.

.

Cappellina Home  

 

UN ANNO CON DON ALBERIONE

13° Aprile

LA GRAZIA E' INCERTA 

 

Del peccato perdonato non esserne senza timore, e non aggiungere peccato a peccato. E non dire: «La bontà del Signore è grande. Egli mi perdonerà tanti miei peccati». Perchè la misericordia e l'ira partono da Lui l'una dietro l'altra, e lo sdegno di lui tien l'occhio fisso sul peccatore (Ecl. 5, 5-7)

 

1. E' dottrina dei protestanti, condannata dal Concilio di Trento, che per la giustificazione è necessario e sufficiente che il cristiano creda, e con certezza di fede, che gli sono rimessi i peccati. Il medesimo Concilio anzi insegna chiaramente che: ogni cristiano può temere e dubitare della sua grazia; e nessuno può sapere con certezza assoluta, di trovarsi nello stato di grazia. S. Tommaso dice: «Non possiamo conoscere con certezza la presenza o l'assenza di Dio in noi». Nel libro dei Proverbi è scritto: «Chi può affermare: il mio cuore è mondo? Sono puro da ogni peccato?» (Pro. 20, 9). Eppure vi sono anime che hanno tanto pianto i loro peccati! Una santa umiltà ti deve sempre accompagnare: sono fisicamente certo di aver fatto quell'azione peccaminosa, con vera coscienza di peccato; ma non sono così sicuro di aver ottenuto il perdono. Tuttavia un'anima può confidare, anzi talvolta ritenere con morale certezza, di essere in grazia di Dio; per la pace interiore, l'essersi ben confessata, l'assicurazione del confessore, il suo stato di fervore, lo spirito di sacrificio con cui serve Dio. 

 

2. L'Apostolo Paolo scrive: «Non ho coscienza di alcun peccato; ma non per questo posso starmene sicuro; chi mi giudica è il Signore» (1 Cor. 4, 4). S. Tommaso a questo riguardo dice: «Non conosco in me alcun peccato; ma non mi trovo per questo in grazia; poiché possono in me nascondersi dei peccati che io ignoro, secondo la espressione del Salmo: «Chi comprende i delitti?». Perciò l'Apostolo stesso ci avverte: «Con timore e tremore attendete alla salvezza vostra» (Fil. 2, 12). Senza una speciale divina rivelazione non può un'anima sapere con certezza di essere in grazia. Vi possono essere peccati nascosti; non sono sicuro di portare ai Sacramenti le dovute disposizioni per ottenere il perdono di quelli che conosco. S. Agostino scrive: «Per quanto sia grande la grazia in un'anima, deve sempre temere che forse si trovi in lui qualche colpa e responsabilità che non conosce». 

 

3. Signore, sarebbe ben angoscioso tale dubbio, per le stesse anime più delicate. Ma io confido tutto nella Vostra misericordia e so di poter sempre sperarla. Voglio assicurarmi quanto è possibile col prendere i mezzi per formarmi una morale certezza di essere nella Vostra grazia. Essi sono: il buon testimonio di una coscienza retta; un amore fervente verso il Signore, accompagnato da orazioni fervide e da vigilanza per fuggire i pericoli. Zelo verso le anime, disprezzo del mondo, pratica della mortificazione. Una solida devozione verso la SS. Vergine; vita di perfezione secondo i consigli evangelici. Questi mezzi adoperati insieme danno una morale certezza del perdono. 

 

ESAME. - Per assicurarmi la remissione dei peccati passati prendo uno ad uno questi mezzi? 

 

PROPOSITO. - Sarò fedele alla pratica dell'obbedienza, castità e povertà; questi sono i segni piú sicuri. 

 

PREGHIERA. - Eccomi, o Gesù Maestro, ai Vostri SS. piedi, come la Maddalena. Datemi un intenso amore a Voi ed un vivissimo dolore dei miei peccati. Potessi anch'io avere l'umiltà di quella peccatrice ed il suo amore onde meritare io pure la Vostra consolante sentenza: Gli sono perdonati i molti peccati perché molto ha amato. Datemi un grande dolore; datemi un grande amore; datemi una serena fiducia del perdono. 

 

FIORETTO: - Oggi non lasciar passare ora senza giaculatorie: recita le litanie di S. Giuseppe o sette Gloria Patri.

 

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria SS. CLICCA QUI

 

 

il Chiostro: indice meditazioni