L’introito
della Messa in onore di S. Giovanni Bosco comincia con le parole: Dedit
illi Deus... latitudinem cordis quasi arenam quae est in litore maris: Il
Signore gli ha dato un cuore largo come il mare. Il singolare
elogio fu pronunziato e scritto dal grande Papa Pio XI, che potè
personalmente esperimentare la grandezza del cuore di Don Bosco.
Mediterò
oggi sulle caratteristiche del .cuore di S. Giovanni Bosco, per formare
il mio cuore simile al
suo.
Punto
Primo
Cuore
paterno
Il
cuore di Don Bosco era ripieno dell’amore verso Dio, che, secondo la
testimonianza di Don Rua, ≪fu il movente di tutte le sue opere,
l’ispiratore di tutte le sue parole, il centro di tutti i suoi
pensieri ed affetti≫.
Il
vero amor di Dio si effonde nell’amore verso il prossimo, con cui Dio
si degna di identificarsi, e specialmente verso i giovani, che sono la
pupilla degli occhi di Gesù.
≪
Tutto quello che avete fatto al più piccolo tra i miei fratelli, lo
avete fatto a me≫. (Matt. 25, 40). I giovani sono appunto i
più piccoli tra i fratelli di Gesù: ≪ Chi riceverà un fanciullo
nel mio nome, riceve me ≫. (Matt. 18, 5). Perciò il cuore
di Don Bosco ha amato con amore di predilezione la gioventù.
Nella
prefazione del Giovane Provveduto troviamo questa dolce
affermazione: ≪Mi basta sapere che siete giovani, perché io vi
ami assai ≫.
Nella
fanciullezza si propose di farsi prete per diventare padre dei giovani.
Nell’adolescenza preannuncia la sua missione di fondatore di grandi
Istituzioni giovanili, riunendo la Società dell’Allegria, che lo mise
a capo di una schiera di giovani. Nella virilità affermava: ≪ Il
Signore mi ha mandato per i giovani; perciò bisogna che io mi risparmi
nelle altre cose estranee e conservi la salute per loro ≫.
Ripenso
a Don Bosco nel periodo dell’Oratorio ambulante. Cinque anni di
peregrinazioni e di sacrifici inenarrabili. Qualunque prete, anche
santo, che non avesse avuto l’amore di Don Bosco per la gioventù,
avrebbe abbandonato quell’impresa, considerata pazzesca.
Di
fronte alle favorevoli proposte di denaro e alloggio da parte della
Marchesa Barolo, purchè egli lasciasse i giovani e si occupasse degli
Istituti femminili, da lei fondati, Don Bosco risponde con irremovibile
fermezza: ≪Quei poveri figliuoli non hanno chi si prenda cura di
loro. Non posso, non voglio abbandonarli≫. Anche quando il Papa
Pio IX gli offre onori e dignità e gli propone di stabilirsi a Roma, il
Santo rinunzia a tutto e supplica di poter ritornare tra i suoi giovani.
Lo stesso Pio IX osservava: ≪Don Bosco ama troppo i suoi giovani
per lasciarli≫. (IX, 818). Ecco il cuore di Don Bosco. Preferisce
esser povero e senza tetto con i giovani, che esser ricco e agiato senza
i giovani. Tutta la sua vita fu un continuo olocausto per gli
innumerevoli giovani che l’hanno chiamato Padre. Per loro le sue
fatiche e sacrifici; per loro i suoi studi e le sue abilità; per loro
le sue frequenti peregrinazioni in cerca del pane per sostentarli.
Persino nel riposo della notte, nelle sue visioni misteriose, egli
contemplava, i giovani: dal primo sogno che fu come l’investitura
della sua missione di educatore, fino a quello in cui Domenico Savio gli
presentava, in visione paradisiaca, i ricchi frutti del suo lungo
apostolato.
Cuore
di padre, che aveva verso ogni giovane: tenera comprensione, delicatezze
squisite, pazienza e indulgenza inesauribile, sull’esempio del Cuore
divino.
Posso
dire di nutrire verso i giovani gli stessi sentimenti di Don Bosco? In
forza della mia vocazione salesiana, anch’io sono consacrato per loro.
Risuonino dolce monito le parole paterne: ≪Ognuno procuri di farsi
amare se vuol farsi temere. Egli conseguirà questo gran fine, se colle
parole, e più ancora coi fatti, farà conoscere che le sue
sollecitudini sono dirette esclusivamente al vantaggio spirituale e
temporale dei suoi allievi≫.
-
Perché possa amare la gioventù come tu l’hai amata, o S. Giovanni
Bosco, prega per me!
Punto
Secondo
Cuore
sacerdotale
La
gioventù e come la materia prima con cui si costruisce l’umanità.
Perciò tutti muovono alla conquista della gioventù, con la stessa
avidità con cui si cerca di dominare il mercato delle materie prime per
il lavoro e le industrie. Don Bosco ha amato e conquistato la gioventù
non coi fini di uno scienziato o di un capo, per farne dei discepoli o
dei seguaci; ma perché sapeva che nei giovani, speranza del domani,
avvenire della Chiesa e delia società, c’è un valore immenso da
custodire, educare e santificare: l’anima.
Egli
ha sempre amato i giovani con cuore sacerdotale. ≪Quando un
giovane entra nell’Oratorio — diceva — il mio cuore esulta, perché
io vedo in esso un’anima da salvare≫. Parlando del desiderio
vivissimo che lo animava nelle sue fatiche a bene dei giovani, potè
affermare: ≪Se io mettessi tanta sollecitudine per il bene
dell’anima mia come ne metto per il bene delle anime altrui, potrei
essere sicuro di salvarla≫. ≪Tutto darei per guadagnare il
cuore dei giovani e cosi poterli regalare al Signore≫. (VII, 350).
