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UN ANNO CON DON BOSCO

30° Aprile

151) I peccati sono tutti uguali? 

 

I peccati non sono tutti uguali; e come alcuni peccati veniali sono meno leggeri di altri, così alcuni peccati mortali sono più gravi e funesti. 

 

152) Tra i peccati mortali, quali sono più gravi e funesti? 

 

Tra i peccati mortali sono più gravi e funesti i peccati « contro lo Spirito Santo » e quelli « che gridano vendetta al cospetto di Dio ». 

 

SCRITTURA: Contro lo Spirito Santo: I° Disperazione della salute - II° Presunzione di salvarsi senza meriti - III° Impugnare la verità conosciuta - IV° Invidia della grazia altrui - V° Ostinazione nel peccato - VI° Impenitenza finale.

 

Che gridano vendetta al cospetto di Dio: I° Omicidio volontario - II° Peccato impuro contro natura - III° Oppressione dei poveri - IV° Defraudare la mercede agli operai

 

a) Impugnare la verità conosciuta. 

 

475. - Pecorelle piagate. 

 

"Era grande l'attrattiva che Don Bosco esercitava sui poveri traviati. Fra gli altri un ministro protestante ex-prete, si presentava sovente all'Oratorio per disputare con lui. La prima volta che venne asseriva essere necessario di porre la Bibbia come base dei punti da disputarsi. — Ma quale Bibbia? — gli rispondeva Don Bosco — la vostra o la nostra ? Chi l'ha conservata a noi per tanti secoli ? Voi siete nati ieri ! E chi prima di voi ha custodito gelosamente questo tesoro? La sola Chiesa Cattolica, con la sua tradizione, vi può recar le prove dell'autenticità dei sacri libri. — Quel poveretto non sapeva che cosa rispondere, e Don Bosco lo intratteneva a pranzo come un amico. Testimonio di tali relazioni fu il giovane Reano, il quale raccontava che un giorno venne un valdese a questionare con Don Bosco. Essendovi rimasto lungo tempo, egli, temendo qualche sopruso, aperse alquanto la porta e vide quell'apostata inginocchiato che si confessava. (M. B. VI, 477). 

 

b) Invidia della grazia altrui. 

 

476. - Ira infernale? 

 

Spuntava l'ultimo giorno degli esercizi, 25 luglio 1856: il tempo era minaccioso. Don Bosco si trovava nella casa del cappellano ove alloggiava, vicino alla porta assicurata con una spranga. Ad un tratto si ode per aria un fragore spaventoso ; la spranga è gettata con violenza contro Don Bosco e lo percuote nel fianco; il fulmine cade ove è il Santo: lo circonda, strappandogli di sotto ai piedi un quadrello di pietra del pavimento, restando però egli diritto sul calcestruzzo, intronato e confuso. I signori che alloggiavano nelle camere vicine di nulla si erano accorti, e scesi ad ascoltare la Santa Messa si meravigliarono nel vedere Don Bosco zoppicare. Ma conosciuto il fatto tutti riconobbero doversi la salvezza di Don Bosco ad un tratto speciale della Divina Provvidenza. Il Santo era rimasto incolume, non però senza alcuni dolori, che per di più si sentì nel capo nella schiena e poi nelle gambe, e un male al fianco che gli durò per parecchi mesi. Al presente si mostra ancora a Sant'Ignazio sopra Lanzo la camera ove egli fu visitato dal fulmine. (M. B. V, 513-514). 

 

c) Ostinazione nei peccati. 

 

477. - Miscredente convertito. 

