Il 29-30-31 agosto e il 1° Settembre del 1953, un
quadretto di gesso, raffigurante il cuore immacolato di Maria, posto come
capezzale di un letto matrimoniale, nella casa di una giovane coppia di sposi,
Angelo Iannuso e Antonina Giusto, in via degli Orti di S. Giorgio, n. 11, ha
versato lacrime umane.
Il fenomeno si verificò, ad intervalli più o meno lunghi, sia all’interno
che all’esterno della casa.
Molte furono le persone che videro con i propri
occhi, toccarono con le proprie mani, raccolsero e assaggiarono la salsedine di
quelle lacrime.
Il 2° giorno della lacrimazione, un cineamatore di Siracusa riprese uno dei
momenti della Lacrimazione.
Quello di Siracusa è uno dei pochissimi eventi così documentati.
Il 1° Settembre una Commissione di medici e di analisti, per incarico della
Curia Arcivescovile di Siracusa, dopo aver prelevato il liquido che sgorgava
dagli occhi del quadretto, lo sottopose ad analisi microscopica. Il responso
della scienza fu: “lacrime umane”.
Terminata l’indagine scientifica il quadretto smise di piangere. Era il quarto
giorno.
GUARIGIONI
E CONVERSIONI
Le guarigioni fisiche ritenute straordinarie dalla
Commissione medica, appositamente istituita, furono circa 300 (fino a metà
novembre del 1953). In particolare le guarigioni di Anna Vassallo (tumore), di
Enza Moncada (paralisi), di Giovanni Tarascio (paralisi).
Numerose sono state anche le guarigioni
spirituali, ovvero le conversioni.
Fra le più
eclatanti quella di uno dei medici responsabili della Commissione che analizzò
le lacrime, il dott. Michele Cassola.
Dichiaratamente ateo, ma uomo retto ed onesto dal punto di vista professionale,
non negò mai l’evidenza della lacrimazione. Venti anni dopo, durante
l’ultima settimana della sua vita, alla presenza del Reliquiario in cui erano
sigillate quelle lacrime che egli stesso aveva controllato con la sua scienza,
si aprì alla fede e ricevette l’Eucarestia
PRONUNCIAMENTO
dei VESCOVI
L’episcopato della Sicilia, con la presidenza
del Card. Ernesto Ruffini, emise rapidamente il suo giudizio (13.12.1953)
dichiarando autentica la Lacrimazione di Maria a Siracusa:
«I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta Conferenza in Bagheria
(Palermo), dopo aver ascoltato l’ampia relazione dell’Ecc.mo Mons. Ettore
Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, circa la “Lacrimazione” della Immagine
del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29-30-31 agosto
e 1 settembre di quest’anno, a Siracusa (via degli Orti n. 11), vagliate
attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, hanno concluso
unanimemente che non si può mettere
in dubbio la realtà della Lacrimazione.
LE
PAROLE di GIOVANNI PAOLO II
Il 6 Novembre 1994, Giovanni Paolo
II, in visita
pastorale alla città di Siracusa, durante l’omelia per la dedicazione del
Santuario alla Madonna delle Lacrime, ha così detto:
«Le lacrime di Maria appartengono all’ordine
dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo.
Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale
o fisico.
Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il
pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono
oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della
misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre.
Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano
l'amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù
insidiata dalla civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che
tanto sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano
fossati profondi tra gli uomini e i popoli.
Sono
lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra
preghiera, e si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti da
mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio.
Sono
lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all'incontro
con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie,
l'intera società».
IL
MESSAGGIO
«Comprenderanno
gli uomini l’arcano linguaggio di queste lacrime?», si chiedeva Papa Pio XII,
nel Radiomessaggio del 1954.
Maria a Siracusa
non ha parlato come a Caterina Labouré a Parigi (1830), come a Massimino e
Melania a La Salette (1846), come a Bernadette a Lourdes (1858), come a
Francesco, Giacinta e Lucia a Fatima (1917), come a Mariette a Banneux (1933).
Le lacrime sono
l’ultima parola, quando non ci sono più parole.
Le lacrime di
Maria sono il segno dell’amore materno e della partecipazione della Madre alle
vicende dei figli. Chi ama condivide.
Le lacrime sono
espressione dei sentimenti di Dio verso di noi: un messaggio di Dio all’umanità.
L’invito
pressante alla conversione del cuore e alla preghiera, rivoltoci da Maria nelle
sue apparizioni, ci viene ancora una volta ribadito attraverso il linguaggio
silenzioso ma eloquente delle lacrime versate a Siracusa.
Maria ha pianto
da un umile quadretto di gesso; nel cuore della città di Siracusa; in una casa
vicina ad una chiesa cristiana evangelica; in una abitazione molto modesta
abitata da una giovane famiglia; su una mamma in attesa del suo primo bambino
ammalata di tossicosi gravidica. Per noi, oggi, tutto ciò non può essere senza
significato…
Dalle scelte
fatte da Maria per manifestarci le sue lacrime è evidente il tenero messaggio
di sostegno e di incoraggiamento della Madre: Ella soffre e lotta insieme a
coloro che soffrono e lottano per difendere il valore della famiglia,
l’inviolabilità della vita, la cultura dell’essenzialità, il senso del
Trascendente di fronte all’imperante materialismo, il valore dell’unità.
Maria con le sue lacrime ci ammonisce, ci guida, ci incoraggia, ci consola

Supplica
alla Madonna delle Lacrime
Madonna delle
lacrime,
abbiamo bisogno di
Te:
della luce che si
irradia dai Tuoi occhi,
del conforto che
emana dal Tuo cuore,
della Pace di cui sei
Regina.
Fiduciosi ti
affidiamo le nostre necessità:
i nostri dolori perchè
Tu li lenisca,
i nostri corpi perchè
Tu li guarisca,
i nostri cuori perchè
Tu li converta,
le nostre anime perchè
Tu le guidi a salvezza.
Degnati, o Madre
buona,
di unire le Tue
lacrime alle nostre
affinché il Tuo
divin Figlio
ci conceda la
grazia…(esprimere)
che con tanto ardore
noi Ti chiediamo.
O Madre d’Amore,
di Dolore e di
Misericordia,
abbia pietà di noi.
(+
Ettore Baranzini - Arcivescovo)

Preghiera
alla Madonna delle Lacrime
O Madonna delle Lacrime
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova,
che aprano i cuori
al dono rigenerante
dell'amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia
dopo aver visto
la profonda tenerezza del tuo cuore.
Amen
(Giovanni
Paolo II)

NOVENA
ALLA MADONNA DELLE LACRIME DI SIRACUSA
(clicca)