≪
Ho compreso — esclamò S. Domenico Savio dopo il suo primo incontro
con Don Bosco all’Oratorio di Valdocco — qui si fa negozio di
anime≫.
Tutta
la vita di Don Bosco fu sempre un negozio di anime giovanili. Anche oggi
i suoi Istituti, per rispondere alla missione paterna, prima di essere
scuole, laboratori, orfanotrofi, devono essere negozio di anime. A tutti
i suoi figli, Don Bosco ripete il sapiente monito: ≪ Trattiamo i
giovani come tratteremmo Gesù Cristo stesso se, fanciullo, abitasse nei
nostri collegi≫. (XIV, 846).
L’anima!
ecco il vero valore della vita, ≪ Che giova guadagnare tutto il
mondo e poi perdere l’anima? ≫
≪
Se questo pensiero — osserva Don Bosco — fosse tenuto sempre
presente allo sguardo, e soprattutto all’azione dei giovani, non ci
sarebbe più bisogno di regolamento, di ammonizioni, di castighi. Tutti
farebbero il loro dovere. Il triste fascino della colpa li seduce, perché
essi si dimenticano di Dio e di avere un’anima sola, salvata la quale,
tutto e salvato; perduta la quale, tutto è perduto≫.
Perciò
Don Bosco per disincantare le inesperte menti dei suoi ragazzi, ripeteva
spesso il detto preferito di S. Luigi Gonzaga: ≪ Quod aeternum
non est, nihil est: E’ niente ciò che non costruisce per
l’eternità≫. Nell’ultima sua breve uscita dall’Oratorio,
incontratosi in un ex-allievo, il Santo gli lascio questo ricordo, che
esprimeva l’ideale di tutto il suo apostolato educativo: ≪ Ti
raccomando la salvezza .dell’anima. Vivi sempre da buon cristiano
≫.
L’onda
della voce patema, non più stanca ed affievolita come in quel lontano
inverno, ma rinfrancata dai celesti gaudii, giunge anche a me come
provvido richiamo ai valori soprannaturali, che devo sempre aver di mira
nella mia attività, e ai mezzi della grazia, senza dei quali non c’è
efficace apostolato educativo. Il pensiero che lavoro per Gesù e per le
anime dei giovani, mi riesce pure di conforto e di sprone nelle fatiche
e nei sacrifici della vita salesiana e mi premunisce contro le insidie
del cuore e delle umane simpatie.
Punto
Terzo
Cuore
Salesiano
Nell’esercizio
della sua paternità soprannaturale verso i giovani, Don Bosco ha
costantemente guardato a S. Francesco di Sales, per ricopiarne la
singolare dolcezza, mansuetudine e amabilità paziente.
Il
Santo Vescovo di Ginevra è meritamente noto per la dolcezza e amabilità
con cui ha amato il suo prossimo. Di lui dice S. Francesca di Chantal:
≪Non credo si possa esprimere a parole quella squisita bontà che
Dio gli aveva diffuso nell’anima, sul volto, negli occhi, nelle parole
≫.
Ecco
alcune massime familiari a S. Francesco di Sales.
≪Pratichiamo
sovente atti di dolcezza e carità con quelle persone verso le quali il
nostro naturale ha meno inclinazione≫.
≪Fate
in modo che la. vostra virtù riesca amabile, affinché ognuno prenda
amore e si animi a sua volta a praticarla≫.
≪Quando
sarà che di cuore sopporteremo il nostro prossimo? Questa è l’ultima
e più eccellente dottrina dei Santi. Beato chi l’ha appresa! ≫.
≪Chi
si lascia dominare da piccoli movimenti di collera, in poco tempo
diventerà furioso e insopportabile ≫.
≪Impariamo
una volta ad amarci qui in terra, come ci ameremo in Cielo! ≫.
Convinto
della necessità della dolcezza nell’apostolato tra la gioventù, Don
Bosco si ispiro sempre agli insegnamenti ed agli esempi del Salesio, che
elesse Patrono della sua Istituzione.
≪
La carità e la dolcezza di S. Francesco di Sales mi guidino in ogni
cosa≫. Questo impegno che Don Bosco fisso tra i propositi della
sua ordinazione sacerdotale od al quale fu fedele durante tutta la sua
vita, mi dice il senso della mia qualifica di Salesiano.
Bontà
nei pensieri: pensar bene di tutti!
Bontà
nelle parole: parlar bene di tutti!
Bontà
nelle azioni: far del bene a tutti!
C’è
tanto bisogno di bontà per riconquistare a Dio questo povero mondo, che
è infelice perché si è allontanato da Dio, fonte della bontà
infinita.
Questo
meraviglioso apostolato della bontà, perché sia efficace e duraturo,
dev’essere alimentato alle fonti della bontà di Don Bosco: la
fede, che fa veder Dio nei giovani; l’amor di Dio, che si
effonde nell’amore verso il prossimo.
Vergine
Santa, Madre del Santo Amore, forma il mio cuore alla vera carità!
E
tu, o Padre, che avesti da Gesù, per mezzo di Lei, il cuore pieno di
bontà e di amore verso tutte le anime, particolarmente giovanili,
ottienimi colla tua potente intercessione, la pienezza della carità
salesiana, onde io pure possa attrarre il cuore dei giovani per portarli
tutti a Gesù!