DON
BOSCO E L’ODIO AL PECCATO
Una
vita senza macchia, tutta spesa nella lotta al peccato: ecco la vita di
S. Giovanni Bosco, che suona monito salutare per tutti i suoi figli. Per
rendermi simile al Padre, mediterò:
I
- sull’odio di Don Bosco al peccato;
II
- sulla guerra di Don Bosco contro il peccato;
III
- sulle armi da Don Bosco adoperate per vincere il peccato.
Per
sostenermi contro l’attacco delle passioni che sono in me e per
dominare gli assalti del mondo e del demonio, ho bisogno del santo timor
di Dio, che animava te, o Don Bosco, nell’odio e nella guerra al
peccato. Ravvivalo quindi in me, affinché lo sappia instillare nei
giovani, sul tuo esempio, e cosi S. Domenico Savio abbia altri
continuatori, emuli del suo eroico programma: La morte ma non
peccati.
Punto
Primo
L’odio
di Don Bosco per il peccato
Durante
tutta la sua vita Don Bosco odio una cosa sola: il peccato; ma con odio
tanto intenso, quanto era grande l’amore che portava a Dio. Si direbbe
che egli avesse contro il peccato una questione personale.
Delicatissimo
di coscienza, teneva lontana da sè persino l’apparenza del male.
≪ Patire e anche morire, ma non peccare≫. (IX, 567).
≪Piuttosto non vivere che peccare ≫. (V, 637). Questi
propositi prima che dal discepolo santo, sono stati concepiti ed attuati
dall’Educatore Santo.
Nel
predicare sulla gravità del peccato mortale, sovente il pianto gli
serrava la gola, gli stroncava la parola in bocca e talvolta doveva
troncare il discorso.
Anche
nel fisico ne soffriva: così, udendo bestemmiare, si sentiva venir
meno; ascoltando la confessione di cose impure, era assalito da conati
di vomito, provava all’odorato sensazioni insopportabili, o pativa
principi di asfissia.
Se
accadeva che qualcuno avesse dato scandalo, si accendeva di santo zelo.
Mentre in ogni disgrazia materiale restava calmo e tranquillo e dava
l’impressione che nulla valesse a turbarlo, appena avuta notizia di
qualche scandalo esclamava rattristato: ≪ Che disastro! Che
disastro!≫. (IV, 568).
Al
pensiero che tanti giovani vanno in rovina por il peccato di impurità,
piangeva di dolore anche in pubblico. ≪Piuttosto che si commettano
di questi peccati nell’Oratorio — esclamava — è meglio chiudere
la casa. Queste colpe portano la maledizione di Dio non solo su chi le
fa, ma anche sulla casa o famiglia a cui il peccatore appartiene e sulle
nazioni intere≫. (V, 164).
Essendo
venuto una sera a sapere che uno dei suoi giovani aveva commesso un
grave fallo, ne fu così addolorato che non potè dormire in tutta la
notte e la sera seguente ne parlò, manifestando tutto il suo dolore per
l’offesa di Dio. (VIII , 113).
Sovente
diceva: ≪ Don Bosco è il più gran buon uomo di questo mondo:
rompete, gridate, fate birichinate, saprà compatirvi perché siete
giovani; ma non date scandalo, non rovinate le anime vostre e le altrui,
col peccato, perché egli allora diventa inesorabile ≫.
Persino
con gli ex-allievi, che pure godevano i tratti più squisiti della sua
benevolenza paterna, usava il dovuto rigore quando si trattava
dell’offesa di Dio. ≪ Ogni volta che mi recavo a Torino —
narra uno di essi — mi accoglieva sempre con la più espansiva
cordialità. Ma una volta mi presentai a lui senza essere in grazia di
Dio. Egli non mi guardò nemmanco, non mi rivolse neppure una parola, e
mi lasciò mortificato davanti a tanti altri, che poterono baciargli la
mano ed avere da lui complimenti e sorrisi ≫. (VIII, 450).
Don
Bosco, che è santo, nega le sue gentilezze a chi è in peccato. E Dio,
che è tre volte santo, si abbasserà a benedire e ad aiutare chi lo
offende e gli diventa nemico per il peccato? Anche Maria Immacolata
≪ non gradisce gli ossequi di quelli che vogliono continuare a
vivere in peccato≫. (VIII, 7).
Punto
Secondo
La
guerra di Don Bosco contro il peccato
Il
peccato mentre causava a Don Bosco un vero martirio, gli centuplicava
pure le energie e l’ardimento per muovergli una guerra spietata.
Dopo
aver entusiasmato i suoi collaboratori per la guerra contro il peccato,
diceva: ≪Aiutami, perché ho deciso di non cedere a costo di
cadere morto sul campo: se mi lasciate solo, mi consumerò più
presto... Io sono fatto così: quando vedo l’offesa di Dio, se avessi
benanche un’armata contro, io non la cedo ≫. (VII, 376).
Tutta
la sua vita fu una guerra continua al peccato.
Da
accorto lottatore egli anzitutto smaschera il nemico, richiamando la
gravità e le conseguenze del peccato. ≪ Il più gran nemico di
Dio è il peccato ≫. (XVIII, 482). ≪ Chi non ha pace con
Dio, non ha pace con sè, non ha pace con gli altri≫. (XIII, 113).
≪ E’ pazzia cercare la felicità lontano da Dio≫. (IX,
567). ≪La vera cagione di tutti i mali è il peccato≫. (VX,
470). ≪Un solo peccato mortale merita l’inferno: che sarà di
me, se morissi in tale stato? ≫. (IV, 55).
