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UN ANNO CON DON ALBERIONE

31° Dicembre

ULTIMO GIORNO DELL'ANNO 

 

Signore, tu sei stato il nostro rifugio di generazione in generazione. Prima che fossero fatti i monti, e che fosse formata la terra e il mondo, da tutta l'eternità, per tutti i secoli, tu sei Dio. Non ridurre l'uomo all'abbiezione: Hai pur detto: Tornate a me, o figli degli uomini. Mille anni dinanzi agli occhi tuoi sono come il giorno di ieri, già passato, e come vigilia notturna: Come ciò che è stimato un niente saranno i loro anni (Sal. 89, 1-5). 

 

1. Il Signore è padrone dei tempi: Egli non muta; mentre cambia i secoli come si sostituisce un abito vecchio. Si svolge la vita sotto l'amorosa cura della Provvidenza; tra continui benefici di Dio; ma non sempre con nostra piena corrispondenza. Meraviglioso e quasi drammatico contrasto, da una parte: Gesù Cristo che invita a Sè l'umanità errante, curva sotto i suoi errori e peccati: «Venite a me tutti» (Mt. 11, 28). «Io sono via, verità e vita» (Gv. 14,6). Dall'altra questa umanità che parte si arrende; ma in gran parte ostacola la luce, combatte Gesù Cristo e la Sua Chiesa: «Non vogliamo che regni su di noi ». In ogni cristiano pure si svolge una simile lotta: tra Gesù Cristo e l'uomo vecchio che si contrastano e disputano il cuore dell'uomo. Gesù Cristo vuole tutto l'uomo: mente, volontà, sentimento. 

 

2. Ringraziamento. Quest'anno fu una continua effusione di doni divini. L'anno fu, da parte del Signore, una continua serie di benefici sull'umanità e su ciascun uomo. Dio che vuole l'uomo salvo; vuole il regno di Gesù Cristo sulla terra; vivere in ognuno. Conservò l'esistenza, diresse gli avvenimenti, fece tutto convergere a Gesù Cristo ed alla Chiesa. Benefici spirituali ad ognuno: molti, conosciuti, molti neppur avvertiti. Dal beneficio sorge l'obbligo della riconoscenza: «vere dignum et iustum est, aequum et salutare, nos Tibi semper et ubique gratias agere, Domine sancte, Pater omnipotens». In ringraziamento: prendiamo il calice e offriamolo a Dio Padre; sarà il Figlio di Dio stesso a ringraziate con noi e per noi. 

 

3. Riparazione. Un cumulo immenso di peccati si è andato formando da parte dell'umanità contro Dio, provocandone lo sdegno. Da parte mia: come ho corrisposto ai benefici del Signore? Il Signore voleva comunicarmi Se stesso: in Lui ogni bene ed ogni ricchezza di vita eterna. Spesso, forse, non ho fatto posto alla Sua verità, ritenendo le mie idee, le mie vedute e mantenendomi in una colpevole ignoranza? Ho sempre seguita la Divina Volontà? ed accolto la Sua grazia? Del bene compiuto, un vivo grazie! Delle ingratitudini, una profonda umiliazione. 

 

ESAME. — Come ho speso l'anno? Esso ora pesa sulle bilancie dell'eternità: ma a mio merito o a mia colpa? 

 

PROPOSITO. - Devo chiudere l'anno con una buona confessione. 

 

PREGHIERA. — Ti lodiamo, o Dio; Ti celebriamo, o Signore. — Te, Padre, eterno, tutta la terra venera. Te per l'orbe terrestre la santa Chiesa celebra: Padre di immensa maestà; il Tuo adorabile, vero ed unico Figlio; — ed insieme il Santo Spirito Consolatore. Degnati, o Signore, in questo giorno di custodirci dal peccato. — Abbi pietà di noi, o Signore; abbi pietà di noi... — Te, o Signore, ho sperato; non resti giammai confuso». 

 

FIORETTO: — Recita il Te Deum nella giornata ripeti sovente: Ti ringrazio, mio Dio.

 

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