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MEDITAZIONE DEL GIORNO

27° Aprile

OBBLIGO DI SANTIFICARSI PER IL CRISTIANO


1. È santo di nome. S. Paolo non esita a dire santi i cristiani a cui scrive (Eph. 1). S. Pietro ripete: Voi gente santa, santo sacerdozio, popolo di Dio (I Petr. c. II). Nel linguaggio comune per cristiano non s'intende forse un uomo onesto e virtuoso, cioè un santo? E di fatto cristiano non deriva forse dal nome di Dio stesso. Gesù Cristo, il Santo dei santi? Quale vergogna essere santo di nome e peccatore di fatto!


2. È santo in forza della fede che professa. Vero, unico scopo del Vangelo è salvare, santificare le anime: Io sono venuto, dice Gesù, perché gli uomini abbiano la vita (.Joann. x, 19). Indi animandoci alla più alta santità; Siate perfetti, dichiara, come il vostro Padre che è nei cieli. Devi dunque essere santo; altrimenti vieni meno alla legge che professi... Eppure, chi oserebbe dire: Io sono santo?... E che cosa faccio io per divenirlo?


3. È un futuro santo del Paradiso. Tutte le promesse di Gesù, lo scopo del Vangelo, la virtù dei Sacramenti, le grazie ed i meriti di Gesù, applicati alle anime nostre, non tendono forse a incoronarci dell'aureola di santi in Cielo? Per i cristiani il Paradiso è come parte di eredità dovuta ad essi : haeredes Dei. Non dire dunque che è impossibile farti santo: tu sei cristiano per divenire santo. Ricordati che, se non sarai santo, non entrerai in Paradiso. O santo, o dannato!


PRATICA. - Proponi fermamente: voglio farmi santo; implora tale grazia da Maria con tre Salve Regina.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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