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MEDITAZIONE DEL GIORNO

17° Giugno

PRIMO ESEMPIO: ODIO AL PECCATO


1. Gesù innocente. Era Dio; dunque il peccato nulla aveva da fare con Lui; nella Purifìcazione di Maria, Gesù veniva ricomprato con due colombe, simbolo di candore. Predicando, sfidava i Farisei: Chi può incolparmi di un solo peccato? (Jo. VIII, 26). Nel condannarlo a morte. Pilato lo afferma innocente; gli stessi crocifissori si convinsero che era veramente giusto. E tu quanto presto hai perduta l'innocenza battesimale! Dopo la Confessione quanti giorni sai vivere senza peccato?


2. Gesù morì per il peccato. Odiando il peccato in sé, l'odia pure in noi, suoi figli. Quando mi si annida in seno un solo peccato mortale, divengo odioso, ripugnante al Cuor di Gesù... Morendo con il peccato in cuore, mai più Gli sarò amico, per tutta l'eternità, Un solo peccato veniale raffredda e indebolisce già l'amore di Gesù per me... Gesù morì sulla Croce per liberarmi da tanto mostro; perciò io me ne curo così poco, e ripeto tanti peccati?


3. Il primo gradino della scala del Cielo. L'odio e la fuga del peccato sono il primo passo sulla via della virtù, della santità, della perfezione. Lo disse Gesù; 'Se vuoi entrare alla vita, osserva i comandamenti. Invano preghi, fai penitenze, t'accosti ai Sacramenti, se non fuggi il peccato; odialo, detestalo come il maggior male del mondo, come offesa al Cuor di Gesù, come il massimo impedimento ad entrare in Cielo.


PRATICA. — Fa un atto di dolore e un atto di carità, in riparazione dei peccati commessi.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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