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UN ANNO CON MARIA

23° Marzo

COOPERAZIONE DI MARIA ALL'OPERA DEL FIGLIO 

La maternità universale, d'ordine spirituale, era l'ultima conseguenza della cooperazione di Maria all'opera del Figlio divino, una cooperazione cominciata nella trepida gioia dell'Annunciazione, e sviluppatasi fino al dolore sconfinato del Calvario. È ciò che il Concilio Vaticano II ha sottolineato, quando ha mostrato il ruolo al quale Maria è stata destinata nella Chiesa: « Col concepire Cristo, generarlo, nutrirlo, presentarlo al Padre nel tempio, soffrire col Figlio suo morente in croce, cooperò in modo tutto speciale all'opera del Salvatore, con l'obbedienza, la fede, la speranza e l'ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo fu per noi madre nell'ordine della grazia » (L G 61). 

 

Giovanni Paolo II

 

 

MARIA CON NOI

 

La Chiesa-Santuario della Madonna dei Lumi fu costruita per iniziativa di don Rodolfo Coupers, arciprete di Pieve S. Stefano, su disegno dell'ingegnere Pietro Cecini di Volterra. La prima pietra fu posta il 1° marzo 1590 e fu terminata nel 1625. La causa che determinò la costruzione del Santuario fu un soave affresco rappresentante la Madonna con in braccio il Bambino Gesù e attribuito a Pierin del Vaga. Attorno a quell'immagine dipinta su un muro, che fiancheggiava la pubblica via, nell'anno 1589 erano accadute cose strepitose. Schiere luminose di angeli tutte le notti la visitavano (da qui il nome Madonna dei Lumi) e molti ammalati acquistarono la salute dell'anima e del corpo. Tali miracoli furono rigorosamente esaminati e deposti con giuramento. Il Santuario ha subito l'alluvione del 1855 e il conflitto bellico della seconda guerra mondiale, ma si è sempre salvato. 

 

Santuario Madonna dei Lumi - Pieve Santo Stefano (AR)

 

 

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