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UN ANNO CON DON ALBERIONE

20° Luglio

(PERDONARE)

 

Rivestitevi dunque come eletti di Dio, santi ed amati, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di modestia, di pazienza, sopportandovi a vicenda e perdonandovi scambievolmente, se alcuno ha di che dolersi di un altro; come il Signore ci ha perdonati, così fate anche voi (Col. 3, 12-13). 

 

1. Ogni cristiano deve perdonare di tutto cuore agli offensori se vuole a sua volta esser perdonato da Dio. Le offese ricevute sono ben poca cosa in confronto con la gravità dei nostri peccati. Leggiamo nel Vangelo (..): «In quel tempo Gesù disse ai discepoli questa parabola: Il Regno dei cieli è simile ad un re il quale volle fare i conti con i suoi servi. Ed avendo cominciato a fare i conti, gli fu presentato uno che era debitore di dieci mila talenti. E siccome egli non aveva da pagare, il padrone comandò che fosse venduto lui e la moglie e quanto aveva, e si saldasse il debito. Ma il servo, gettatoglisi ai piedi, lo scongiurava con dire: Abbi pazienza con me e ti pagherò tutto. E il padrone, mosso a compassione di quel servo, lo lasciò andare condonandogli il debito. Ma, uscito di lì, quel servo, trovò uno dei suoi conservi che gli doveva cento denari; e presolo per la gola lo strangolava dicendo: Paga quanto mi devi. E il conservo, gettatoglisi ai piedi, si raccomandava dicendo: Abbi pazienza con me e ti soddisferò tutto. Ma costui non volle, anzi andò a farlo mettere in prigione fino a che non avesse pagato. Ora i conservi vedendo quel che accadeva, grandemente contristati, andarono a riferirlo al padrone. Allora il padrone chiamò quel servitore e gli disse: Servo iniquo, io ti ho condonato tutto quel debito, perché ti raccomandasti e, non dovevi anche tu aver pietà d'un tuo conservo, come io l'ho avuta di te? E sdegnato lo consegnò ai manigoldi fino a che non avesse pagato tutto il debito. Così anche il Padre mio farà a voi, se di cuore ognun di voi non perdona al proprio fratello» (Mt. 18, 23-35). 

 

2. Dice S. Girolamo: Mostrarci implacabili per una ingiuria ricevuta e rifiutare il perdono per una parola amara non è forse giudicare noi stessi degni del castigo? Dio ci tratterà secondo le intime disposizioni del nostro cuore; se non perdoniamo non saremo perdonati. Egli è giudice e non si contenta di un perdono esteriore; vuole un perdono di tutto cuore». Dio perdonerà a noi nella misura che perdoniamo al prossimo: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt. 6, 12). «Perdonate e sarete pedonati» (Lc. 6, 37). «Fate del bene e pregate per quelli che vi fanno del male, o vi perseguitano», «Io vi dico: amate i vostri nemici» (Mt. 5, 44). Gesù Cristo venne calunniato, condannato, crocifisso. Ma, appena fu elevato sull'altare della croce, volle pregare per i Suoi nemici: «Padre, perdona loro; perchè non sanno quello che fanno». I nostri peccati sono le offese fatte da una misera creatura a un Dio d'infinita grandezza e nostro Creatore. Rivestono, perciò, una malizia, temerità, audacia incredibile; mentre i dispiaceri che riceviamo sono fatti da uomini pari a noi. Dolce cosa il perdono! dà pace anche alle anime nostre, e porta una serena fiducia nella paterna bontà di Dio. 

 

3. Gesù mio, Dio di Bontà, che Vi siete incarnato ed avete dato la vita per l'uomo peccatore, fate il mio cuore conforme al Vostro. Che io ami e cerchi il bene per chi mi ha disgustato. Sarò il primo a dar segni di perdono all'offensore, se Voi mi aiutate con la Vostra grazia, 

 

ESAME. — Ho perdonato sempre? Non ho oggi alcun rancore, odio, invidia, desiderio di vendetta? Prego e faccio del bene a chi mi offende? 

 

PROPOSITO. — Voglio perdonare di tutto cuore: come desidero che Gesú mi perdoni, non solo il peccato, ma anche la pena temporale e in vita e in purgatorio. 

 

PREGHIERA. — Cuore di Gesù, vittima dei peccatori, anch'io voglio offrirmi ostia per i miei offensori. Salvateli, o Signore; che muoiano con Voi riconciliati. Datemi grazia di non commettere mai ingiuria contro la fama, i beni, la persona del mio prossimo. Sempre e solo devo dolermi delle offese che si fanno alla Vostra Divina Maestà; non dei minimi dispiaceri fatti a me. Voi, o mio Redentore Crocifisso, siete il mio modello, la mia speranza, il mio conforto. 

 

FIORETTO: — Esamina quale delle tre armi ti è più necessaria; recita tre Angele Dei all'Angelo Custode.

 

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