati son arsi,
se i nembi si spandon - sui campi fiorenti,
se incombe la falce - di morbi furenti,
la fervida prece - rivolgesi a Te.
E vivo ecc.
O Madre pietosa, - deh china lo sguardo
sul mesto che piange - che lotta, che muore:
sul forte che sogna - la gloria e l'onore,
nè sa se il domani - vivente il vedrà.
E vivo ecc.