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UN ANNO CON DON ALBERIONE

13° Agosto

ZELO DI GESU' - I 

 

Poi nell'ultimo gran giorno della festa Gesú, levatosi in piedi, disse ad alta voce: Chi ha sete venga a me e beva. Dal seno di chi crede in me, come dice la Scrittura, scaturiranno i fiumi di acqua viva (Gv. 7,37-38).

 

1. Il Maestro Divino per tre anni, in Palestina, di borgo in borgo, di città in città, ed anche di casa in casa, spande fasci di luce e vampe di calore. Il Suo zelo nasce dalla carità: amore verso Dio e amore verso le anime. Chi non ama, non zela. Egli amava il Padre celeste di amore infinito come Dio; ed anche come uomo il Suo amore era purissimo ed intensissimo. Desiderava perciò al Padre quella gloria che Gli devono tutte le creature: ma specialmente gli uomini e gli angeli. Per questo il Padre aveva creato tutto. Gesù desiderava ardentemente che questo desiderio fosse compiuto. Gesù amava gli uomini. Tutto quanto Egli fece dall'Incarnazione all'Ascensione, lo fece per amore dell'uomo. Lo dichiarò S. Paolo: «Mi ha amato e ha dato se stesso per me». (Gal. 2,20). E Gesù stesso disse a S. Margherita Alacoque: «Ecco quel Cuore che tanto ha amato gli uomini, e nulla ha risparmiato per essi». Perciò ne voleva la salvezza: «Venni perchè abbiano vita e la vita più abbondante» (Gv. 10, 10). Gesù aveva un cuore sensibilissimo per le miserie dell'uomo. Dice S. Tommaso che la misericordia è una virtù speciale: «Assume un particolare aspetto, la miseria cioè di colui al quale si reca l'aiuto». Gesù ebbe pietà: «Ho compassione di questo popolo» (Mr. 8, 2). Dio si è fatto uomo: «affinchè possa aver compassione degli ignoranti e dei traviati» (Eb. 5, 2). 

 

2. In due modi si esercita lo zelo: impedisce per quanto può il male; promuove il bene dell'amato. Si capisce poichè lo zelo procede dall'amore: «Zelus... ex intensitate amoris procedit». L'amore è voler bene. Perciò Gesù combatte il peccato ed ogni offesa a Dio. Egli venne per togliere il peccato, e restituirne a Dio l'onore che il peccato Gli aveva tolto. «Ecco l'Agnello del Signore, ecco Colui che toglie i peccati del mondo» (Gv. 1, 29). Quando Gesù vide l'onore di Dio vilipeso con la profanazione del tempio arse di sdegno: fece dei flagelli, cacciò i rivenditori dal tempio, violentemente. Si avverò la profezia del salmista: «lo zelo per la tua casa mi ha divorato» (Gv. 2, 17). Così Gesù lanciò terribili minacce contro i farisei che avevano il cuore pieno di peccati; e contro quelli che danno scandalo ai fanciulli. 

 

3. Inoltre lo zelo cerca il bene dell'amato: «Beneficentia est esecutio benevolentiae». L'amante vero è non già un egoista ma un altruista nel senso più vero e soprannaturale. Gesù cercò sempre la gloria del Padre: dal canto degli angeli: «Sia gloria a Dio nel più alto dei cieli» (Lc. 2, 4) alla dichiarazione conclusiva: «Padre, io ti ho glorificato sulla terra» (Gv.17, 4) E questo a costo delle più profonde umiliazioni, nascondimenti, annientamenti. Sempre beneficò gli uomini con ogni sorta di beni: non pochi soldi, non il pane o la salute soltanto: ma donò Se stesso, i Sacramenti, la Chiesa. La vita stessa offerse alle anime, cioè la fede, la grazia, il paradiso. 

 

ESAME. — Come è il mio zelo per la gloria di Dio e per le anime? Illuminato? convinto? forte? perseverante? 

 

PROPOSITO. — Dare alle anime Dio, conosciuto nella fede, amato nella grazia, posseduto nella gloria. 

 

PREGHIERA. — Signore, fatemi comprendere sempre meglio il Vostro comando: «A tutti è ordinato di aver cura del prossimo». Medito pure il commento di Sant'Agostino: «Non vogliate pensare solamente ai buoni Vescovi, ed ai buoni Chierici. Anche voi, a modo vostro, siete ministri di Cristo, vivendo bene, facendo elemosine; predicando il Suo amore e la Sua dottrina a quanti potete». Mettete, o Signore, nell'anima e nel cuore mio buoni sentimenti, affinché io abbia sempre pensieri di pace e di bontà. 

 

FIORETTO: — Fa qualche penitenza per i tuoi peccati; recita le sette allegrezze della Madonna.

 

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