Egli
muove quindi coraggiosamente all’attacco, lanciando molto spesso
l’allarme contro il peccato, perché esso per istigazione del demonio
non abbia a profanare le anime a lui affidate: ≪ Sopportate
qualunque male del mondo, piuttosto di dimorare in luoghi e trattare con
persone, che mettono in pericolo la salvezza dell’anima vostra≫.
(III, 132). ≪Tollera ogni cosa quando si tratta di impedire il
peccato≫. (VII, 524), ≪Fate il possibile per impedire anche
solo un peccato veniale≫. (IX, 618). ≪Impegni, puntigli,
spirito di vendetta, amor proprio, ragioni, pretensioni ed anche
l’onore, tutto deve sacrificarsi per evitare il peccato≫. (X,
1045).
Nel
sostenere poi la lotta contro il demonio e il peccato, Don Bosco dispiegò
un energico coraggio, rimanendo sempre in testa al suo esercito
giovanile, che condusse alle più belle conquiste di immacolatezza e di
purezza, le quali hanno in S. Domenico Savio la più sublime
espressione. Basta pensare alle ore interminabili, trascorse a
cancellare i peccati, confessando; al sistema preventivo da lui adottato
ed applicato con innumeri sacrifici, per mettere i giovani nella morale
impossibilità di offendere il Signore; al suo zelo inesauribile nelle
iniziative e nelle industrie, intese a combattere il peccato nel mondo.
Solo
la morte lo obbligò a riposare. Al segretario che accennava al
compianto universale che la sua morte avrebbe suscitato, rispose:
≪ Chi farebbe festa, sarebbe il demonio, il quale direbbe: E’
scomparso finalmente colui che mi faceva tanta guerra e guastava le mie
opere! ≫.
Posso
dire che anche in tutta la mia attività, miro sempre a combattere il
peccato? Sarebbe ben meschina la mia opera, se mi limitassi alla ricerca
dei valori puramente umani, come lo studio, il lavoro, il vantaggio
economico, e non aspirassi anzitutto a fare la volontà di Dio, onde
evitare il peccato e condurre i giovani al trionfo sul male.
S.
Giovanni Bosco, ravviva in me il santo timor di Dio e il distacco dal
peccato.
Punto
Terzo
Le
armi di Don Bosco per vincere il peccato
Che
la guerra sostenuta dal Santo contro il peccato tornasse molto accetta
al cielo, ce lo prova il fatto che il Signore stesso gli forniva le armi
in modo prodigioso.
Nei
celebri sogni o visioni vedeva sovente quelli fra i suoi giovani, che
erano in stato di peccato; nelle celesti illustrazioni egli conosceva i
peccati nei vicini e anche nei lontani, prima ancora che gli fossero
manifestati e poteva cosi facilitare il dovere della confessione e
ridare la serenità e la grazia a tante povere anime, impigliate nei
lacci della colpa.
Ma
è opportuno meditare soprattutto sull’uso delle armi ordinarie, di
cui Don Bosco fece il più largo impiego e che sono alla portata di
tutti.
Esse
consistono essenzialmente nella mortificazione, nella fuga delle
occasioni e nella pratica frequente e fruttuosa della preghiera e dei
Santi Sacramenti. Ecco com’egli ce le presenta:
≪
La mortificazione è l’abbici della perfezione≫. (XIII, 210).
≪ Si faccia far la quaresima alla lingua, col non permettere
nessun genere di discorsi inopportuni ≫. (XIII, 89). ≪
Sottrai la legna al fuoco, se vuoi estinguere la fiamma. Se vuoi domare
i moti della carne, evita l’ozio e mortificati nel cibo e nel
vino≫. (X, 1078).
Quando
siete disoccupati, siete in gravissimo pericolo di cadere in
peccato≫. (III, 608). ≪Guai a chi trascura la preghiera! Chi
non prega si danna ≫. (IX, 180).
Soprattutto
la confessione frequente e ben fatta è il grande mezzo per spezzare le
catene del peccato. Perciò Don Bosco affermava che ≪ questo è il
mezzo più sicuro per tenere lontano dal peccato≫. (II, 152). E
aggiungeva: ≪ Siete ricaduti per sventura in peccato? Non
scoraggiatevi. Ritornate a confessarvi subito, colle debite
disposizioni. Il confessore ha da Dio potestà ed ordine di
perdonarvi eziandio se foste caduti non solo sette, ma settanta volte
sette. Coraggio, confidenza e fermo proposito. Il Signore non disprezza
il cuore contrito ed umiliato ≫. (II, 549). ≪Qual’è il
maggior mezzo e più sicuro, per non cadere mai in peccato? E’ mettere
in pratica tutti gli avvisi del confessore≫. (VI, 852).
Per
la Comunione frequente e la presenza eucaristica di Gesù Don Bosco
insegna: ≪Bisogna che il Signore prenda possesso del cuore dei
giovani, prima che vengano guastati dal peccato≫. (IV, 386).
≪Non vi è cosa che il demonio tema di più che queste due
pratiche: 1) la Comunione ben fatta; 2) le visite frequenti al SS.
Sacramento≫. (VIII, 49).
≪
Allontanarsi dalla Comunione è lo stesso che gettarsi in braccio al
demonio≫. (VIII , 116). ≪ La via dell’innocente ha le sue
prove, i suoi sacrifici, ma ha forza nella Comunione≫. (XVII,
729). ≪Abbiate fede ed amore in Gesù, e sarete forti nel
combattere contro il demonio. In occasione di tentazioni, gettatevi ai
piedi di Gesù e sarete subito liberati≫.
O
Gesù, credo che con l’impiego di tali mezzi onnipotenti vincerò
sempre il demonio ed il peccato e condurrò tutti i giovani alla
vittoria. Ti ringrazio di tali inestimabili doni. Dammi la tenacia nel
servirmene e la costanza nel valorizzarli a bene dei giovani.