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UN ANNO CON DON ALBERIONE

17° Ottobre

IL BATTESIMO - II 

 

Questo ben lo sappiamo: che il nostro uomo vecchio è stato con lui crocifisso, affinché il corpo del peccato sia distrutto, e noi non serviamo piú al peccato (Rm. 6,6). 

 

1. Il Divino Riparatore ci riconquistò quanto avevamo perduto in Adamo. Non tutto però è ridonato nel Battesimo. In esso è restituita la vita della grazia con le virtù infuse e i doni dello Spirito Santo. L'immortalità del corpo l'avremo dopo la risurrezione; la soggezione della carne allo spirito si ottiene !mila preghiera; la scienza l'abbiamo nella Rivelazione, nella fede, nella visione beatifica in cielo. Rimane la condanna a morte ed a molte pene: per essere simile, Gesù Cristo volle morire e soffrire ogni specie di dolori. Egli accettò la morte: «Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta, o Padre» (Lc. 22, 42). Il discepolo imiti il Maestro. L'accettazione della morte è atto di molto merito. Giova farlo frequentemente, anzi ogni giorno; od almeno nel ritiro mensile. La natura rifugge tanto dalla morte e dal dolore. Eppure con l'accettazione del dolore e della morte l'anima si fortifica nella virtù e si orienta nella vita verso il fine nostro: il paradiso. Giova pure molto ravvivare la fede nella risurrezione di Gesù Cristo e nella risurrezione della carne. 

 

2. Il Battesimo non ci restituisce l'integrità, cioè l'immunità dalle tentazioni. Ci dà però diritto alle grazie per vincere le tentazioni. Esso ci innesta in Cristo; ci riveste di Cristo: i Suoi meriti sono nostri; le nostre preghiere sono esaudite perchè Gesù Cristo piacque al Padre. Il demonio eccita, risveglia le passioni che in certi momenti diventano prepotenti. La pigrizia, la golosità, l'oziosità, la sensualità stimolano fortemente; ma chi prega si salva dall'inferno perchè si salva dai peccati. Nelle preghiere in virtù della passione di Gesù Cristo, vengono sanate tutte le nostre infermità spirituali; la nostra volontà viene fortificata per domare la carne; lo spirito viene sottoposto a Dio. 

 

3. Dopo il Battesimo perdura la nostra ignoranza. Gesù Cristo però ha rivelato agli uomini verità divine, misteri superiori all'umana natura; la Chiesa ce le propone a credere. Il bambino, credendo ai misteri, diviene sapiente perchè conosce verità che nessun uomo potrebbe scoprire. La fede mette la mente a servizio di Dio, somma ed essenziale verità; Gli atti di fede sono di grandissimo merito. Chi vive di fede arriverà alla visione di Dio. 

 

ESAME. - Ho fede nel dogma «la risurrezione della carne?». Confido di poter vivere rettamente sottomettendo la mia Carne per la grazia di Gesù Cristo? Vivo di fede? Soccorro le umane debolezze? 

 

PROPOSITO. - Terrò sempre presente il principio di S. Paolo: Dio volle tutto restaurare, ciò che era rovinato per il peccato, per mezzo di Gesù Cristo. 

 

PREGHIERA. - Due devono essere gli atti del mio spirito e due le disposizioni della mia anima; umiliazione per ciò che sono, confidenza in Gesù Cristo per quello che Egli è. Io sono ignorante, infermo, soggetto a mille infermità ed alla morte. Voi, o Gesù, siete la risurrezione e la vita. Da me nulla posso; con Voi posso tutto. Mio Gesù, confido in Voi. Io temo di me, ma Voi siete la mia vita, la mia pace, la mia luce, la mia sicurezza. 

 

FIORETTO: — Per amore di Dio, sii compiacente con tutti. 

 

 

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