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UN ANNO CON DON ALBERIONE

22° Agosto

ZELO DI GESU' - IX 

 

Come il Padre ha amato me, cosi io ho amato voi. Perseverate nell'amor mio. Se osserverete i miei comandamenti, persevererete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto questo affinchè in voi dimori la mia gioia e la gioia vostra sia perfetta (Gv. 15,9-11). 

 

1. La caratteristica di Gesù è l'amore, la bontà, la misericordia. Ai più bisognosi e deboli sono rivolte le Sue più tenere sollecitudini: peccatori, bambini, poveri, sofferenti. I peccatori. Il Figlio di Dio si era incarnato per salvare l'uomo perduto dalla colpa. Lo dice espressamente nel Vangelo: «Non occorre per i sani il medico; ma per gli ammalati; non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori a penitenza» (Mr. 2,17). Lo accusavano di essere troppo familiare con i pubblicani. Ma Gesù raccontò tre parabole per dimostrare la Sua missione particolare: la storia del figliol prodigo, della pecorella smarrita, della dramma perduta. Il Suo comportamento con la Samaritana, con la Maddalena, con l'Adultera, con Pietro, con Zaccheo, con Matteo e persino con Giuda, è commovente. Egli istituì il Sacramento della Confessione perchè in tutti i tempi e tutti gli uomini trovino nel Suo cuore l'oceano della misericordia. 

 

2. I piccoli. Gesù dichiarò che essi sono accompagnati da un Angelo. Minacciò grave castigo a chi avrebbe dato loro scandalo: «Sarebbe minor male se si appendesse al collo una macina da mulino e si immergesse nel mare» (Mr. 9,41). Egli si mise sotto le vesti di essi e ritiene fatto a Sè ciò che viene fatto a loro: «In verità, in verità vi dico: qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli, l'avete fatto a me» (Mt. 25,40). Gesù stesso si era fatto piccolo: «Ci è nato un pargolo » (Is. 2,6). Egli accoglieva i piccoli che lo circondavano attratti dalla Sua bontà. Dovevano aver fatto chiasso attorno a Lui se gli Apostoli li sgridavano e respingevano. Ma Gesù li difendeva e li chiamava: «Lasciate che i pargoli vengano a me e non vogliate proibirglielo» (Mr. 10,14); dichiarandoli degni del cielo: «Di questi infatti è il regno dei cieli» (Mt. 19,14). Anzi li propone a modello per gli adulti: «Se non vi farete piccoli come questi fanciulli non entrerete nel regno dei cieli» (Mt. 18,3). 

 

3. I poveri. Gesù si fece povero: «Essendo ricco, si fece povero» (2 Cor. 8,9). Dichiarò che era stato inviato ad evangelizzare in modo speciale i poveri: «Sono stato inviato ad evangelizzare i poveri» (Lc. 4,18). La prima beatitudine è diretta ai poveri: «Beati i poveri di spirito perchè di essi è il regno dei cieli» (Mt. 5, 3). Li raccomandò alla carità degli abbienti, affermando che considerava l'elemosina data a loro come dato a Lui stesso; «Ebbi fame e mi deste da mangiare » (Mt. 25,35). «Chi ha due tuniche ne dia una a chi non l'ha e chi ha da mangiare faccia lo stesso» (Lc. 3,11). Egli stesso ripetutamente moltiplicò i pani per sfamare le turbe che da giorni lo seguivano. 

 

ESAME. - Il mio cuore è conformato a misericordia? Quali sono le mie disposizioni verso i peccatori, i fanciulli, i poveri? Come li tratto? 

 

PROPOSITO. - Farò atti di compatimento e di carità verso i peccatori e i bisognosi. Sarò delicato e paterno verso i bambini. 

 

PREGHIERA. - Cor Jesu, flagrans amore nostri, infiamma cor nostrum amore Tui. Cor Jesu, fornai ardens caritatis, Cor Jesu, bonitate et amore plenum, Cor Jesu virtutum omnium aby sus, miserere nobis. 

 

FIORETTO: — Evita le parole inutili; oggi fa del bene con la tua parola.

 

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