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MEDITAZIONE DEL GIORNO

24° Febbraio

L'ASTINENZA DALLE CARNI


1. Iddio comanda ciò che vuole. Egli è il Signore, il Re dei re, a cui obbediscono il cielo e la terra e perciò può comandare ciò che vuole a noi suoi sudditi. Ad Adamo innocente comandò l'astinenza dal pomo; agli ebrei impose l'astinenza dal sangue, dalle carni immonde; a noi cristiani, mediante la Chiesa, prescrive l'astinenza dalle carni in alcuni giorni; chi ci da il diritto di disobbedire o di criticarlo?


2. Perché far vigilia? 1. Per l’obbedienza a Dio, perché se a Lui è indifferente qualunque cibo, sente però offesa dalla cattiva volontà di opporsi ai suoi voleri. 2. Per penitenza dei nostri peccati, che, essendo continui, esigono continua riparazione: Peccasti, poenitere (S. Agostino). 3, Per imparare a vincerci nelle tentazioni e nelle passioni sfrenate, con l'avvezzarci a vincerci nella gola, che è fonte di lussuria. Sei ben persuaso di queste verità?


3. Meriti dell'astinenza. 1. È un atto di mortificazione della nostra volontà; 2. È un atto di osservanza religiosa; 3. È una pratica di penitenza che diminuisce le pene del purgatorio; inoltre è un atto di umiltà riconoscendoci peccatori, debitori a Dio, e sottomessi agli ordini della Chiesa. Ma per averne i meriti è necessario attendervi con prontezza, con esattezza, offrendo la nostra astinenza a gloria di Dio.


PRATICA. — Proponi di adattarti volentieri alle vigilie.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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