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UN ANNO CON DON ALBERIONE

22° Luglio

(LA PREGHIERA)

 

Voi mi invocherete e partirete; mi pregherete e vi esaudirò. Mi cercherete e mi troverete, quando mi cercherete con tutto il vostro cuore. Io mi farò trovare da voi — dice il Signore (Ger. 29, 12-14). 

 

1. Al Signore nulla è impossibile. Nè si domanda troppo quando si prega; purchè la preghiera abbia le dovute condizioni. Le condizioni sono: l'umiltà, la perseveranza, lo stato di grazia, e che la preghiera sia fatta per noi. Ma soprattutto è necessaria la fede che genera la fiducia. Ecco i frutti della preghiera fatta con fede. «In quel tempo: mentre Egli diceva loro queste cose, ecco uno dei capi accostarsi, inchinarsi e dire: Signore, la mia figlia è morta or ora; ma vieni, imponi la Tua mano su di lei e vivrà. E Gesù, alzatosi lo seguì coi Suoi discepoli. Ed ecco una donna, la quale da dodici anni pativa 
perdite di sangue, accostarsi a Lui da tergo e toccarGli il lembo della veste. Perchè, diceva dentro di sè: Solo ch'io tocchi la Sua veste, sarò guarita. Ma Gesù rivoltosi e miratola, disse: Confida, figliola: la tua fede ti ha salvata. E da quell'istante la donna fu liberata. E quando Gesù arrivò alla casa del capo, avendo veduti i suonatori e la turba far strepito, disse: Ritiratevi, perchè la fanciulla non è morta, ma dorme. Ed essi Lo deridevano. Quando poi fu messa fuori la gente, Egli entrò e prese la fanciulla per mano, e quella si alzò E se ne divulgò la fama per tutto il paese» (Mt. 9, 18-26). 

 

2. Credere alla potenza, alla bontà, alle promesse di Dio. Credere ai meriti di Gesù Cristo e all'intercessione dei santi. Pensare secondo la fede, cioè: che il Signore dà le grazie in ordine alla vita eterna; perciò soprattutto le spirituali. Dice e uno dei principali e tra il popolo: Signore, or ora mia figlia è morta; ma vieni, imponi la Tua mano sopra di essa, e vivrà. La donna inferma da dodici anni, si accosta a Gesù e tocca il lembo del Suo vestito. Pensava fra sè: solo se io tocchi la Sua veste, sarò guarita. Gesù concesse le due grazie: letteralmente come Gli erano state chieste. «Qualsiasi cosa chiederete pregando credete che la riceverete» (Mc. 11, 24); «domandi con fede, senza dubitare. Non creda di ricevere qualcosa chi dubita». Gesù disse alla donna che Lo pregava per la figlia: O donna, grande è la tua fede; ti avvenga secondo hai creduto. In altri luoghi Gesù dice a chi Lo prega: La tua fede ti ha salvata. Questa fede ottiene le grazie se è perfetta e profonda: «Vi sia fatto secondo la vostra fede» (Mt. 9, 29), dice ai due ciechi che chiedevano la vista: «Se avrete fede, e non dubiterete nel vostro cuore, e direte a questo monte: levati e mettiti in mare, esso lo farà». 

 

3. «Aumenta in noi la fede» (Lc. 17, 5), o Divino Maestro. Essa è il fondamento di ogni giustificazione e di ogni grazia Ma Voi lo vedete, o Signore, quanto è inferma la mia fede: «Credo, o Signore, ma Tu aiuta la mia incredulità» (Mc. 9, 23). Spesso penso che le grazie che Vi chiedo siano troppo grandi... e sbaglio! poiché non sono troppo grandi per la Vostra potenza e bontà; anzi quanto più sono grandi tanto meglio esaltano la Vostra gloria. Sono forse troppo grandi per la mia scarsa fede... Ma Voi, o divino Spirito, preparate il mio cuore alle Vostre grazie, infondendomi una profonda fede. 

 

ESAME. - Come prego? Qual'è la causa per cui molte volte non mi credo esaudito? 

 

PROPOSITO. - Prima della preghiera preparerò l'anima mia: «prima dell'orazione prepara l'anima tua» (Eccl. 18, 23). Particolarmente mi disporrò in una serena fiducia. 

 

PREGHIERA. - Signore, Voi avete promesso di ascoltare chi Vi prega. Voi siete onnipotente e misericordioso. I meriti di Gesù Cristo, mio capo, sono meriti miei. Ecco perchè spero in Voi, o mio Signore. Atto di speranza. — «Mio Dio spero dalla bontà vostra, per le Vostre promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie; per meritarle con le buone opere che io debbo e voglio fare. Signore che io non resti confuso in eterno»

 

FIORETTO: — Recita tre Pater a Santa Maria Maddalena: chiedi il vero dolore.

 

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