.

.

Cappellina Home  

 

UN ANNO CON DON ALBERIONE

3° Agosto

VITA DI NAZARET - II 

 

E recatosi (Gesù) nella sua patria, insegnava nelle loro sinagoghe, in modo che rimanevano stupiti e dicevano: Onde mai ha costui questa sapienza e i miracoli? Non è lui il figlio del legnaiolo? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? (Mt. 13, 54-55). 

 

1. Gesù, Maria e Giuseppe conducevano a Nazaret una vita di lavoro. Il lavoro di Maria era quello di una qualsiasi donna ebrea della sua condizione sociale; il lavoro di Gesù e di Giuseppe era quello di falegname. Durante il Suo ministero pubblico Gesù, un giorno, tornò al Suo paesello e vi fece un discorso mirabile per sapienza ed unzione sacra. I compaesani si guardavano l'un l'altro meravigliati dicendo: «Dove attinge Costui tanta sapienza e virtù? Non è forse il figlio del fabbro-falegname?» (Mt. 13, 54). Ed altri dicevano addirittura: «Non è Egli il fabbro?» (Mr. 6, 3). S. Giuseppe vivente guidava l'officina; morto S. Giuseppe, Gesù la continuò e divenne il fabbro-falegname del paese. L'avevano veduto passare la giornata al lavoro; molti avevano commessi a Lui dei lavori; Gesù era andato nelle loro case a portarli, riscuotendo la mercede... quindi stupivano della Sua sapienza, sentendoLo parlare: «Quale sapienza possiede Egli mai?» (Mr. 6, 2). Ed era il fabbricatore del mondo! «Tutte le cose sono state fatte per Lui» (Gv. 1, 3). E tu sdegni un lavoro umile? Non è forse una piaga sociale l'aspirare solo a professioni elevate, sdegnando i lavori del contadino e dell'operaio? 

 

2. Il lavoro è comando di Dio: «Come l'uccello è destinato al volo, così l'uomo alla fatica» (Gb. 5, 7). Ed anche prima del peccato originale l'uomo doveva lavorare: «Perché lo lavorasse e custodisse» (Gn. 2, 15); doveva custodire e lavorare il giardino delle delizie. Dio è sommamente attivo, ed è il primo motore; l'uomo deve essere simile a Lui. La vita è moto; l'ozio è morte. Il lavoro inoltre è pena del peccato, inflitto ad Adamo: «Con fatiche trarrai il nutrimento» (Gn. 3, 19); quel pane che prima mangiavi lavorando, ma senza sudore, d'ora in poi sarà bagnato dal tuo sudore. Il lavoro è necessità di vita. Perciò S. Paolo scriveva: «Chi non lavora non mangi» (2 Ts. 3, 10). Si capisce che vi sono vani lavori dove predomina l'intelligenza, dove predomina lo spirito, dove predomina il corpo: vi è il maestro, il sacerdote, il contadino, il professionista, il soldato, l'artista, l'operaio. 

 

3. Chi potendo lavorare fa vita oziosa, sebbene possidente, vive in abituale peccato. La vita, anche del ricco, non può essere spesa inutilmente o nei divertimenti. Chi ha salute limitata farà quel tanto di lavoro che gli è possibile. Pregando e soffrendo per la società e per la salvezza del mondo, si compie un nobile e grande lavoro. Il lavoro fu da Gesù Cristo nobilitato al sommo; fu assiduo, incessante; fu compito con retta intenzione e rassegnazione; Egli implicitamente condannava le soverchie pretese e le lotte di classi attuali. Le encicliche dei Papi da Leone XIII ad oggi che trattano di questo argomento sono sommamente istruttive. 

 

ESAME. - Come considero il lavoro? Con quali disposizioni interne ed esterne lo compio? 

 

PROPOSITO. - Leggerò e mediterò le encicliche sociali di Leone XIII, di Pio XI, di Pio XII. 

 

PREGHIERA. - O Gesù, Vi considero come modello di lavoro, Mi piace contemplarVi nella bottega, vestito degli abiti di operaio, intento a segare, piallare, battere col martello; senza perdere un minuto di tempo, sudato in fronte. Voglio adorarVi, amarVi, pregarVi, nell'atto in cui Vi mostrate garzone di bottega. Vi ringrazio di questa grande lezione che date a me ed all'umanità. Santificate l'operaio, confortateci nelle quotidiane fatiche, infondeteci la rassegnazione gioiosa, perchè sempre miriamo a due intenti «pane e paradiso». 

 

FIORETTO: — Prendi l'abitudine al mattino di dare il cuore a Dio; nel giorno, ripeti: Tutto per Te, mio Dio

 

Oggi hai fatto il fioretto? scrivi il tuo nome e offri una rosa a Gesù e Maria SS. CLICCA QUI

 

 

il Chiostro: indice meditazioni