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MEDITAZIONE DEL MESE

24° Novembre

L'ESATTEZZA


1. L'inesattezza. Non sei tu forse di quelli che hanno sempre tempo? La preghiera, il lavoro, il dovere, l'ordine se non si trasgrediscono, sono sempre fatti a metà! L'inesatto non disobbedisce, ma fa le cose con noia; non risponde, ma dimostra fastidio; non cadrà in disordini gravi, ma invano cerchi in lui la diligenza, il fervore. Che gl'importa di non essere il primo? Che cosa gl'interessa di non essere santo? Purché non sia dannato... Non fa forse per te questo quadro?


2. Donde proviene l'inesattezza. Perché sei inesatto? Se lo facessi per disprezzo, non andresti esente da qualche peccato. Ma forse lo fai per indolenza, per schivare fatica, perché ti manca la mortificazione!... E non è ciò un grave difetto? Non sarà un cattivo esempio per chi ti vede? Non sarà un principio di tiepidezza per l'anima tua? Non riuscirai di nausea agli uomini, e più ancora a Dio?


3. L'esattezza. Questa è la virtù dei Santi. Come riesce di buon esempio il vedere una persona esatta, regolata in tutto! Fa piacere a vederla: perché non sai imitarla? S. Vincenzo de' Paoli commuoveva al solo vederlo celebrare la s. Messa; S. Francesco di Sales, anche in camera sua, stava composto come in pubblico. Fare tutto bene fu il distintivo di Gesù: Bene omnia fecit. I mezzi per ottenere l'esattezza sono: 1° un santo timore della presenza di Dio; 2° persuadersi che non v'è nulla di piccolo innanzi a Dio. Non t'impegnerai a praticarla?


PRATICA. — Fa oggi tutto esattamente: recita un atto di dolore per le negligenze passate.

 

 

Tratto da: Brevi meditazioni per tutti i giorni dell'anno e sopra le solennità della Chiesa proposte alle anime pie (Agostino Berteu)

 

 

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