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MEDITAZIONE DEL GIORNO

27° Settembre

NON C'INDURRE IN TENTAZIONE (I)


1. Tentazioni della carne. La nostra vita è tentazione. scriveva Giobbe. Eccetto Maria, non vi fu santo, che, piangendo come S. Paolo, non abbia esclamato: “Me infelice, chi mi libererà da questo corpo di morte?”. La carne lusinga, alletta: da ogni piccola scintilla piglia fiamma a tentarci, incitandoci al male, ritraendoci dal bene. Forse anche tu piangi per tante tentazioni, temendo di cadere! Grida forte: Padre, non c'indurre in tentazione!


2. Tentazioni dei mondo. Tutto è malignità nel mondo, pericolo, invito al male; il mondo ora t'invita a godere: e tu, ingannato dalle fallaci promesse, cedi; ora ti ritira dal bene con la paura del rispetto umano, delle ciance altrui: e tu, timido, t'adatti ai suoi voleri; ora ti perseguita, ti calunnia e t'induce al male... È tuo dovere fuggire il mondo e le occasioni prossime del peccato, per non cadere; ma non basta: devi pregare Iddio a non lasciarti cadere in tentazione.


3. Tentazioni del demonio. S. Antonio nella Tebaide, S. Girolamo in Betlemme, S. Francesco di Sales. S. Teresa, quali tentazioni sopportarono dal nemico, che sempre è qual leone, in cerca di preda! Chi tenta con tanto impeto l'anima tua, di notte e di giorno, solo o in compagnia? Chi ti rende pericolose le cose più semplici, le occasioni più innocenti? — Il demonio che sempre macchina la tua rovina. Anima debole, prega Iddio a non lasciarti acconsentire alla tentazione.


PRATICA. — In ogni tentazione volgi lo sguardo fiducioso a Dio; recita tre Pater per gli agonizzanti

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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