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UN ANNO CON DON ALBERIONE

21° Novembre

LA PENITENZA - VIII 

 

Non hai voluto sacrificio nè oblazione, ma mi hai aperte le orecchie. Tu non cerchi olocausto o vittima per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo. Nel complesso del libro sta scritto di me, che devo fare la tua volontà, mio Dio, e mia delizia; e la tua legge mi sta in mezzo al cuore (Sal. 39, 7-9) 

 

1. La soddisfazione è parte del Sacramento della Confessione. Essa importa di accettare ed eseguire volontariamente la penitenza imposta dal confessore per riparare l'ingiuria fatta a Dio, cancellare la pena temporale meritata, ed ordinariamente ancora da scontarsi dopo l' assoluzione. Non sempre è rimessa tutta la pena temporale quando sono perdonate le colpe e la pena eterna anzi spesso ne rimane ancora da soddisfare. Davide fu perdonato, ma la pena temporale fu ben dura; Mosè ed Aronne furono perdonati, ma non poterono entrare nella terra promessa. Opere soddisfatorie sono specialmente l'elemosina, il digiuno, l'orazione; con queste restituiamo a Dio qualcosa di quanto il peccato aveva tolto. Inoltre con queste opere si mortificano le nostre tre concupiscenze: l'avarizia con l'elemosina; la carne con il digiuno, la superbia con l'orazione. 

 

2. Dice il Signore: «Orsù convertiteVi a me di tutto cuore, nel digiuno, nel pianto, nelle lacrime» (Gl.2, 12). «Rimedia ai tuoi peccati con le elemosine ed alle tue iniquità con la misericordia verso i poveri» (Dn. 4, 24). «Fate degni frutti di penitenza» (Lc, 3,8). «Chi vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt. 16, 24); «adempio nel mio corpo ciò che manca alla Passione di Cristo» (Col. 1, 24). E quanto dure erano le penitenze canoniche nei primi tempi della Chiesa! Si comprende bene: Dio è legislatore e prudente rettore. Impone pene per i delitti, perchè ognuno abbia maggior orrore del peccato, la giustizia sia riparata, si comprenda quanto male sia la violazione della legge. Il penitente, con la penitenza, rimedia alle cattive abitudini, toglie le reliquie del peccato, cancella la pena del purgatorio. Dio stesso, per la Sua misericordia, permette che molte volte siamo tribolati, oppressi da mali fisici o morali, contraddetti dagli uomini. Queste pene accettate dalla mano di Dio, in unione di Gesù Crocifisso e dell'Addolorata Sua Madre, servono mirabilmente come opere soddisfatorie. 

 

3. «O Dio, che offeso dal peccato, vieni placato dalla penitenza, guarda propizio alle preghiere del Tuo popolo supplicante, ed allontana i flagelli della Tua giustizia meritati dai nostri peccati. Per Cristo Nostro Signore». (La Chiesa). 

 

ESAME. - Ho accettato volentieri la penitenza ingiunta dal Confessore? L'ho adempiuta? Nel tempo, modo, misura prescritta? Ho io aggiunto qualche mortificazione volontaria per soddisfare interamente. 

 

PROPOSITO. - Accetterò in soddisfazione dei miei peccati, quanto di triste, duro, penoso il Signore vorrà, permettere; specialmente quest'oggi. 

 

PREGHIERA. - «Nel castigo confessiamo ciò che facemmo di male; e dopo le Tue lezioni dimentichiamo ciò che piangemmo. Se Tu indugi non ci correggiamo; se Tu punisci non tolleriamo. Eccoci avanti a Te, poveri peccatori, riconosciamo che giustamente ci affliggi se non invochiamo pietà». 

 

FIORETTO: — Offriti interamente a Gesù per le mani di Maria; recita l’Ave maris stella.

 

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