MEDITAZIONE
DEL
GIORNO
23° Giugno
LA FERITA DEL CUORE DI GESÙ
1. Il cuore, simbolo d'amore. Il cuore presso tutti i popoli simboleggia l'amore, e ne è la fonte naturale. Gesù stesso per ricordarci l'amor suo presenta ai nostri sguardi il suo Cuore; quel Cuore che prese a palpitare fin da bambino per noi, quel Cuore che fu oppresso dal dolore, ridotto all'agonia, quel Cuore che diede tutto a noi sotto i veli eucaristici... Medita questi misteri; studia Gesù: quanta scienza celeste s'impara dal Suo S. Cuore!
2. Misteri amabili del Cuore Divino. Prendi in mano questo Cuore, questo libro vergato a caratteri misteriosi dentro e fuori; davanti al quadro di ciò che fece il Cuore di Gesù, non ti si rivela, a vivi colori, l'immenso Amore che nutrì per tè? Non ti ricorda le sante istruzioni del Vangelo, le preghiere ardenti al Padre, gli esempi di ogni virtù, la grazia dei Sacramenti, le speranze del Paradiso, cose tutte che da quel Cuore trassero origine e forza? Che quadro commovente è mai il Cuore Divino! A te non dice nulla questo Cuore? Ah, certo è solo per la tua incuranza!
3. La ferita del Cuore. L'amore fu il carnefice del Cuore di Gesù, e la ferita che pare inutile perché aperta nel Costato di Gesù già morto, oltre gli altri misteri, ci ricorda a qual costo Egli ci abbia amati, ci apre la porta dell'amore, c'invita ad entrarvi, ci incalza ad amarLo. Signore, dammi l'amore di Teresa, di Filippo, di Saverio, voglio anch'io amarti come loro.
PRATICA. — Recita di cuore tre atti di
carità.
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