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UN ANNO CON DON ALBERIONE

17° Aprile

TRE GRAZIE 

 

Il Signore sostiene chi sta per cadere e rialza gli abbattuti. Gli occhi di tutti sperano in te, o Signore, e tu a suo tempo, dai (a tutti) il loro cibo. Apri la tua mano e riempi ogni vivente di benedizione. Il Signore è giusto in tutta la sua condotta, e santo in tutte le sue opere. Il Signore è vicino a tutti quelli che l'invocano con sincerità (Salmo 144, 14-18). 

 

Le grazie di illustrazione, di ispirazione, di affetto confortano le energie della mente, della volontà e del cuore. 

 

1. La grazia di illustrazione serve per illuminare la mente nostra. Il Signore è la Verità: Egli è Signore delle scienze, «scientiarum Dominus». Si rivela ai piccoli, cioè agli umili: «Intellectum dat parvulis». E Gesù ringrazia il Padre: «Perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai prudenti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt. 11, 25). La sua luce vale per ogni parte dello scibile; ma vi è una scienza che è l'unica necessaria; ed a tutti. Questa è la conoscenza di Dio, fine soprannaturale, e dei mezzi per conseguirlo. E' la scienza della salute eterna. Questa il Signore dà a tutti quelli che pregano. La parola di Dio è luce per i nostri passi: «La tua parola è lume ai miei passi» (Sal. 118, 105). Sorgi, tu che dormi, e «sorgi dai morti», «e Cristo ti illuminerà» (Ef. 5, 14). 

 

2. La grazia di ispirazione confronta la volontà: «Credo, o Signore, ma Tu aiuta la mia incredulità» (Mc. 9, 23). Il Signore non comanda cose impossibili; ma quando comanda ci ammonisce di fare quanto ci è possibile, e di chiedere quanto non ci è possibile; e ci soccorre perché divenga possibile. Alla grazia dobbiamo cooperare. Avverte Suarez: «L'intero dono della perseveranza include molti aiuti efficaci, i quali non vengono dati ad un tratto, ma successivamente, quando cioè essi occorrono. Perciò abbiamo la supplica: «Il Signore inclini i nostri cuori verso di Lui affinchè possiamo camminare in tutte le sue vie» (3 Re 8, 58). E la Chiesa prega: «O Dio nostro rifugio e forza». Dio ci attiri a lui: «Rivolgiti a me, o Dio Salvatore nostro» (Sal. 84, 4). 

 

3. La grazia di affetto è infusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo che venne ad abitarvi per il Battesimo. Il «pius credulitatis affectus» è elargizione dello Spirito Santo. Infatti dice Gesù: «Nessuno viene a me se non è attratto dal Padre mio» (Gv. 5, 44). Nel Cantico dei Cantici è scritto: «Dietro a Te correremo all'odore dei Tuoi profumi» (Can. 1, 3). Il Salmista prega: «Inclinavi cor meum ad faciendas iustificationes tuas in aet er num...» (Sal. 118, 112). «Inclina cor meum in testimonia tua» (Sal. 118, 35). E ancora: «O Signore, crea in me un cuore mondo» (Sal. 118, 131). Dio muove l'uomo amabilmente verso il suo fine lasciandolo libero; come dispone che gli esseri camminino verso il loro fine per istinto o per le leggi della natura insensibile. 

 

ESAME. — Conosco bene questo lavoro della grazia in me? Chiedo queste grazie? Le assecondo? 

 

PROPOSITO. — Io devo lasciare libera l'azione dello Spirito Santo in me; non devo contristarLo. L'aiuto della grazia è necessario ai cattivi per divenire buoni; ai buoni per divenire migliori; ai migliori per divenire santi; ai perfetti per perseverare; a tutti per fare il bene. Cercherò tale aiuto sempre; chiederò a con gemiti inenarrabili giacche di esso solo abbiamo bisogno. 

 

PREGHIERA. — «O Dio, a cui s'apre ogni cuore e parla ogni volontà, a cui non sfugge segreto, con l'effusione dello Spirito Santo, purifica i pensieri del nostro cuore, affinchè meritiamo d'amarTi con perfezione e di lodar Ti degnamente». 

 

FIORETTO: - Facciamo oggi tutto volentieri per amore di Gesù e di S. Giuseppe; sette Gloria al Santo.

 

 

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