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UN ANNO CON DON ALBERIONE

27° Marzo

GESU' REDENTORE 

 

Ma Dio, che è ricco di misericordia, per l'eccessiva carità con la quale ci ha amati anche quando eravamo morti nei peccati ci ha fatti vivere in Cristo (per la grazia di Lui siete stati salvati) e con Lui ci ha risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli in Cristo Gesú per mostrare ai secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia nella bontà che ha avuto verso di noi in Cristo Gesú (Ef. 2, 4-7). 

 

1. L'uomo aveva peccato per aver trasgredito la legge di Dio. La sua disobbedienza ci rese tutti peccatori: ci mise in uno stato che non era quello voluto da Dio e nel quale l'uomo era stato da Dio creato. Poiché Adamo era capo del genere umano. Gesù Cristo redense l'uomo con l'obbedienza: «Fattosi obbediente fino alla morte e alla morte di Croce» (Fil. 2, 8-9). La sua obbedienza ci rimise nello stato in cui Dio ci voleva. Egli è il capo degli eletti. 

 

2. La Redenzione è predetta dal profeta Isaia. Gesù Cristo è chiamato il servo di Dio, «servus Domini», che salverà il suo popolo con l'umile obbedienza, la passione e la morte ignominiosa. Narra le sue umiliazioni: «Egli non ha bellezza né splendore, l'abbiamo veduto: l'aspetto non era bello... Disprezzato, l'ultimo degli uomini, l'uomo dei dolori, assuefatto al patire, teneva nascosto il volto, era vilipeso, e non ne facemmo alcun conto» (Is. 53, 2-3). Ne descrive i dolori e la causa di essi, cioè i peccati degli uomini: «Veramente Egli ha preso sopra di Sè i nostri mali, ha portato i nostri dolori; e noi L'abbiamo guardato come un lebbroso, come un percosso da Dio ed umiliato. Egli poi fu piagato per le nostre iniquità, fu trafitto per le nostre scelleratezze! Piombò sopra di Lui il castigo che ci ridona la pace; per le Sue lividure siamo stati sanati» (Is. 53, 4-5). Predice la Sua morte accettata spontaneamente: «E' stato sacrificato, perchè l'ha voluto; non ha aperto bocca, come pecorella sarà condotto ad essere ucciso; come agnello muto dinanzi a chi lo tosa, Egli non aprirà bocca. Egli è stato reciso dalla terra dei viventi; L'ho percosso per i peccati del mio popolo» (Is. 53, 7-8). Infine espone il frutto delle Sue sofferenze, cioè la salvezza nostra ed il Suo trionfo: «Ma quando avrà dato la Sua vita in sacrificio di espiazione vedrà una lunga posterità: ed i voleri di Dio avranno buon successo nelle Sue mani. Con la sua dottrina Egli, il Giusto e mio servo, giustificherà molti; e ne prenderà sopra di sè le iniquità. Per questo Gli darò una grande moltitudine» (Is. 53, 10-12). 

 

3. Gesù: «Venne a salvare chi si era perduto» (Mt. 18, 11) Spiegò ai discepoli «che era necessario che Egli patisse, morisse e risorgesse il terzo giorno» (Mt. 16, 21). Era infatti nato per dare la vita in salvezza per noi. E ai discepoli di Emmaus ricordò: «Non era forse necessario che il Cristo così soffrisse per arrivare alla sua gloria?» (Lc. 24, 26). S. Pietro dice: «Cristo morì per i nostri peccati; Egli giusto per gli ingiusti» ( 1 Pt. 3, 18). 

 

ESAME. - Medito quanto sono costato a Gesù Cristo? Sento amore e riconoscenza per chi mi salvò dall'eterna morte? Ho devozione al Crocifisso? 

 

PROPOSITO. — Considererò spesso le parole di San Paolo: «Io vi ho insegnato quanto avevo appreso: che cioè Gesú Cristo è morto per i nostri peccati, secondo insegnano le Scritture» (1 Cor. 15, 3). 

 

PREGHIERA. — Gesù, Voi siete il Buon Pastore disceso dal cielo per cercare la pecorella smarrita; e come Buon Pastore avete dato la vita per le pecorelle. Voi siete il Padre che riabilitò e restituì nel primitivo onore il figliuol prodigo. Voi avete operato come la donna evangelica, che, perduta la dramma, la ricercò con grande cura, finchè l'ebbe ritrovata. Sia lode a Gesù Cristo. Sia lode al Salvatore. 

 

 

FIORETTO: - Offri a Gesù tutti i tuoi travagli, anche quelli dell'agonia; recita lo Stabat Mater, o sette Ave Maria.

 

 

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