 

Una signora si lamentò con Don Bosco che suo marito fosse miscredente, e un suo bambino non avesse la favella. Il Santo la consolò e le ordinò la solita novena a Maria Ausiliatrice. La donna ritornò a casa e raccontò il tutto al marito che andò su tutte le furie dicendo che lui ai preti non credeva e intanto proferiva orribili bestemmie. Ritornati poi sull'argomento durante il pranzo, mentre il padre continuava a imprecare, il figlio gridò: — Papà, papà. Era la prima volta che sentivano la sua voce. Il padre, scosso, ma non convinto, si ritirò in camera. Il mattino dopo andò da Don Bosco e gli disse chiaramente che ai preti egli non credeva. E Don Bosco: — Oh! se non mi vuol come prete, mi riguardi come amico. Poi adagio adagio lo preparò e lo convinse a confessarsi. Uscendo dalla camera il convertito gli fece scorrere nelle mani una generosa offerta. (M. B. XIV, 414). 

 

d) Peccato impuro contro natura. 

 

478. - Muso da maiale. 

 

Un anno, dopo l'esercizio di Buona Morte, Don Bosco disse ai giovani: — Stamattina avete fatto l'esercizio di Buona Morte, ed io ne sono stato contento finché eravate in chiesa; ma quando usciste di chiesa non lo fui, perchè vidi parecchi uscire col muso da maiale. Ciò vuol dire che alcuni non hanno fatto l'esercizio di Buona Morte, oppure l'hanno fatto male. Perciò quello che io voglio dirvi è questo: coloro i quali hanno imbrogli di coscienza da aggiustare lo facciano in questa novena della Consolata. Voi sapete che questo è un avviso che si dà in tutte le novene. Quelli che non hanno niente da aggiustare ne ringrazino il Signore e lo preghino a dar loro la santa perseveranza. (M. B. VII, 677). 

 

479. - Al lupo! Al lupo! 

 

Don Bosco in una sua Buona notte disse: — Nelle principali novene che noi facciamo, alcuni giovani abbandonano l'Oratorio per andare alle loro case. Nessuno li mandò via, sono essi che se ne andarono, ossia è la Madonna stessa che li allontanò. Alcuni, che si volevano ancora tenere per compassione, piuttosto che fermarsi saltarono il muro e fuggirono. Perchè? Perchè non potevano più stare con noi, perchè offesero il buon costume. Miei cari figliuoli, aiutatevi gli uni gli altri nel coltivare la bella virtù della purità. Fate patto tra di voi di non far mai il menomo atto, di non dir mai la menoma parola, di non gettare la menoma occhiata che possa offendere questa bella virtù. Se vedete un compagno che è in pericolo di cadere, correte per carità, correte a soccorrerlo, allontanatelo da certi compagni, avvisatelo, pregate per lui, insomma salvatelo. Ne avrete un merito in faccia a Dio e a Maria. Se poi vedete che qualche compagno cerca di guastare gli altri, muovetevi tosto contro di lui, strappategli dalle unghie la sua preda, gridate: al lupo, al lupo! Gridatelo ai vostri compagni e se non basta, gridatelo ai Superiori ed essi sapranno combatterli. (M. B. VII, 835-836). 

 

480. - « Olim Angelus ». 

 

Una volta dopo la Buona notte, Don Bosco andando a dormire disse a Don Ruffino che lo accompagnava: — Di' al giovane A. che studi di tradurre bene queste parole: Lupus rapax; e al giovane B.: Olim angelus, nunc sus. (Una volta un amgelo, ora un maiale) (M. B. VII, 677). 

 

FRASE BIBLICA. - Rinnova per noi le tue meraviglie.

 

UNA MASSIMA DI DON BOSCO. - Non concedeva la comunione quotidiana a coloro che portassero affetto al peccato veniale.

 

PREGHIERA DEL MESE. - Venite, o Spirito di consiglio, ed assistetemi in tutti gli incontri di questa vita; inclinate il mio cuore al bene, allontanatelo dal male, siatemi guida in tutte le mie incertezze, affinché camminando sempre per la strada dei divini comandamenti giunga al bramato fine della vita eterna. Così sia. Pater noster... 

 

FIORETTO: - Sospira al Paradiso; tre atti di speranza.

 

 

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