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MEDITAZIONE DEL GIORNO

2° Aprile

LE GIOIE DI PASQUA

 

 

1. La Chiesa c'invita alla gioia. Non si veste più di paramenti ispirati a mestizia; s'adorna a festa. Non più ci ripete le meste lezioni di Gesù paziente, ma le apparizioni, le vittorie di Lui sul peccato e sulla morte, Non più le compassionevoli lamentazioni, bensì l'alleluia, la lode a Dio : Esultate, rallegratevi. Non più digiuni: ora sono giorni di gioia innocente... Fate pur festa, servite al Signore con gioia, vi accompagni la letizia, ma non fate peccato, diceva S. Filippo.

 

 

2. Gioia per i peccatori convertiti. Gesù stesso gioisce a Pasqua nel vedere tante anime che, dopo mesi e anni di vita peccaminosa, finalmente ritornano a Lui confessandosi. E noi, sensibili a quanto tocca il Cuore di Gesù, accresciamo la sua gloria col convertirci davvero; rallegriamoci con Gesù del maggior numero di persone che Lo prega e Lo ama, supplicandolo perché tutti i peccatori possano tornare a Lui. Questi sentimenti sorgono nel tuo cuore durante la Pasqua?

 

 

3. Gioia per i benefici che ci apporta. Ogni solennità porta con sé una grazia particolare che Gesù diffonde sulla sua Chiesa e sui suoi eletti, a vantaggio delle anime. A Pasqua è la grazia della liberazione dal peccato, dalla vita tiepida o cattiva a una vita nuova, fervorosa e santa; è la grazia del progresso nella virtù e della perseveranza finale. Procura, con ogni sforzo, di risorgere a vita nuova e di perseverare in essa.

 

 

PRATICA. — Offrendo una mortificazione o una preghiera, domanda che almeno un peccatore di più faccia Pasqua.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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